venerdì 15 marzo 2019

Recensione "La città in fondo al mare"

Buon venerdì Lettori, come state e che programmi avete per il weekend? Oggi voglio lasciarvi con una recensione a cui tengo molto, perché come sapete ho molto a cuore la letteratura per l'infanzia e mettere nero su bianco il mio parere su questo titolo è stata un'impresa piuttosto ardua. Prima di lasciarvi al post ringrazio nuovamente Sonda Edizioni per avermi permesso di leggerlo e di parlarvene, sono dell'idea che titoli del genere meriterebbero molta più visibilità. Fatemi sapere se conoscevate già La città in fondo al mare e se vi piacerebbe leggerlo o in generale cosa ne pensate!



Un inno ai valori della tolleranza
e della convivenza.

Titolo: La città in fondo al mare
Autore: Mauro Grimaldi
Illustratore: Spartaco Ripa
Prezzo: 12,90€
Pagine: 40
Pubblicazione: 2019
Editore: Sonda Edizioni

Trama: C'è una città abitata da gente di ogni età e colore della pelle. Parlano tante lingue diverse, eppure si capiscono benissimo. Vivono nella pace e nella gioia e sono sempre gentili tra di loro. Vale proprio la pena di conoscerli e di scoprire perché vivono in fondo al mare. Una favola delicata e commovente, un inno ai valori della tolleranza e della convivenza.

Come già sapete ho una grande passione per la letteratura per l'infanzia, nonostante sia un target che negli ultimi tempi ho messo un po' in disparte in favore del Middle Grade, soprattutto da quando il mio bimbo non è più piccolissimo e, pian piano, ci stiamo spostando sempre di più verso i libri per ragazzi. Sono quindi felicissima di poter tornare a parlarvi di libri per i più piccoli grazie a La città in fondo al mare, una bellissima storia illustrata che racconta ai bambini il tema delle migrazioni. Come si spiega ai più piccoli che in alcuni paesi la guerra, la povertà e la fame spingono centinaia di famiglie a stiparsi su barconi troppo piccoli e ad affrontare il mare nella speranza di sfuggire all'orrore e di trovare rifugio in un posto migliore? Ma soprattutto, come gli si spiega che tantissimi di loro, uomini, donne e bambini, in questo posto migliore non arrivano mai? Lo si fa raccontando loro la storia di una città meravigliosa, abitata da persone di etnie e religioni diverse, che convivono in pace e armonia aiutandosi l'un l'altro. A farla da padrone secondo me sono le bellissime illustrazioni di Spartaco Ripa, che ho trovato davvero particolari. Mi piace il fatto che ogni tavola sia un'esplosione di colori, in cui il blu del mare e il giallo dei pesci si trasforma in qualcosa di sgargiante e festoso, ma ho apprezzato anche le poche pagine in cui le tonalità si fanno più cupe, per raccontare le difficoltà e la paura da cui queste famiglie cercano di scappare. E a questo punto forse vi starete chiedendo se il libro mi è piaciuto o no perché, magari ve ne siete accorti, in questa recensione ho deciso di non utilizzare la classica votazione in stelline, utilissima per farsi una rapida idea, ma davvero limitante nel caso di un volume particolare e delicato come questo.




La prima volta, leggendolo da sola, ne avevo apprezzato più che altro le illustrazioni e il desiderio degli autori di raccontare con delicatezza una tematica così difficile ad un pubblico di lettori giovanissimi, ma a colpirmi era stato appunto l'argomento in generale, toccante per forza di cose, più che il libro in sé. Questo non lo avrebbe reso meno valido o importante, penso sia dovuto semplicemente al fatto che, in quanto adulta, sono abituata a tenere testa a storie raccontate in maniera molto più cruda. Il fatto curioso è avvenuto pochi giorni dopo, quando il mio bimbo, attratto dalla copertina colorata, mi ha chiesto di leggerglielo, e così ho fatto. Questa seconda lettura in sua compagnia si è rivelata completamente diversa e molto più difficile, mi sono resa conto che piccole frasi che io avevo accettato senza troppi problemi su di lui stavano avendo tutto un altro effetto. Mi ha fatto tante domande a cui trovare una risposta adatta si è rivelato più complesso di quanto potevo immaginare ma, soprattutto, con lui accanto mi sono commossa, perché sono riuscita a vedere la storia attraverso gli occhi di un bambino che per la prima volta si stava trovando faccia a faccia con l'immagine di un mondo in cui esiste l'ingiustizia, la fame e la paura, e questo mi ha fatto rendere conto che lo scopo de La città in fondo al mare è proprio quello di dare uno spunto ai genitori e agli insegnanti, così che possano introdurre ai bambini questa difficile tematica. La storia rimane sempre su toni molto soft e proprio perché non scende mai troppo nei dettagli penso che una volta terminato sia necessario proseguire il discorso con i più piccoli per colmare i dubbi e ascoltare le loro riflessioni, per rassicurarli e dare loro tutte le informazioni di cui sentono il bisogno. Ridurre tutto questo a un voto da 1 a 5 mi è risultato davvero impossibile, è una storia breve e commovente, che non dà tutte le risposte, ma offre moltissimi spunti di riflessione. Può essere definito bello un libro che affronta tematiche così tristi e crudeli? Secondo me sì, se ha come risultato quello di trasmettere al lettore il valore e l'importanza della tolleranza e della gentilezza. Il fatto che mi sia servito leggerlo con un bambino per apprezzarlo del tutto ha permesso anche a me, con gli occhi di un'adulta, di riflettere su piccoli dettagli che inizialmente non mi avevano colpito particolarmente. Questa è la prova che non si smette mai di imparare, e che la sensibilità dei più piccoli ha tantissimo da insegnarci.
Per concludere, se ne avete la possibilità vi consiglio assolutamente di dedicare qualche minuto a questo titolo, da soli o in compagnia, perché non si parla mai abbastanza delle migrazioni e questa storia delicata e commovente vi lascerà sicuramente un segno.


"Voi al posto loro cosa avreste fatto? Come vi sareste comportati? Non lo sapete?
Avete ragione, non è semplice. È difficile lasciare tutto quello a cui si vuole bene.
La propria casa, gli amici, il lavoro, la scuola. Loro però non hanno avuto scelta.
L'unica cosa da fare era andare via.
Fuggire lontano."

Fatemi sapere cosa ne pensate di questo titolo,
vi incuriosisce? Lo leggerete?

2 commenti:

  1. Ciao Seli!
    Leggendo la tua recensione sono quasi riuscita a recepire la tua emozione nel parlarci di questo libro.
    Tristan ti ha aiutato a capirlo fino in fondo e, devo ammettere, che la mancanza di un bambino con cui leggerlo mi blocca un po'. Da sola, come hai detto tu, forse non riuscirei a comprenderne tutte le sfumature.
    Però me lo segno per una possibile lettura in un futuro.
    Grazie come sempre per essere un'ottima fonte di libri meravigliosi.

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    Risposte
    1. Grazie di essere passata Cry! Questa è sicuramente una lettura importante e validissima, diciamo che trattando il tema in maniera così soft io sono riuscita a capirlo del tutto solo vedendo la reazione di Tristan e riflettendo sulle domande che mi poneva. Se ti capita l'occasione comunque leggilo, ha solo da insegnare :)

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