-Ci sono pochissimi mostri che giustificano la paura che abbiamo di loro-

martedì 31 luglio 2018

Recensione "E se... oltre la maschera, tu"

Buongiorno Lettori e buon martedì, come state? Ma soprattutto, come procedono le vostre letture estive? Io non posso lamentarmi, anche se con questo caldo è difficile trovare la voglia di fare qualsiasi cosa. Tornando a noi, forse vi sarete accorti che le recensioni nell'ultimo periodo scarseggiano qui sul blog, ammetto che dovrei riprendere un po' il ritmo, ma oggi finalmente vi lascio con un nuovo parere dedicato ad un romanzo molto carino che ho terminato proprio ieri!


Tutti abbiamo avuto degli "e se..."

Titolo: E se... oltre la maschera, tu
Autore: Eliana Ciccopiedi
Prezzo: 13,00€ (2,99€ ebook)
Pagine: 299
Pubblicazione: 2018
Editore: Self - publishing



Trama: E se la felicità non fosse solo un’intima convinzione? Leonardo non ha altri sogni da realizzare; quando irrompe sulla scena incanta il pubblico, raccoglie applausi e consensi. Elena dalla sua poltrona osserva la vita inconsapevole, incapace di assaporarla veramente. Le incrollabili certezze di Elena, la tranquilla e anonima quotidianità in cui ha circoscritto la sua esistenza. L’intensità con cui Leonardo affronta la vita, sempre oltre, per nascondere la sottile malinconia che lo segna. Due mondi lontani, opposti. Un ritardo clamoroso e un treno perso condurranno Elena e Leonardo a condividere lo stesso istante di vita. E se non avessero fatto altro che cercarsi? E se la vita si riducesse tutta a quell’unico istante? Basta così poco a trasformare un potrebbe essere in un E se…

Ormai mi conoscete, se arrivo a leggere un romanzo rosa è perché qualcosa nella trama mi ha colpito davvero, in caso contrario è un genere a cui mi avvicino molto raramente. Ad incuriosirmi, nel caso di questo titolo, è stato il fatto che l'autrice ha voluto affrontare attraverso i personaggi un tema spinoso, quello dell'infelicità e della monotonia di coppia. Argomenti che, per l'appunto, ho trovato ben sviluppati nel corso del romanzo anche se qualche appunto da fare ce l'ho. La storia è decollata piuttosto bene e seguire le vicende di Elena è stato piacevole, devo ammettere però di non essermi sentita coinvolta dai personaggi, che ho trovato un po' stereotipati e che avrebbero sicuramente potuto essere sviluppati meglio a livello caratteriale ed emotivo. Ma soprattutto mi hanno un po' fatto storcere il naso i dialoghi e il comportamento generale di Leonardo ed Elena, i protagonisti, che nonostante l'età adulta spesso mi sono sembrati immaturi e superficiali. La maggior parte dei discorsi sfociano un po' nell'inverosimile, ma non risultano fastidiosi né rovinano la lettura, probabilmente sono stati costruiti per essere ironici e spigliati, il problema è proprio questo: si avverte che sono costruiti. I botta e risposta di Elena e Leo raramente mi sono sembrati spontanei. Ho invece apprezzato molto lo stile dell'autrice nelle parti più riflessive del romanzo, quelle che si concentrano appunto su temi come la felicità e i rimpianti. Troviamo in particolare la protagonista alle prese con una relazione stabile e duratura, in cui però viene a mancare l'amore. La decisione tra lasciare tutto e ripartire da zero o continuare a crogiolarsi nell'abitudine convincendosi che "va bene così" è ardua, ed è stato interessante seguire Elena, con i suoi dubbi e le sue certezze, attraverso questo percorso. Lo stile è molto scorrevole e delicato, come dicevo l'ho trovato acerbo in alcune parti, soprattutto nello sviluppo dei personaggi, ma il talento per la scrittura non manca. In definitiva è stata una lettura molto piacevole che mi ha tenuto compagnia per qualche giorno, la storia si divora e offre diversi spunti di riflessione molto interessanti, anche se non ne sono rimasta del tutto conquistata. La storia di Elena e Leo prosegue nel secondo volume dal titolo Fingiamo che sia per sempre, ma personalmente sono soddisfatta di come si è concluso questo primo libro quindi penso che mi fermerò qui con la lettura. Consigliato se siete in cerca di un titolo leggero che affronti i temi dell'amore e del coraggio di trovare la propria strada in maniera abbastanza valida e simpatica, perfetto da leggere quest'estate.

La cosa più grande che tu possa imparare è amare e lasciarti amare.


Vi incuriosisce questo titolo?

venerdì 20 luglio 2018

5 cose che - 5 libri di cui mi sono sbarazzata (venduto, scambiato, regalato)


Buongiorno Lettori, come state e che programmi avete per il weekend? Qui fa parecchio caldo e non ho moltissima voglia di leggere, voi ci riuscite anche con questo clima afoso o siete come me e restate a fissare il soffitto mentre vi sciogliete? Temperature a parte direi che è arrivato il momento di lasciarvi a questa nuovissima puntata della rubrica 5 cose che, spero che il post vi piaccia!


5  LIBRI DI CUI MI SONO SBARAZZATA
(venduto, scambiato, regalato)


Che io e la Angelini non andiamo esattamente d'amore e d'accordo lo sanno anche i muri ormai. Di suo ho letto, detestato e in seguito scambiato sia Starcrossed che Attraverso il fuoco, entrambi primi volumi di saghe che chiaramente ho abbandonato. Le storie che inventa potrebbero anche essere carine, ma trovo che sia totalmente incapace di creare dei personaggi credibili e accattivanti e finisco sempre per odiare loro, la trama e il suo stile, quindi bocciata su tutti i fronti per me.



La stessa sorte è toccata a Sara Rattaro, di cui ho letto e dato via Un uso qualunque di te - trama interessante ma per il resto un enorme buco nell'acqua - e Niente è come te, con cui avevo deciso di darle una seconda chance. So che è un'autrice molto apprezzata, ma io trovo i suoi lavori pieni di frasi ad effetto che però non raccontano niente e il suo stile freddo non riesce proprio a coinvolgermi. Ho in casa un altro suo titolo che mi è stato regalato ma non ho ancora deciso se leggerlo.


Arriviamo a Jenny Han: ho amato la sua trilogia dedicata a Lara Jean, ma ho detestato la Summer Trilogy, uscita qualche anno prima. Lo stile leggero è sempre il suo e permette di divorare i romanzi in poche ore, ma oltre ai personaggi infantili e snervanti avevo trovato tutto piuttosto ridicolo e inverosimile. Strano come un autore possa deluderti tanto con una storia e poi farti innamorare con un'altra. Questa è la prova che dare una seconda chance è sempre la cosa migliore secondo me.



Sì so ancora contare, mi sono accorta di aver scelto due titoli, tranquilli. Il fatto è che ero davvero indecisa in quanto ho odiato - e scambiato alla velocità della luce - questi due YA per gli stessi motivi. Oltre ad essere scritti male, sempre secondo i miei gusti, in entrambi ho trovato storie di adolescenti disturbati e violenza, piene di messaggi negativi e tematiche delicate affrontate in maniera superficiale. Questo è proprio il genere di lettura che oltre a non piacermi non tollero proprio.



Anche questa volta ho scelto due titoli perché il motivo che mi ha spinta a darli via è lo stesso. Si tratta di romanzi molto chiacchierati da cui sono stati tratti dei film e ammetto che le storie sono interessanti e gli argomenti affrontati non lasciano indifferenti. Purtroppo ho trovato entrambe le letture pesanti a livello emotivo, ma non in senso buono. Di solito apprezzo molto i romanzi che trattano temi scomodi e che fanno riflettere, ma questi due mi hanno lasciato solo una sensazione negativa e il solo vederli sul mio scaffale mi metteva a disagio. Sono contenta di averli letti, ma evidentemente non facevano per me nonostante siano entrambi dei testi validissimi.


So di aver scelto il doppio dei titoli concessi dalla rubrica, ma tutte queste coppie di romanzi aveva qualcosa in comune e mi sembrava un peccato citarne solo la metà. Voi li avete letti? Vi sono piaciuti?

giovedì 19 luglio 2018

Recensione "Il sognatore", di Laini Taylor

Buongiorno Lettori, come state? Questa settimana sono stata parecchio assente dal blog, avrei voluto preparare qualche post ma tra caldo e impegni la voglia di lavorare al pc è stata pressoché inesistente e ho preferito dedicarmi ad altre cose. Oggi però riesco finalmente a parlarvi della mia ultima lettura, sono sicura che se bazzicate nel mondo dei libri avrete già sentito nominare questo romanzo infinite volte, ma credetemi, il motivo c'è. Vi lascio quindi al mio parere super positivo de Il sognatore!


Un’autrice da un milione di copie, tradotta in trenta lingue,
finalista al National Book Award e acclamata dalla critica più esigente.

Titolo: Il sognatore
Autore: Laini Taylor
Prezzo: 14,50€
Pagine: 540
Pubblicazione: luglio 2018
Editore: Fazi



Trama: In un mondo indefinito, devastato dai postumi di una guerra fra dèi e uomini, il piccolo Lazlo Strange, orfano, viene allevato da monaci arcigni che tentano con la forza di strappare il germe della fantasia dalla mente del bambino. Ma Lazlo è nato sognatore. Rimane impressionato dai racconti di un anziano monaco, che parlano di una misteriosa città, un luogo di cui si è persa la memoria ma nel quale è accaduto qualcosa di tragico, qualcosa di enorme. Conoscere questa città, chiamata Pianto, diventa il suo sogno, la sua ossessione. Anni dopo, ormai ventenne, Lazlo lavora come bibliotecario; passando tutto il suo tempo fra libri e documenti, appaga la sua sete di ricerca e di storie. Finché un giorno arriva nientemeno che una delegazione di guerrieri proveniente proprio dalla mitica Pianto, guidata da un comandante soprannominato il Massacratore degli Dei, il quale spiega che sta girando per tutto il territorio alla ricerca di uomini e donne in possesso di capacità intellettuali e manuali che possano servire a ricostruire la città, devastata dalla guerra. Lazlo chiede di essere arruolato e ottiene il posto. Inizia così un viaggio avventuroso verso la meta cui ambisce fin dall’infanzia…

Era impossibile, ovviamente.
Ma da quando l'impossibilità impediva a un sognatore di sognare?

Avete presente quando un libro, inspiegabilmente, vi chiama? E allora poco importa se è sulla bocca di tutti, se hai impegni o letture più urgenti: non puoi fare a meno di buttarti a capofitto in quella storia che sembra aspettare solo te. A me, come avrete intuito, è successo con Il sognatore, primo volume di questa meravigliosa duologia Fantasy che ancor prima di uscire aveva già conquistato il cuore dei lettori. Di solito in questi casi preferisco aspettare che si calmino le acque prima di affrontare il fantomatico romanzo, ma questa volta non ho resistito alla curiosità e ho finito, come tutti gli altri, per innamorarmi di questo titolo, così originale e poetico. Ora, so che la Taylor è un'autrice molto amata e con la trilogia de La chimera di Praga aveva già incantato i lettori, ma fin'ora non avevo avuto occasione di avvicinarmi ai suoi lavori, quindi è la prima volta che mi lascio stregare dal suo stile e dalla sua sconfinata fantasia. Non so come spiegarvelo, ma con questo libro ho avuto un colpo di fulmine. Poche righe del prologo e mi aveva già conquistata come pochi romanzi hanno saputo fare nel corso degli ultimi anni, ma la cosa più sconvolgente è che non ha perso un colpo fino all'ultima riga. 540 pagine di meraviglia, di oscurità, sogni e magia. Mi sono lasciata coinvolgere completamente dalla storia di Lazlo Strange tanto che, a volte, mi è sembrato di essere proprio lì, a vivere l'avventura al suo fianco. Con tutta probabilità questa sarà la lettura migliore di tutto il mio 2018, fatico a credere che troverò qualcosa di altrettanto splendido e particolare, che abbia così tante qualità e nessun difetto.

«Da bambino avevi paura del buio?»
«Sì», rispose, semplicemente.
«Anche se sapevi che non c'era niente che potesse farti del male?»
«Sì.»
«Bene. Siamo tutti bambini nel buio, qui, a Pianto.»

Quando l'ho iniziato non sapevo con esattezza che cosa aspettarmi e, sarò sincera, anche adesso che l'ho terminato e amato faccio fatica ad inquadrarlo: quella che racconta è una storia originale, impregnata di malinconia e sofferenza, ma al tempo stesso bellissima e mai vista prima. Lo stile della Taylor, come dicevo, è qualcosa di semplicemente magnifico. Questa donna è un mostro, ha la capacità di modellare le parole a suo piacimento, di stregarle e far prendere loro vita, in tutti questi anni di lettura ho trovato pochissimi autori con questo talento ed è una cosa che mi ha trasmesso moltissime emozioni, al di là della trama accattivante. Non si può negare che, soprattutto all'inizio, la storia proceda lentamente, ma a me non è sembrato un difetto, anzi, credo faccia proprio parte dello stile dell'autrice. È una storia che si sviluppa con calma, prendendosi tutto il tempo necessario per trasportare il lettore in un mondo fatto di magia e meraviglia, ma oscurato dal dolore e dalla solitudine. Accelerare i tempi di un romanzo del genere ne avrebbe solo fatto svanire la bellezza, sarebbero andate a perdersi le sfumature e l'incanto che l'ha resa la lettura splendida che è, quindi sono contenta che nessuno abbia cercato di renderla più scorrevole o veloce. Della trama non voglio svelarvi proprio nulla, parte del mio amore per questo titolo è dovuto proprio alla bizzarra e terrificante storia di Lazlo e penso che meno si sappia meglio è, vale davvero la pena di immergersi tra le pagine e di scoprire sulla propria pelle la forza di questo viaggio. Stranamente ho apprezzato anche il doppio punto di vista, indispensabile per avere una visione chiara di ciò che accade, e per quanto il personaggio di Sarai mi sia piaciuto nella sua fragilità, la mia attenzione è stata tutta per Lazlo Strange, il sognatore, uno dei pochi personaggi buoni ad avermi rubato il cuore. Con la sua solitudine e il suo coraggio è riuscito a farmi affezionare a lui e a tutti quelli che lo circondano. Vorrei trovare parole più valide per descrivervi la catena di emozioni che ha innescato nel mio animo questo libro e quanto io abbia apprezzato le tematiche trattate, ma continuo a pensare che questo piccolo capolavoro vada semplicemente letto in tutto il suo bizzarro splendore. Se lo farete saprà ricompensarvi con una storia d'amore dolcissima e pura, con il viaggio di un ragazzo che insegue il suo sogno e il destino di un popolo stremato dall'orrore. Non troverete solo incanto e falene e carezze, ma anche tantissima oscurità, dolore e paura. Personaggi dilaniati dall'odio e altri abbastanza forti da combatterlo, ma soprattutto troverete una storia sincera, che mostra la forza dell'immaginazione e la potenza degli incubi.

La funzione dell’odio era sradicare la pietà. 

Attenderò con ansia l'uscita del secondo volume, voi cosa ne pensate?

sabato 14 luglio 2018

In My Mailbox #19 - 2018


Buon sabato Lettori! Siamo quasi a metà luglio, questa calda estate sta passando davvero in fretta non trovate? E io come ogni settimana approfitto di questa rubrica per mostrarvi i miei nuovi arrivi librosi, frutto di un mordi e fuggi all'usato. Appena entrata mi è saltato all'occhio Il ragazzo dei mondi infiniti, ad essere onesta non ricordavo per niente la trama ma come si può rinunciare a Neil Gaiman se te lo offrono a 2€ in copertina rigida e in condizioni perfette? Allo stesso prezzo ho poi scovato i volumi 3 e 4 della saga Fantasy Ossidea, di Tim Bruno e vi dirò, il primo non mi era piaciuto per nulla, tanto che avevo valutato di disfarmene, anche se poi non l'ho fatto. Ho deciso di acquistare i seguiti perché la trama è comunque carina e in futuro potrebbero essere una bella lettura per Tristan. Di più non ci avrei speso, ma in questo caso ne valeva la pena dato che contengono anche delle splendide illustrazioni a colori. Su consiglio del marito, grande appassionato di Robin Hobb, ho preso anche L'assassino - Il ritorno. Non so quasi nulla sulle opere di questa autrice, se non che ha scritto parecchie saghe, ma vedrò poi di recuperare i volumi che mi mancano. E per concludere mi sono portata a casa L'eredità segreta, di Rigoberta Menchú. Le storie che racconta mi piacciono sempre, da ragazzina ho letto alcuni dei suoi romanzi e in casa ho una sua biografia, se vi affascina la cultura Maya, la spiritualità e le leggende dovete assolutamente recuperare i suoi libri.


E voi cosa avete comprato ultimamente?

venerdì 13 luglio 2018

5 cose che - 5 pregiudizi sulla lettura che non sopporto


Buongiorno Lettori, come state? Oggi non mi perdo in chiacchiere perché ho pochissimo tempo per stare al computer e devo preparare un paio di post, ma come ogni venerdì non potevo saltare l'appuntamento con questa rubrica! Il tema di oggi credo aprirà dei dibattiti interessanti, fatemi sapere se siete d'accordo con me e se ci sono altri punti che voi avreste inserito come risposte!


5  PREGIUDIZI SULLA LETTURA CHE NON SOPPORTO


1. Letture di serie A e di serie B (e che palle!)
Credo che questo sia il pregiudizio più odiato in assoluto. Dopo vent'anni che leggo ancora non ho capito come sia possibile pensare che alcuni generi valgano più o meno di altri, e che chi apprezza un determinato tipo di letteratura rispetto a un altro venga visto come un lettore meno forte o appassionato. Io penso che, così come nella musica e nel modo di vestire, nella lettura si vada alla ricerca di qualcosa che ci esprima, o che ci tocchi da vicino. Non siamo tutti uguali e di conseguenza non possiamo amare tutti lo stesso genere, è giusto così e nessun lettore vale meno di un altro.

2. Manga, fumetti e Graphic Novel non sono vere letture (cavolo, e me lo dite adesso?!)
Qui vale un po' il discorso che ho fatto nel primo punto, ma vorrei scendere nel dettaglio. Negli ultimi anni mi sono avvicinata molto al mondo dei manga e delle Graphic Novel, e ho notato con amarezza che questo tipo di lettura viene deriso moltissimo perché si sa, i fumetti sono per bambini e per leggere un manga basta mezz'ora. A chi ancora guarda con sbeffeggiamento questo tipo di letteratura, vorrei dire che sì, per concluderli ci vuole molto meno tempo materiale rispetto ad un romanzo, ma non per questo le storie che contengono o i temi trattati sono meno validi o pesanti da affrontare. Personalmente ho letto serie manga che affrontano tematiche come il suicidio e il lutto che mi hanno devastata emotivamente molto più di tanti altri romanzi corposi. Sarebbe il caso di dare importanza a ciò che la storia ci trasmette, e non al formato che viene usato per raccontarla.

3. Anche io vorrei avere tutto quel tempo per leggere!
Ovviamente, perché per i lettori il tempo cresce sugli alberi, stando alle cose che a volte si sentono dire. Proporrei di ricordare alle persone in questione che la lettura è, in fin dei conti, una passione come un'altra, e che il tempo per leggere ce lo ritagliamo dagli impegni quotidiani come fa chiunque pratichi uno sport o abbia un qualunque hobby. Chiedetemi quante ore dormo a notte, quante macchie e briciole ho lasciato sui libri pur di divorare qualche pagina mentre cucinavo o quanto spesso mi capita di avere mal di testa a forza di leggere sui mezzi di trasporto o in piena notte. La lettura non è diversa dalle altre passioni, che per essere praticate richiedono piccoli sacrifici.

4. I classici sono noiosi, i libri per bambini sono stupidi (Ah. Okay.)
Eccomi di nuovo nelle vesti della paladina del Middle Grade, come mio solito. Qui nessuno nega che esistano decine di classici pesanti e lenti, o che la letteratura per l'infanzia non comprenda una vasta scelta di titoli sempliciotti e banali, ma non si può fare di tutta l'erba un fascio. Librerie e biblioteche sono piene di classici scorrevoli che affrontano tematiche attuali e appassionanti, così come in alcuni libri per bambini e ragazzi ho trovato storie piene di insegnamenti e speranza. Penso che al giorno d'oggi si stia a guardare troppo il target e troppo poco ciò che è contenuto nelle pagine.

5. Ancora libri nuovi? Ma ne hai decine da leggere! (Perché, scadono?)
Questa, insieme al punto precedente, è senza dubbio la critica che mi viene fatta più spesso, e se conoscete la mia libreria saprete perché. So che alcuni lettori preferiscono comprare libri nuovi man mano che leggono quelli che già possiedono e la cosa mi va benissimo, ma continuo a non capire questo accanimento nei confronti di chi invece, come me, ne compra molti pur avendone altri in casa da leggere. Personalmente amo avere una vasta scelta di generi, so che ogni romanzo mi regalerà un'avventura diversa e che per ognuno di essi arriverà il momento giusto, non ho mai pensato che tenerli "in attesa" sugli scaffali fosse una cosa brutta. Forse questa gente crede che i libri abbiano una data di scadenza, che se non li leggiamo immediatamente finiranno nella spazzatura come uno yogurt andato a male o che, semplicemente, non li leggeremo mai? Mistero. Io intanto continuo ad ampliare la mia famiglia di carta e inchiostro, in attesa di conoscere ogni storia in essi contenuta.

Fatemi sapere cosa ne pensate e quali
sono i pregiudizi che odiate di più!

mercoledì 11 luglio 2018

TBR estiva - 2018

Buongiorno Lettori, come state trascorrendo questi caldi giorni? Io, oltre a festeggiare il compleanno di mia sorella che ieri ha compiuto 21 anni, ho anche finito di vedere la seconda stagione di Chiamatemi Anna. Come sapete sono una frana a parlare di film e serie Tv, ma se vi interessa potrei lasciarvi brevemente la mia opinione qui sul blog, fatemi sapere! Oggi però parliamo come al solito di libri, perché come da titolo sto per mostrarvi la mia TBR estiva, anche se luglio è già iniziato da un po'. In genere finisco per non seguire mai le liste che preparo, ma questa volta vorrei impegnarmi perché quelli che sto per mostrarvi sono tutti - tutti! - gli omaggi cartacei e ebook che mi rimangono da smaltire. È davvero da troppo tempo che me li trascino dietro e ho bisogno di tornare a leggere senza preoccupazioni né ansia, così da potermi anche allontanare dalla lettura, se ne sentirò la necessità, per dedicarmi ad altre passioni o semplicemente per prendermi una pausa.


TBR ESTIVA - 2018


Entro settembre mi piacerebbe quindi smaltire questi sei titoli. Non sono tantissimi, ma essendo estate a casa con me c'è Tristan e non posso certo passare tutto il giorno con un libro in mano. E non mi fraintendete, da come parlo può sembrare che questi omaggi siano per me un peso, ma non è assolutamente così, anzi, ringrazio ancora gli autori per la gentilezza e la pazienza, se ho accettato di recensirli è perché le storie mi interessano e, nel caso di Strider, Legione, Armonia di Pietragrigia e Tabula si tratta di saghe che ho già iniziato e che non vedo l'ora di proseguire. Alcuni di questi romanzi sono belli corposi o hanno storie e ambientazioni che richiedono un po' di concentrazione, quindi non sono sicura che riuscirò a finirli tutti entro i primi di settembre, ma farò del mio meglio e fino ad allora starò alla larga da qualsiasi altro omaggio o lettura non programmata.


Incrociate le dita per me e, se vi va, fatemi sapere quali sono i titoli che leggerete voi durante l'estate!


sabato 7 luglio 2018

In My Mailbox #18 - 2018


Buongiorno Lettori, spero abbiate dei bei programmi per il weekend! Io come al solito vi mostro le new entry librose della mia settimana e inizio subito da un titolo che ho recuperato grazie a voi alla Piccola Libreria che c'è al lago - per chi non sapesse di cosa sto parlando, si tratta semplicemente di una sorta di buca delle lettere dove chiunque può lasciare e prendere libri - e sto parlando di Balzac e la Piccola Sarta cinese, di Dai Sijie. Il romanzo è tenuto benissimo e la trama mi ispira molto, su Instagram mi avete detto in molti che è una bella lettura quindi sono curiosissima di iniziarlo! Dalla libreria dell'usato mi sono invece portata a casa Un Weekend da sogno, di Jojo Moyes, autrice che come sapete non è tra le mie preferite a causa del suo stile che trovo troppo freddo e impersonale, ma la storia sembrava comunque carina ed è molto corta quindi ho voluto darle una chance. Concludo con un altro titolo trovato al lago, ovvero La signora dello zoo di Varsavia, di Diane Ackerman. Ero passata per lasciare dei libri che non mi interessavano più e sono tornata a casa con questo piccolo gioiello che avevo nella lista dei desideri, spero non mi deluda! Ne avete letto qualcuno?



E voi cosa avete comprato ultimamente?

venerdì 6 luglio 2018

5 cose che - 5 libri più belli letti finora quest'anno


Buongiorno Lettori, come state? Questa settimana sono stata piuttosto attiva sul blog e spero di continuare così, caldo permettendo. Intanto, come ogni venerdì, partecipo a questa simpatica rubrica, che oggi propone come tema le 5 letture migliori che abbiamo fatto finora quest'anno. In parte avevo già risposto nel video che ho pubblicato di recente sul canale Youtube, ma sono contenta di parlarvene brevemente anche qui quindi iniziamo subito! E fatemi sapere quali sono le vostre!


5  LIBRI PIÙ BELLI LETTI FINORA QUEST'ANNO



1. Il sognatore, di Laini Taylor: non potevo che iniziare dal romanzo che ho appena terminato e che probabilmente sarà la mia lettura migliore di tutto l'anno! So che molti di voi sono già stufi di vederlo ovunque ma gente, questo libro è qualcosa di strepitoso, scritto divinamente e super originale! È la prima volta che leggo qualcosa della Taylor quindi non posso paragonarlo alla trilogia de La chimera di Praga, ma posso assicurarvi che di autrici con un talento così grande ne ho incontrante poche in vita mia. ADORO!





2. Dolore minimo, di Giovanna Vivinetto: questa raccolta di poesie che affronta il tema della transessualità - qui la recensione - è stata invece una grandissima sorpresa, in quanto non sono mai stata una grande amante della poesia. Lo stile dell'autrice e la storia che racconta, intensa ma narrata con una dolcezza infinita, mi hanno però conquistata, e non posso fare altro che consigliarvi questa sua opera - qui la recensione - che ha come scopo quello di abbattere i pregiudizi. Testi così validi ed emozionanti mi sono capitati raramente tra le mani, se l'argomento trattato non vi lascia indifferenti dovete assolutamente leggerlo.



3. Maze Runner - Il labirinto, di James Dashner: se mi seguite su Instagram non vi sarà sfuggita la mia recente passione per questa serie, di cui ho anche rivisto i film che ne sono stati tratti. Per anni ho sentito parlare abbastanza male dei romanzi, che venivano definiti lenti e noiosi, ma per il momento non potrei trovarmi più in disaccordo. Ne Il labirinto - qui la recensione - ho trovato un mix di azione e suspense che mi hanno tenuta incollata alle pagine dall'inizio alla fine, e mi sono innamorata della maniera realistica e precisa che l'autore utilizza per descrivere i personaggi. Spero che i seguiti non mi deludano!



4. Ollie e i giocattoli dimenticati, di William Joyce: avventuroso, cupo e pieno di splendidi insegnamenti, nonché scritto da uno dei miei autori preferiti... poteva forse non rientrare nelle mie letture preferite? Seguire Billy e Ollie nella loro grande avventura - qui la recensione - è stato magico e anche un po' commovente, mi ha fatto ripensare alla mia infanzia e a quanto potente sia l'immaginazione per i bambini. Se cercate una bella storia di amicizia semplice da leggere ma ben scritta recuperatelo.





5. Olga di carta - Jum fatto di buio, di Elisabetta Gnone: ormai lo sapete che non passa Tag o post senza che io citi almeno una volta questa splendida donna, no? E infatti con la sua seconda avventura dedicata al dolcissimo personaggio di Olga è riuscita a conquistarmi. Quello del lutto è un argomento che fin da bambina ho sempre cercato molto nei libri, non ne ho mai compreso il motivo ma tutt'ora, nonostante si tratti quasi sempre di letture dolorose, sono quelle che vado proprio a cercarmi. Jum fatto di buio - qui la recensione - affronta proprio il tema della perdita, raccontando ai bambini che i vuoti non sono solo mostri spaventosi, ma anche qualcosa che può essere di nuovo colmato.



Fatemi sapere quali sono i vostri 5 titoli
preferiti finora del 2018 e cosa ne pensate dei miei!


mercoledì 4 luglio 2018

WWW Wednesdays #7 - 2018

Buongiorno Lettori! Oggi è mercoledì ed è arrivato il momento del nostro recap preferito sulle letture della settimana. Sto leggendo poco e in maniera davvero lenta quest'anno, ma vorrei sfruttare l'estate per smaltire un po' di titoli quindi cercherò di impegnarmi e speriamo che i prossimi WWW siano più frequenti e consistenti. Fatemi sapere anche voi cosa state leggendo, mi raccomando!




Dopo averne sentito tessere le lodi su tutti i blog e i social che seguo, finalmente è arrivato anche per me il momento di iniziare Nowhere Girls, di Amy Reed. Come già saprete il tema che affronta è quello della stupro e, a prescindere da quanto potrà o meno piacermi, trovo davvero positivo che questi argomenti inizino ad essere affrontati sempre più spesso nei romanzi e nelle serie Tv.




Il primo titolo non vi suonerà nuovo visto che ne ho pubblicato la recensione pochi giorni fa. Dolore minimo è una raccolta di poesie che affrontano la tematica della transessualità e dire che l'ho amato è davvero riduttivo. Ha tantissime qualità che lo rendono profondo e importante, vi invito quindi a recuperare il post in cui ve ne parlo meglio, che potete trovare cliccando qui. E no, non è un miraggio! Se bazzicate sui social e su blogger avrete notato che la rete è stata letteralmente invasa da Il sognatore, nuovissimo titolo della famosa e amata Laini Taylor, in un uscita domani per Fazi. Non ho ancora scritto la recensione quindi preferisco tenere per me le considerazioni, ma vi anticipo che con ogni probabilità questa sarà la mia lettura migliore del 2018. ADORO. ALLA. FOLLIA!




Finalmente vedo la lista degli omaggi arretrati assottigliarsi sempre di più! Dato che spesso leggo sul terrazzo e il kobo è comodissimo, penso che la mia prossima lettura sarà E se... oltre la maschera, tu, romanzo dalla trama davvero particolare di cui vi parlerò una volta finito.

Conoscete questi libri? E voi cosa state leggendo?

lunedì 2 luglio 2018

Recensione "Dolore minimo"

Buon lunedì Lettori, cosa avete fatto di bello nel weekend?  Noi ieri abbiamo passato la giornata in piscina, è stata l'unica soluzione per non scioglierci vista l'afa che c'era. Oggi per fortuna è già più fresco e per domani è prevista pioggia, incrociate le dita per me. Tornando a noi, sono finalmente riuscita a buttare giù il mio parere su questa raccolta di poesie che, se mi seguite, saprete già essersi guadagnata un posto speciale nel mio cuore. Fatemi sapere cosa ne pensate e se vi interessa!



Titolo: Dolore minimo
Autore: Giovanna Cristina Vivinetto
Prezzo: 12,00 €
Pagine: 139
Pubblicazione: 2018
Editore: Interlinea



Trama: Il «dolore minimo» del titolo esprime la complessa condizione transessuale pronunciata con grande potenza poetica, volta a infrangere il muro del silenzioso tabù culturale. La giovane autrice racconta la sua rinascita luminosa con versi, delicati e profondissimi al tempo stesso, che hanno fatto parlare Dacia Maraini e Alessandro Fo di un caso letterario. «Quando nacqui mia madre / mi fece un dono antichissimo. / Il dono dell'indovino Tiresia: / mutare sesso una volta nella vita», narra Giovanna Cristina Vivinetto, che, in questo diario in versi, confessa: «non mi sono mai conosciuta / se non nel dolore bambino / di avvertirmi a un tratto / così divisa. Così tanto parziale»


In tutti questi anni sul blog ho recensito romanzi appartenenti ai generi più disparati e adatti a tutti le età, ma non ho mai fatto segreto della mia scarsa curiosità nei confronti della poesia. Ne ho studiata qualcuna a scuola, e ne ho letta qualche raccolta da ragazza ma, tranne per qualche rara eccezione, è un tipo di espressività che non sento mia. Poi è arrivata Giovanna con il suo Dolore minimo, e mi si è aperto un mondo. Grazie alla sua opera mi sono resa conto che, come ci sono tanti modi diversi di scrivere romanzi, ce ne sono altrettanti per comporre poesie, e il suo in particolare è riuscito a toccare corde del mio cuore che non pensavo sarebbero mai state pizzicate dalla poesia. Negli ultimi giorni ho pensato spesso a cosa avrei scritto in questa recensione ma, come mi succede sempre quando una lettura mi conquista a questi livelli, le parole non mi sembravano mai rendere giustizia alle emozioni che Dolore minimo mi ha suscitato, e all'importanza della sua pubblicazione. Il tema che va a trattare è quello della transessualità, raccontato per la prima volta in Italia in chiave poetica da Giovanna, che attraverso una penna delicata e potente rivela la sua storia, fatta di ostacoli, di rinascita e di accettazione.

E quel mostro che in tanti anni
avevo allontanato, fu assai più
docile quando, abolite le catene,
lo presi infine per mano.

A farmi amare così tanto la sua opera è stato non solo l'argomento attuale che va a toccare, considerato ancora un tabù, ma anche il modo in cui il volume è strutturato. Lette nel giuste ordine le poesie raccontano una storia, particolarità che mi ha permesso di lasciarmi coinvolgere e appassionare al racconto di questa giovane autrice e del suo lungo percorso di trasformazione a livello fisico ed emotivo. Se mi seguite da un po' saprete che non mi tiro mai indietro davanti ai titoli che cercano di abbattere i pregiudizi, sono quasi sempre queste storie a colpirmi e a farmi riflette di più, e così è stato anche questa volta. Dolore minimo è stato definito da Dacia Maraini e Alessandro Fo un caso letterario, e io non potrei essere più d'accordo, offre il punto di vista di chi il cambiamento lo ha vissuto sulla propria pelle e induce il lettore non solo a riflettere sui pregiudizi culturali ancora adesso difficili da eliminare, ma anche sul valore dell'accettazione, del perdono e dell'imparare ad amarsi. Dopo aver finito di leggere questa raccolta ho passato diverso tempo a rimuginarci, ho sfogliato e riletto più volte alcuni alcuni dei miei versi preferiti e sono giunta ad una sola conclusione: Dolore minimo può cambiare le cose. È un'opera che si avvale di dolcezza e sincerità, e al tempo stesso l'autrice riversa nelle pagine la sofferenza e la forza che le ci sono volute per rinascere con un nuovo nome. Un titolo come questo, capace di incantare e scuotere l'animo del lettore, può fare grandi cose. Viviamo in un mondo in cui romanzi mediocri e pieni di messaggi negativi raggiungono il successo con estrema facilità, ma io continuerò a battermi e a sostenere storie straordinarie come questa perché vengano lette da più persone possibile, perché queste sì, meritano davvero di essere conosciute, divulgate e amate. Diamo più spazio a persone come Giovanna, affinché ci arricchiscano e ci emozionino con il loro talento. Mi piacerebbe trovare parole più brillanti e d'impatto per descrivere  ciò che ho provato durante la lettura, ma non so che altro dirvi se non che ne sono uscita diversa, come lettrice e come persona. Devo tanto a questo piccolo volume, me lo porterò nel cuore a lungo e spero con tutta me stessa che si inizi a parlare di transessualità più spesso e con più serenità.


Mi piacerebbe davvero sapere la vostra su questo volume e, naturalmente, se avete altri titoli a tema
che volete consigliarmi sarò felice di recuperarli!