-La strada è una sola, e a tratti anche scura. Quante volte sei morto, ma di cosa hai paura?- (Nesli)

sabato 30 marzo 2019

In My Mailbox #7 - 2019

Buongiorno Lettori e buon sabato, come state? Finalmente è arrivato il weekend, avevo proprio bisogno di un po' di calma. Come sempre il fine settimana è il momento in cui vi mostro i nuovi arrivi nella mia libreria, quindi passo subito a parlarvi dei tre titoli che come al solito ho recuperato all'usato. Il primo è Piccoli bulli crescono, di Anna Oliverio Ferraris, non è un volume molto corposo ma da quando Tristan ha iniziato a rapportarsi ad altri bimbi - e con l'imminente ingresso alle elementari - l'argomento mi sta sempre più a cuore. Non mi preoccupa lui, che è un tenerone, ma i compagni maneschi e dispettosi che si trovano in ogni classe. Per fortuna le scuole stanno molto attente! Ho messo le mani anche su I marmocchi di Agnes, di Brendan O'Carroll, secondo volume della serie. Sempre all'usato avevo recuperato il numero tre, quindi spero di completare presto la collezione e iniziare questa storia di cui ho sentito parlare benissimo. E infine non ho resistito a Fiabe e leggende d'Irlanda, una sottile raccolta di storie di folletti, diavoli e chi più ne ha più ne metta. Penso sappiate già che ho una passione grandissima per l'Irlanda, spero si riveli carino!
Cosa ne pensate di questi titoli?
E cosa avete comprato o ricevuto di recente?

venerdì 29 marzo 2019

5 cose che - 5 libri che (nel bene o nel male) ho rivalutato


Buon venerdì Lettori, come state? Vi avviso che sto programmando questo post con qualche giorno di anticipo perché mercoledì sono andata a togliere un dente del giudizio e non sapendo come sarebbe stato il recupero - melodramma mode on, ma in realtà mi preoccupa più la possibile emicrania dato che già di mio ne soffro spesso - ho preferito scrivere prima questa puntata di 5 cose che. Ci tenevo particolarmente a non saltarla perché il tema affrontato oggi lo avevo proposto proprio io e se vi va sarei curiosissima di sapere nei commenti quali sono i titoli che avreste scelto voi per questo tema!


5  LIBRI CHE (NEL BENE O NEL MALE)
HO RIVALUTATO



PARANORMALMENTE
- KIERSTEN WHITE -


Con questa trilogia ho un passato davvero travagliato. La prima volta che l'ho letta, ormai otto anni fa, l'avevo assolutamente detestata, tanto da votarla con una sola stella e da liberarmi dei cartacei. Nel corso degli anni mi sono resa conto che a renderla particolare era proprio l'ironia, che inizialmente avevo scambiato per trash ma che a pensarci meglio credo fosse una caratteristica pensata di proposito dall'autrice per rivedere in chiave sarcastica i vari cliché degli Urban Fantasy. Prima o poi mi piacerebbe rileggerla, forse a distanza di anni riuscirei a vederla sotto una luce diversa e ad apprezzarla, chi può saperlo?




TWILIGHT
- STEPHENIE MEYER -

Neanche Edward e Bella hanno avuto scampo. Dalla mia prima lettura di questa saga sono trascorsi ben dodici anni e inizialmente, quando ancora non era famosa, mi era piaciuta tantissimo. In seguito, per colpa un po' del boom mediatico e un po' dei film, la love story più amata di sempre - più o meno - mi è venuta a noia, che si è trasformata poi in un rifiuto totale. Per anni non sono neanche riuscita a sentirla nominare senza sbuffare, ma devo ammettere che negli ultimi tempi l'odio (più verso l'epidemia di massa che ha scatenato che nei confronti della storia vera e propria) è molto scemato e anche in questo caso prima o poi credo mi piacerebbe rileggerla per vedere che effetto mi farebbe.




COLPA DELLE STELLE
- JOHN GREEN -

Facciamo una premessa: io ho conosciuto e iniziato ad apprezzare questo autore grazie a Cercando Alaska, uscito parecchi anni prima della famosa love story di Hazel e Gus. Ai tempi entrambe le storie mi avevano appassionato ed emozionato tantissimo, merito del fatto che avevo circa la stessa età dei personaggi - o poco più insomma - e le ricordo come letture estremamente coinvolgenti. Ora come ora so che non le apprezzerei più così tanto, ma penso sia anche normale, il mio bagaglio culturale non è lo stesso di dieci anni fa e le emozioni che cerco in un romanzo sono diverse da quelle di allora. Ai tempi Green è stato un pilastro della mia adolescenza, ma adesso penso proprio che non mi soddisferebbe più del tutto.




SHATTER ME
- TAHEREH MAFI -

Sarò banale, ma sette anni fa questa storia mi era sembrata una figata pazzesca. Ricordo che ai tempi i lettori si erano divisi tra chi l'avevo amato e chi l'aveva odiato, io ovviamente facevo parte del primo gruppo. Poi la serie era stata troncata e, da quando Rizzoli ha deciso di riprenderla, non ho ancora avuto modo di finirla, ma ripensandoci dubito che adesso mi coinvolgerebbe agli stessi livelli. Continuano a piacermi la trama e il genere, e lo stile della Mafi - che piaccia oppure no - è senza dubbio originale, ma sono abbastanza sicura che  adesso non gli darei più cinque stelle!





LE CRONACHE DI NARNIA
- C. S. LEWIS -

È capitato anche a voi di affrontare un classico della letteratura amato e osannato e di sentirvi in difetto nel constatare che non vi è piaciuto? A me è successo con questa famosissima saga. Se mi conoscete saprete che sono sempre sincera, a costo di prendermi insulti dai lettori e strigliate dalle case editrici, quindi al momento di recensire Narnia non mi ero fatta problemi ad elencarne i difetti, ma ammetto di essere stata troppo buona con il voto. La sua mole - emotiva, non fisica - mi aveva spinto ad assegnargli una votazione abbastanza alta, perché dopotutto è un pilastro della letteratura Fantasy non indifferente. Ripensandoci, me ne pento. Per me meritava la bocciatura e non mancherò di andare a modificare il mio voto il prima possibile, è giusto così!

Quali sono i 5 libri che avete rivalutato?
E cosa ne pensate dei miei?

mercoledì 27 marzo 2019

Recensione "La BandaCadabra"

Buon mercoledì Lettori, come state? Spero che la vostra giornata sarà migliore della mia, infatti dopo pranzo mi aspetta il dentista per togliere un dente del giudizio problematico e penso sia inutile dirvi che sono terrorizzata. Incrociate le dita per me, se nei prossimi giorni mi vedete poco presente qui e sui social probabilmente sarà per questo motivo. Ma passiamo a cose più belle! È passato un po' di tempo da quando ho terminato di leggere La BandaCadabra, ma finalmente sono qui per dirvi cosa ne penso e per ringraziare nuovamente la casa editrice che mi ha permesso di leggerlo.


Il debutto nella narrativa per ragazzi di Neil Patrick Harris,
attore di How I met your mother e Una serie di sfortunati eventi.


Titolo: La BandaCadabra
Autore: Neil Patrick Harris
Prezzo: 15,50€
Pagine: 272
Pubblicazione: 2018
Editore: Il Castoro



Trama: Quando Carter, un giovane mago di strada, scappa da uno zio più imbroglione che amorevole, non si aspetta certo di trovare amici e magia in una piccola e apparentemente tranquilla cittadina del New England. Ma, come ogni trucco che si rispetti, le cose cambiano all’improvviso quando in città arriva l’avido B. B. Bosso e la sua banda di mascalzoni! Dopo il fatidico incontro con Dante Vernon, illusionista e proprietario nel negozio di magia della città, Carter si unirà ad altri cinque ragazzini con abilità straordinarie, per salvare la città dalle grinfie del perfido B. B. Bosso. Con grande lavoro di squadra e un pizzico di magia, la BandaCadabra vivrà un’avventura incredibile!
Se come me amate la letteratura per l'infanzia non vi sarà sfuggita la notizia che Neil Patrick Harris, affermato attore, regista e produttore, abbia esordito nella narrativa per ragazzi con The Magic Misfits, il primo volume di una serie dedicata ai più giovani. Ho avuto il piacere di leggere La BandaCadabra insieme a Tristan, quindi mi sono presa un po' di tempo per permettere anche a lui di godersi la storia con dei ritmi più tranquilli e, giunti all'ultima pagina, posso dire che per entrambi è stata una bella lettura. Non perfetta, dal mio punto di vista, ma sicuramente una storia scorrevole e piena di azione, che ci ha fatto divertire per qualche serata. Partendo dai punti positivi non posso non menzionare la bellissima edizione, davvero curata nei minimi particolari. Per spiegarvi cosa la rende unica, però, dobbiamo fare un passo indietro e rispolverare la trama. Il protagonista della storia è Carter, un giovanissimo mago di strada che, insieme al suo gruppo di amici, dovrà cercare di smascherare una banda di criminali arrivati in città per mettere a segno il colpo della loro vita: rubare il diamante più grande del mondo. La parola chiave del romanzo è proprio questa: l'illusionismo. Da una parte abbiamo i nostri giovani amici, che utilizzano le loro abilità nei giochi di prestigio per divertire e intrattenere la gente, dall'altra una banda di criminali professionisti, che con i trucchi di magia derubano e seminano il panico. A questo proposito è bene ricordare che l'autore stesso, appassionato di magia da sempre, è anche un prestigiatore ed è stato presidente dell’Academy of Magical Arts per quattro anni. Leggendo il libro si avverte senza problemi non solo quanto sia competente in questo campo, ma anche quanto ami questo mondo fatto di carte, nastri e assi nella manica. Come dicevo, il libro è pieno di contenuti interessanti, come le pagine in cui vengono spiegati alcuni piccoli trucchi di magia e i messaggi segreti disseminati qua e là nel corso delle pagine. Tutto ciò, soprattutto per un ragazzino, non fa che rendere la lettura ancora più divertente, coinvolgente e istruttiva.

«Ci sono famiglie di tutti i tipi», rispose il signor Vernon. «Proprio come i fiocchi di neve e le impronte digitali: non ne esistono due identici.»

La cosa che però ho apprezzato più di tutte è stata la disarmante naturalezza con cui l'autore inserisce in un romanzo dedicato ad un target così giovane tantissime tematiche delicate, riuscendo a renderle normali e a svilupparle con semplicità, senza appesantire la lettura. Vi basti sapere che Carter oltre ad essere orfano è un ragazzo di strada, con tutti i problemi che ne conseguono e che Ridley è una tostissima ragazzina in sedia a rotelle. Ma la mia tematica preferita è stata affrontata grazie al personaggio di Leila, che vive felicemente con due papà adottivi. Tutti questi argomenti non sono il fulcro della storia, proprio perché noi non siamo le nostre difficoltà o le nostre diversità, e questo è un messaggio bellissimo che l'autore ha saputo trasmettere ai bambini con una semplicità invidiabile, tant'è che nonostante la sua disabilità Ridley è un personaggio molto attivo nella storia, e che quando Leila rivela in tutta serenità di avere due papà Carter risponde con un sincero «Io non ne ho nemmeno uno di genitore. Sei fortunata.» ed è proprio così. Questo secondo me è il modo più bello e semplice di raccontare ai piccoli che le famiglie non sono tutte uguali, così come non lo sono le persone, le esperienze che hanno fatto e le difficoltà che hanno superato. Siamo tutti unici ed è giusto così.
Fatte tutte queste premesse arrivo a parlare dei pochissimi punti che non mi hanno permesso di andare oltre le tre stelle, voto positivo ma nella norma. Dovete sapere che ho sempre avuto un rapporto strano con tutto ciò che è legato ai trucchi di magia e all'illusionismo, nel senso che li trovo divertenti, ma niente di più, al contrario della maggior parte delle persone che conosco. È proprio per questo motivo che ho deciso di leggere La BandaCadabra, volevo capire una volta per tutte se questo tema potesse appassionarmi, ma la risposta purtroppo è no. Questo ovviamente non significa che io non abbia apprezzato il romanzo, anzi, ma ho semplicemente avuto la conferma che i giochi di prestigio e i trucchi di magia non mi affascinano più di tanto. Se così fosse stato sarei riuscita a lasciarmi coinvolgere molto di più dalle avventure di Carter e dei suoi amici, parliamo ovviamente di un semplicemente gusto personale che mi spinge a consigliare la lettura di questo romanzo in particolare a chi ha già una forte curiosità nei confronti dell'illusionismo. Detto ciò una domanda sorge spontanea: continuerò la serie? Probabilmente no. Leggere questa prima avventura della BandaCadabra è stato carino, l'ho trovata ben scritta e divertente ma - complice il fatto che questo primo volume ha un finale dignitoso e che non lascia in sospeso niente di particolare, penso di essere soddisfatta così. Ovviamente trattandosi di una saga nelle ultime pagine si intuisce che ai nostri protagonisti il futuro riserverà altre avventure, ma la storia non viene troncata quindi preferisco essermi goduta questa storia per quello che è e lasciare i volumi seguenti a chi li apprezzerà più di me. Spero che il mio parere possa avervi comunque aiutato in qualche modo!

Cosa ne pensate di questo titolo, vi ispira?

lunedì 25 marzo 2019

Cover Shift #1 - 2019

Buongiorno Lettori e buon lunedì, come state? Anche questa volta il weekend è volato, immagino che il bel tempo e il calduccio abbiano contribuito. Ma bando alle ciance, oggi non avevo nessun post urgente da lasciarvi - mercoledì però vi aspetta una recensione - quindi ho pensato di rispolverare la rubrica Cover Shift, in cui vi mostro la copertina italiana e quella originale di due romanzi per metterle a confronto. Ovviamente mi farebbe piacere sapere nei commenti cosa ne pensate!



LE SETTE MORTI DI EVELYN HARDCASTLE
Tralasciando il fatto che questo romanzo mi ispira tantissimo, sarò banale ma devo dire che entrambe le copertine mi piacciono molto. Di quella italiana adoro lo sfondo color petrolio in contrasto con il bianco e il nero, di quella originale invece mi piace più che altro la geometria, ma non sono una grande fan del rosso, anche se i dettagli di questo colore sono pochi e non disturbano. Dovendo scegliere mi butto su quella italiana, è un'edizione davvero carina che sarò felice di sfoggiare nella mia libreria, non so perché ma a modo suo mi ricorda la serie Tv Hill House!





SHADOWHUNTERS - REGINA DELL'ARIA E DELLE TENEBRE
Questa copertina ha fatto molto parlare di sé, e non in positivo. Io sono tra i lettori che se ne sono lamentati, quindi non vi sorprenderà sapere che, potendo scegliere, avrei preferito mille volte quella originale, che trovo magnifica. Oltre all'illustrazione bellissima trovo che il blu e rosso creino un contrasto bellissimo, che rispecchia molto il mondo di Shadowhunters. Discorso che invece non vale per la cover scelta da Mondadori, una delle più brutte in circolazione secondo me. Che poi continuo a pensare che la modella in questione sia Kristen Stewart e che quell'orribile smokey eyes sia stato proprio il colpo di grazia. Più che un make up sembra che le abbiano asfaltato le palpebre con del catrame e tanti saluti. Voi cosa ne pensate? Secondo me la trilogia Dark Artifices meritava decisamente delle copertine migliori. Tra le due non ci sono paragoni secondo me!
Fatemi sapere quali copertine vi piacciono di più!

sabato 23 marzo 2019

In My Mailbox #6 - 2019

Buongiorno Lettori e buon sabato, come state? Questa settimana mi sembra volata ed eccoci di nuovo al weekend. Prima di uscire per fare la spesa e andare da mia mamma vi lascio con alcuni degli ultimi arrivi nella mia libreria. Insieme a mia sorella sono passata alla libreria dell'usato, e per farsi perdonare un torto terribile - ovviamente scherzo, più o meno - ha deciso di regalarmi Sei bella come sei, di Clio Zammatteo, che volevo da tantissimo essendo Clio una delle poche Youtuber che continuo a seguire con passione, nonostante il make up non sia tra i miei interessi. Sempre all'usato ho acquistato Avalon High, di Meg Cabot, di cui non conoscevo neanche l'esistenza. L'ho preso in particolare perché l'autrice mi piace molto e la trama sembrava carina. Ho scoperto solo in seguito che la storia continua in versione fumetto, ma sto ancora cercando di capire se sia indispensabile leggerlo, dato che in italiano non è stato tradotto, o se volendo sia possibile limitarsi al romanzo. Una decina di anni fa ne è anche stato tratto un film con Britt Robertson, che io però non ho mai visto. Attratta dalla trama ho comprato anche Perdonabile, imperdonabile, di Valérie Tong Cuong, che forse esce un po' dalla mia comfort zone, ma spero possa rivelarsi comunque una bella lettura.


Durante un'altra tappa all'usato ho messo le mani su Freya delle lande di ghiaccio, di Philip Reeve, seguito del famoso Macchine Mortali. Questo volume è stato ripubblicato pochi giorni fa da Mondadori con il titolo L'oro dei predoni, ma io ho un debole per le vecchie edizioni e quindi l'idea di possederlo con questa copertina mi diverte parecchio. Concludo con Legend, di Marie Lu, che ho avuto la fortuna di scovare sempre all'usato, dove qualche mese fa avevo preso Prodigy e Champion. Con questo nuovo acquisto dovrei aver completato la serie - di recente ho sentito parlare di un quarto volume, ma non mi sono ancora informata per bene - se voi l'avete letta fatemi sapere se posso iniziare a dedicarmici o se mancano ancora dei volumi. Ma soprattutto, ditemi se vi è piaciuta! Sono anni che ne sento parlare bene e la curiosità ormai mi sta divorando, spero proprio che non si riveli una delusione!
Cosa ne pensate di questi titoli?
E cosa avete comprato o ricevuto di recente?

venerdì 22 marzo 2019

Recensione "La leggenda di Darkstalker"

Buongiorno Lettori e buon venerdì, come state? In questi giorni non sono riuscita a dedicarmi al blog come volevo, questa recensione infatti avrebbe dovuto essere online da un po', ma pazienza, meglio tardi che mai. Nel frattempo la primavera è ufficialmente iniziata e, fatta eccezione per l'allergia, la cosa mi rende molto felice: amo l'inverno, ma dopo tanti mesi freddi e spogli un po' di luce e qualche fiore non possono che fare bene. Tornando a noi, oggi finalmente vi lascio il mio parere su questo volume dedicato alla saga I Regni del Fuoco e ringrazio nuovamente Piemme per il gradito omaggio.



Un destino ineluttabile e imprevedibile. Tre creature oscure e potenti.
Un drago destinato a diventare leggenda.

Titolo: La leggenda di Darkstalker
Autore: Tui T. Sutherland
Prezzo: 15,00€
Pagine: 384
Pubblicazione: 2018
Editore: Piemme



Trama: Nel Regno del Mare, un giovane principe che ha appena scoperto di essere un drago stregone si ritrova ad affrontare le terribili conseguenze di un uso sconsiderato della magia. Una cucciola Ali di Notte con il dono della preveggenza è ossessionata da catastrofiche visioni di un futuro che vorrebbe cambiare a ogni costo. Nello stesso momento alla luce di tre lune piene, sotto lo sguardo della madre Ali di Notte e del padre Ali di Ghiaccio, un drago oscuro e potente sta per venire alla luce: si chiamerà Darkstalker ed è destinato a cambiare per sempre il futuro dei Regni del Fuoco.

Quando mi viene chiesto cosa ne penso di prequel e spin-off vari in genere rispondo di non esserne una gran fan, ed è la verità, perché trovo che fin troppo spesso vengono scritti per allungare il brodo e sfruttare il successo di saghe già concluse. Per fortuna non è sempre così, e La leggenda di Darkstalker fa parte di quei titoli che, almeno come idea di base, poteva avere decisamente senso. Ma facciamo un passo indietro: il primo ciclo della saga I Regni del Fuoco si è concluso con il quinto volume, e in attesa che venga pubblicato il secondo ciclo la casa editrice ha regalato ai lettori questo spin-off, ambientato duemila anni prima che avessero inizio le avventure di Clay, Sunny, Tsunami, Glory e Starflight, i protagonisti della prima serie. Dato che della trama come al solito non voglio svelare nulla vado subito al punto: non so esattamente cosa pensarne di questo romanzo a parte. L'ho trovato ipoteticamente interessante e la lettura come sempre è stata scorrevole e veloce, ma mentirei se dicessi che ne sono rimasta soddisfatta. I difetti che avevo già segnalato nelle recensioni dei precedenti volumi continuano ad essere presenti, parlo in particolare della scelta dell'autrice di rendere i draghi così umani, decisione azzardata e che fa perdere valore a queste maestose creature, e alle storie che ormai trovo stiano diventando davvero ripetitive. Dei lati positivi ci sono, come avrete intuito dal mio voto, che rimane comunque positivo: lo stile è scorrevole e tiene incollato alle pagine, e il messaggio che trasmette è importante e validissimo. Attraverso questi nuovi personaggi l'autrice ci mette di fronte ai rischi che si corrono ad utilizzare la magia e a quanto sia pericoloso il desiderio di potere. Darkstalker è un personaggio che a modo suo ho apprezzato, è la prova concreta che in ognuno di noi convivono luce e buio, e che sono le nostre scelte a determinare chi siamo. Immagino che, se ci è stato presentato come un personaggio fondamentale, lo vedremo ricomparire nel secondo ciclo della saga e la cosa mi incuriosisce perché se ben gestito penso potrebbe essere davvero interessante. Al tempo stesso però ho avuto l'impressione che in questo spin-off sia stata data la stessa importanza anche a tantissimi altri personaggi, che hanno finito per mettere in secondo piano il protagonista, rendendo così il romanzo confuso e dispersivo. Come ho già detto la lettura non è stata in alcun modo brutta o negativa, anzi, sul momento l'ho trovata piacevole e ci verrà utile nel momento in cui verrà tradotto il secondo ciclo, ma continuo a pensare che questa serie sia davvero troppo lunga e ripetitiva, quindi per il momento mi trovo a metà tra il desiderio di continuare a leggerla per scoprire come si svilupperanno gli eventi e l'incapacità di accettare il fatto che, di volume in volume, il mio entusiasmo scema sempre di più. Credo che proverò a leggere ancora il primo romanzo del secondo ciclo e poi deciderò cosa fare, perché per quanto sia carina e piacevole tra le varie saghe, i prequel, i racconti in ebook, le graphic novel e via dicendo arriviamo a più di venti titoli e in tutta onestà non penso che né i personaggi né il mondo creato dall'autrice siano abbastanza vasti e incredibili da mantenere acceso il mio interesse per così tanto tempo. Avrei decisamente preferito una sola trilogia ben fatta, piuttosto che una valanga di saghe e volumi speciali così ripetitivi, anche se chiaramente non so se Piemme tradurrà solo i due cicli principali o anche tutti gli altri titoli. Per questa volta vi saluto così, senza sapere esattamente come comportarmi nei confronti de I Regni del Fuoco. Vedremo se alla fine la curiosità prenderà il sopravvento o se io e l'autrice ci saluteremo prima del previsto. Mi infastidisce un po' l'idea di non lasciarvi con un pensiero chiaro riguardo questo titolo, ma ha davvero molti pro e altrettanti contro, ora come ora non mi sento nella posizione di potervi dire se vale la pena o meno di leggerlo. Spero che il secondo ciclo mi schiarisca un po' le idee!


Clicca qui per leggere le recensioni dei volumi precedenti:

1. La profezia dei Cinque Draghi
2. La principessa perduta
3. Nel cuore della foresta
4. L'oscuro segreto
5. La notte delle tre lune

lunedì 18 marzo 2019

Segnalazione "La Maledizione di Solarius" di Stefania Siano

Buon lunedì Lettori, avete passato un bel weekend? Il mio è stato abbastanza ricco di impegni, tutti belli per fortuna, quindi nonostante la stanchezza non posso decisamente lamentarmi. E sapete qual è il modo migliore per affrontare una nuova settimana? Segnarsi sul calendario la data di una nuova uscita, ovviamente! Tra pochi giorni infatti l'adorabile Stefania Siano, amica, blogger, ma soprattutto autrice che mi piace moltissimo, pubblicherà con Plesio Editore La Maledizione di Solarius, un nuovissimo Urban Fantasy dalla trama originale e super interessante. Di Stefania ho già avuto modo di leggere e recensire Dov'è Alice? e Aki il Bakeneko, che vi consiglio molto, quindi non potevo non approfittare della prevendita per comprare anche questo nuovo libro!

Potete restare sempre aggiornati seguendo direttamente Stefania su:




Titolo: La Maledizione di Solarius
Autore: Stefania Siano
Illustratore: Paola Siano
Prezzo: 10,00€
Genere: Urban Fantasy
Pagine: 140
Pubblicazione: 22 marzo 2019
Editore: Plesio Editore

Trama: Dopo un grande successo editoriale, la vena creativa abbandona Carlo e l'autore inizia a trascorrere intere giornate chiuso nel suo studio, cercando di scrivere qualcosa che lo soddisfi. Le cose cambiano quando sua figlia immagina la storia di Solarius e della sua maledizione. L'ossessione di Carlo è così forte da vedere se stesso nei panni del protagonista e la sua vita finisce per dividersi tra la difficile routine quotidiana e l'esistenza del principe. Ma la realtà di Solarius, che ha come unico obiettivo conquistare la fredda e austera principessa Lunaris, avrà presto il sopravvento...


BIOGRAFIA: Stefania Siano, blogger di Cricche mentali, collabora attivamente come recensore con varie case editrici tra cui Rizzoli, Bompiani e DeA. Nel 2011 vince il suo primo concorso letterario con il racconto il Dott. A-Z ed esordisce con Dov'è Alice? per Lettere Animate Editore cui segue il racconto dalle tinte orientali Aki il Bakeneko. La maledizione di Solarius è il suo terzo romanzo.



Come potete vedere dal banner promozionale il romanzo esce il 22 di marzo, ma è in prevendita con lo sconto del 20% dall'11 al 21 marzo sul sito Plesio Editore, quindi se siete interessati avete ancora qualche giorno per approfittare della promozione cliccando qui:


Cosa ne pensate di questo titolo, vi incuriosisce?
Ma soprattutto, avete già letto qualcosa di Stefania?

sabato 16 marzo 2019

In My Mailbox #5 - 2019

Buongiorno Lettori e buon sabato, che programmi avete per il weekend? Noi siamo pieni di impegni
quindi vi lascio subito al post! Mi sono resa conto che era da quasi un mese che non vi mostravo le new entry librose ma non sono riuscita ad inserirle tutte in questa puntata, quindi inizio a farvene vedere alcune. Incantesimo e Maleficio sono i primi due volumi della The Prodigium Trilogy, serie che volevo leggere da tantissimo e che la dolcissima Cristina del blog Il mondo di Cry ha pensato di regalarmi, rendendomi davvero felicissima. Al reparto libri del centro commerciale ho poi trovato l'edizione a 5€ de La forma dell'acqua, di Del Toro, di cui ho recentemente visto e amato il film. La storia è davvero particolare, ma di solito lo adoro sia come scrittore che come regista quindi credo mi piacerà, non vedo l'ora di scoprire se tra film e libro ci sono differenze, voi lo avete letto?


Purtroppo non sono ancora riuscita a scattargli una foto carina quindi per adesso vi mostro solo la copertina salvata da internet, ma tra gli ultimi arrivi c'è anche La città in fondo al mare, un volume illustrato dedicato ai più piccoli che affronta in maniera molto soft il tema delle migrazioni. Per questo titolo ringrazio nuovamente la casa editrice e vi lascio qui la RECENSIONE che ho pubblicato ieri in cui vi racconto cosa ne penso e a quale target secondo me è più adatto.
Cosa ne pensate di questi titoli?
E cosa avete comprato o ricevuto di recente?

venerdì 15 marzo 2019

Recensione "La città in fondo al mare"

Buon venerdì Lettori, come state e che programmi avete per il weekend? Oggi voglio lasciarvi con una recensione a cui tengo molto, perché come sapete ho molto a cuore la letteratura per l'infanzia e mettere nero su bianco il mio parere su questo titolo è stata un'impresa piuttosto ardua. Prima di lasciarvi al post ringrazio nuovamente Sonda Edizioni per avermi permesso di leggerlo e di parlarvene, sono dell'idea che titoli del genere meriterebbero molta più visibilità. Fatemi sapere se conoscevate già La città in fondo al mare e se vi piacerebbe leggerlo o in generale cosa ne pensate!



Un inno ai valori della tolleranza
e della convivenza.

Titolo: La città in fondo al mare
Autore: Mauro Grimaldi
Illustratore: Spartaco Ripa
Prezzo: 12,90€
Pagine: 40
Pubblicazione: 2019
Editore: Sonda Edizioni

Trama: C'è una città abitata da gente di ogni età e colore della pelle. Parlano tante lingue diverse, eppure si capiscono benissimo. Vivono nella pace e nella gioia e sono sempre gentili tra di loro. Vale proprio la pena di conoscerli e di scoprire perché vivono in fondo al mare. Una favola delicata e commovente, un inno ai valori della tolleranza e della convivenza.

Come già sapete ho una grande passione per la letteratura per l'infanzia, nonostante sia un target che negli ultimi tempi ho messo un po' in disparte in favore del Middle Grade, soprattutto da quando il mio bimbo non è più piccolissimo e, pian piano, ci stiamo spostando sempre di più verso i libri per ragazzi. Sono quindi felicissima di poter tornare a parlarvi di libri per i più piccoli grazie a La città in fondo al mare, una bellissima storia illustrata che racconta ai bambini il tema delle migrazioni. Come si spiega ai più piccoli che in alcuni paesi la guerra, la povertà e la fame spingono centinaia di famiglie a stiparsi su barconi troppo piccoli e ad affrontare il mare nella speranza di sfuggire all'orrore e di trovare rifugio in un posto migliore? Ma soprattutto, come gli si spiega che tantissimi di loro, uomini, donne e bambini, in questo posto migliore non arrivano mai? Lo si fa raccontando loro la storia di una città meravigliosa, abitata da persone di etnie e religioni diverse, che convivono in pace e armonia aiutandosi l'un l'altro. A farla da padrone secondo me sono le bellissime illustrazioni di Spartaco Ripa, che ho trovato davvero particolari. Mi piace il fatto che ogni tavola sia un'esplosione di colori, in cui il blu del mare e il giallo dei pesci si trasforma in qualcosa di sgargiante e festoso, ma ho apprezzato anche le poche pagine in cui le tonalità si fanno più cupe, per raccontare le difficoltà e la paura da cui queste famiglie cercano di scappare. E a questo punto forse vi starete chiedendo se il libro mi è piaciuto o no perché, magari ve ne siete accorti, in questa recensione ho deciso di non utilizzare la classica votazione in stelline, utilissima per farsi una rapida idea, ma davvero limitante nel caso di un volume particolare e delicato come questo.




La prima volta, leggendolo da sola, ne avevo apprezzato più che altro le illustrazioni e il desiderio degli autori di raccontare con delicatezza una tematica così difficile ad un pubblico di lettori giovanissimi, ma a colpirmi era stato appunto l'argomento in generale, toccante per forza di cose, più che il libro in sé. Questo non lo avrebbe reso meno valido o importante, penso sia dovuto semplicemente al fatto che, in quanto adulta, sono abituata a tenere testa a storie raccontate in maniera molto più cruda. Il fatto curioso è avvenuto pochi giorni dopo, quando il mio bimbo, attratto dalla copertina colorata, mi ha chiesto di leggerglielo, e così ho fatto. Questa seconda lettura in sua compagnia si è rivelata completamente diversa e molto più difficile, mi sono resa conto che piccole frasi che io avevo accettato senza troppi problemi su di lui stavano avendo tutto un altro effetto. Mi ha fatto tante domande a cui trovare una risposta adatta si è rivelato più complesso di quanto potevo immaginare ma, soprattutto, con lui accanto mi sono commossa, perché sono riuscita a vedere la storia attraverso gli occhi di un bambino che per la prima volta si stava trovando faccia a faccia con l'immagine di un mondo in cui esiste l'ingiustizia, la fame e la paura, e questo mi ha fatto rendere conto che lo scopo de La città in fondo al mare è proprio quello di dare uno spunto ai genitori e agli insegnanti, così che possano introdurre ai bambini questa difficile tematica. La storia rimane sempre su toni molto soft e proprio perché non scende mai troppo nei dettagli penso che una volta terminato sia necessario proseguire il discorso con i più piccoli per colmare i dubbi e ascoltare le loro riflessioni, per rassicurarli e dare loro tutte le informazioni di cui sentono il bisogno. Ridurre tutto questo a un voto da 1 a 5 mi è risultato davvero impossibile, è una storia breve e commovente, che non dà tutte le risposte, ma offre moltissimi spunti di riflessione. Può essere definito bello un libro che affronta tematiche così tristi e crudeli? Secondo me sì, se ha come risultato quello di trasmettere al lettore il valore e l'importanza della tolleranza e della gentilezza. Il fatto che mi sia servito leggerlo con un bambino per apprezzarlo del tutto ha permesso anche a me, con gli occhi di un'adulta, di riflettere su piccoli dettagli che inizialmente non mi avevano colpito particolarmente. Questa è la prova che non si smette mai di imparare, e che la sensibilità dei più piccoli ha tantissimo da insegnarci.
Per concludere, se ne avete la possibilità vi consiglio assolutamente di dedicare qualche minuto a questo titolo, da soli o in compagnia, perché non si parla mai abbastanza delle migrazioni e questa storia delicata e commovente vi lascerà sicuramente un segno.


"Voi al posto loro cosa avreste fatto? Come vi sareste comportati? Non lo sapete?
Avete ragione, non è semplice. È difficile lasciare tutto quello a cui si vuole bene.
La propria casa, gli amici, il lavoro, la scuola. Loro però non hanno avuto scelta.
L'unica cosa da fare era andare via.
Fuggire lontano."

Fatemi sapere cosa ne pensate di questo titolo,
vi incuriosisce? Lo leggerete?

mercoledì 13 marzo 2019

WWW Wednesday #4 - 2019

Buongiorno Lettori e buon mercoledì, come state? Oggi finalmente riesco a ritagliarmi un po' di tempo per lavorare al computer quindi, dopo aver pubblicato questa nuova puntata sulle letture settimanali, passerò a sbirciare e a commentare gli ultimi post dei blog che seguo, cosa a cui tengo sempre molto. Prima però vi lascio con un WWW abbastanza corposo grazie a due letture non previste che hanno movimentato un po' la mia TBR primaverile. Ovviamente aspetto di sapere cosa ne pensate di questi titoli e, se vi va, fatemi sapere cosa state leggendo voi in questo periodo!



Come potete vedere ho ancora in lettura Legione - Gabriel, il secondo volume di questa saga davvero particolare di cui vi avevo già recensito il romanzo iniziale. Le pagine non sono moltissime, ma la storia è piuttosto corposa e richiede tutta la mia concentrazione quindi mi prenderò il tempo necessario per godermelo al meglio. Ovviamente non ho resistito e, in contemporanea, ho ufficialmente iniziato anche La Musa degli Incubi, di cui però sono ancora ai primi capitoli.




Arriviamo a qualche lettura non prevista con un omaggio di Sonda Edizioni, si tratta de La città in fondo al mare, un volume breve e illustrato che affronta una tematica davvero delicata, quella della migrazione, e di cui vi parlerò venerdì in una recensione. Ho concluso anche La Bandacadabra, di Neil Patrick Harris e devo dire di esserne rimasta in parte delusa. Si tratta comunque di una storia avventurosa e ben scritta, ma non è riuscito ad appassionarmi molto, di questo però parleremo con calma in una recensione. Grazie a Mondadori ho poi avuto la possibilità di leggere in anteprima Il Custode delle Tempeste - QUI la recensione - che ho amato alla follia, originale e ben scritto, che unisce il divertimento e la magia a tematiche importanti e personaggi ben costruiti. Se ancora non lo avete fatto vi consiglio di recuperare il post che gli ho dedicato ieri in cui esterno tutto il mio amore.




Come prossime letture ho deciso di dedicarmi ad alcuni degli omaggi in formato ebook che mi stanno aspettando sul Kobo, ovvero Pandemonio, di Francesca Bandiera, autrice giovanissima e talentuosa di cui avevo già apprezzato moltissimo il racconto Corrosione e che quindi sono davvero felice di ritrovare con questo nuovo romanzo Fantasy, per giunta autoconclusivo, proprio come piace a me. Proseguirò anche con la saga dedicata ad Armonia di Pietragrigia, che di volume in volume si fa sempre più matura ed appassionante, penso proprio che Il regno dell'Imperatore Fantasma ci riserverà non poche sorprese e colpi di scena, non vedo l'ora di ritrovare tutti i personaggi!


Questi sono i miei aggiornamenti librosi della settimana, se vi va aspetto i vostri!

martedì 12 marzo 2019

Review Party "Il Custode delle Tempeste", Catherine Doyle


Buongiorno Lettori! Oggi sono qui per proporvi una tipologia di post a cui non prendevo parte da tantissimo tempo: un Review Party! Proprio oggi infatti esce in libreria Il Custode delle Tempeste, primo volume della serie Fantasy per ragazzi Storm Keeper, scritta da Catherine Doyle. Insignito di diversi riconoscimenti – tra cui la candidatura al CILIP Carnegie Medal 2019 – e tradotto in dodici lingue, il libro è stato ispirato dall’ancestrale isola di Arranmore, dove vissero i suoi nonni, e dalle avventure dei suoi tanti antenati navigatori. Prima di lasciarvi alla recensione ringrazio nuovamente Mondadori, che mi ha permesso di leggerlo in anteprima e di parlarvene oggi.



"Ormai non poteva più ignorare la verità: l’aveva vista. L’aveva vissuta.
Arranmore traboccava di segreti. Di cose impossibili. Sii coraggioso.
L’isola era intrisa di magia. Questa è la tua avventura."

Titolo: Il Custode delle Tempeste
Autore: Catherine Doyle
Prezzo: 17,00€
Pagine: 248
Età di lettura: 12 anni
Pubblicazione: 12 marzo 2019
Editore: Mondadori



Trama: A ogni generazione, l'isola di Arranmore sceglie un Custode delle Tempeste che incarni il suo potere e difenda la sua magia se il Nemico dovesse tornare. E per il nonno di Fionn è giunto il tempo di cedere il passo al nuovo Custode. Fionn ha il terrore del mare, tanto che quando approda ad Arranmore per l'estate, vuole solo tornare sulla terraferma. L'isola della sua stirpe, però, lo aspetta da molto tempo e lo reclama a sé, rivelandogli la sua magia. Presto Fionn si lascerà sedurre dalla ricerca di una grotta sommersa, capace di esaudire i desideri. Ma una forza malvagia si sta destando nelle profondità dell'isola, ed è più vicina a lui di quanto non immagini.

Chiudete gli occhi e provate ad immaginare una meravigliosa avventura ambientata su un'isola circondata di magia e mistero, un ragazzino curioso e un grande segreto da rivelare. Queste erano le mie aspettative dopo aver letto la trama del romanzo, e sono state ampiamente superate. Non avete idea di quanto io ne sia felice e di quanto abbia amato questo libro, davvero. La cosa mi sorprende, perché nonostante il Fantasy per ragazzi sia il genere - e il target - al quale mi sento più vicina, inizialmente non ero riuscita ad inquadrare del tutto la storia di Fionn e della magica isola di Arranmore, ma sono bastate poche pagine per catapultarmi in un'avventura mozzafiato, che ho divorato nell'arco di due notti, mentre fuori dalla finestra infuriava un temporale con i fiocchi.  Sarà per l'atmosfera magica creata dal suono della pioggia, sarà perché l'autrice ha la capacità di dare letteralmente vita alle parole, ma io  in Il Custode delle Tempeste ci ho davvero lasciato un pezzo di cuore, tanto che anche a distanza di giorni faccio fatica a mettere insieme le parole per spiegarvi in modo razionale che cosa ne penso. E forse succede proprio perché di razionale non c'è niente, si tratta di trovare la storia giusta al momento giusto. Per me è stato così e il solo fatto di essermi immersa completamente nella lettura con la gioia e l'emozione di una bambina mi ha ricordato quando sia meravigliosa la passione per questi mondi d'inchiostro, che a volte va un po' a perdersi nei periodi pieni di impegni e preoccupazioni. Con la sua magica penna Catherine Doyle è riuscita a farmi evadere per qualche giorno dalla realtà, regalandomi una serenità e una voglia di partire per l'Irlanda che non so neanche descrivervi.

«Il potere è una brutta bestia. Dà alla testa, crea dipendenza e, se non diffidi delle sue lusinghe, può condurti su un sentiero molto pericoloso.»

Fin dalla prima pagina questo romanzo è stata una grandissima rivelazione, mi sono trovata davanti non solo ad una trama davvero originale, ma anche ad uno stile scorrevole e leggero, ma al tempo stesso incantato e un po' cupo. Certo è che queste 250 pagine racchiudono tutto quello che potevo desiderare da un bel Fantasy per ragazzi: magia, pericolo e leggende sullo sfondo di un'isola irlandese. E già così mi aveva conquistato, ma ha fatto anche di più, è riuscito a farmi affezionare a tutti i personaggi, che ho trovato incredibilmente reali e ben caratterizzati, ognuno buffo e unico a modo suo. In Fionn ho trovato un protagonista perfetto, curioso e qualche volta precipitoso, ma timido e insicuro, un ragazzino che non si sente l'eroe della sua storia, ma che è destinato ad esserlo, accompagnato e sostenuto da una sorella maggiore rompiscatole - l'adolescente perfetta - e dalla figura del nonno, il famoso Custode delle Tempeste, che ha il grande compito di vegliare sull'isola e la cui magia deve essere sempre pronta, nel caso l'oscurità tornasse. E forse è proprio il nonno il personaggio al quale mi sono legata di più, la sua forza e il desiderio di combattere nonostante la fragilità della vecchiaia mi hanno commossa e addolorata. Oltre ad averne amato la storia e lo stile, il pregio più grande di questo romanzo forse sono proprio le tematiche che va ad affrontare e che io non voglio anticiparvi, ma posso dirvi che sul finale a me una lacrima è sfuggita, ecco. Attraverso gli occhi di Fionn viviamo il senso di colpa, la rabbia, la paura e il dolore di un ragazzino che si trova davanti a difficoltà più grandi di lui, difficoltà che con l'aiuto della magia si trasformano in una grande avventura, ma in cui tutti noi possiamo rivederci nella vita reale. Il percorso di crescita che affronta è sviluppato in maniera così naturale che non ho potuto far altro che amare lui, la storia e ciò che mi ha lasciato.

«Il coraggio è solo questione di scordarsi di avere paura.»

Come dicevo, a me una lacrima questo libro l'ha strappata, e quando succede mi rendo conto che la storia è riuscita a toccare qualcosa nel mio animo e a smuoverlo. Ad alcuni sorprende il fatto che possa succedere anche con i libri per ragazzi, ma credetemi, questo romanzo è molto, molto di più. È un viaggio burrascoso e oscuro, come un mare in tempesta. Un viaggio che profuma di pioggia ed è accompagnato dal gracchiare dei corvi e dalla luce di centinaia di candele, ma che rischiara l'animo con il coraggio e l'amore di chi è disposto ad affrontare le sue più grandi paure per il bene degli altri. Tra i Fantasy che ho letto negli ultimi anni questo va a posizionarsi nella lista dei miei preferiti, mi ha colto di sorpresa e mi ha trascinato tra le sue pagine, facendomi ridere di gusto in alcune parti e spezzandomi il cuore in altre. Più che amarlo, l'ho sentito mio, e credo non ci sia cosa più bella di quando un autore riesce a mettere nero su bianco quello che tu stesso senti dentro. Ho sentito mia quella piovosa isola irlandese, il cottage di pietra del nonno e i suoi scaffali coperti di candele. Ho sentito mia la paura di Fionn, così come il suo coraggio. Ho sentito mia l'oscurità e la magia che racchiude questo romanzo, e i valori che trasmette. Ho sentito che tutte queste cose, meravigliosamente descritte dall'autrice, mi appartenevano in una maniera che neanche saprei spiegare, e sull'isola di Arranmore, insieme a Fionn, Tara e a tutti gli altri personaggi, ho trovato un posto in cui sentirmi me stessa.
Chiedete ai ragazzi in quale romanzo vorrebbero vivere: alcuni vi risponderanno ad Hogwarts, insieme a Harry, altri al Campo Mezzosangue con Percy. Io non sono più una ragazzina, ma sogno di trasferirmi ad Arranmore ed essere la nuova Custode delle Tempeste. Non riuscirò più a guardare una candela, un temporale o uno stormo di corvi senza ripensare a quanto bene mi sia trovata leggendo questo libro e alla bellezza di una storia ben narrata. Non potete davvero perdervelo!

«Ci sono tante cose che non posso promettere e tanti momenti che non posso cambiare, ma almeno questo posso dirlo: non dovrai affrontare le tenebre da solo e l'isola non dovrà affrontarle senza protezione.»


Cosa ne pensate di questo titolo, vi ispira?
Se decidete di leggerlo fatemi sapere il vostro parere, mi raccomando!