Buongiorno Lettori e buon martedì, come state? Spero che la vostra settimana sia iniziata al meglio, qui il caldo non accenna a diminuire e concentrarsi sulla lettura si sta facendo davvero difficile. Il blog però non credo andrà in pausa per il momento, e so che molti di voi aspettavano il mio parere su questo romanzo così chiacchierato. E quindi, mi sarà piaciuto? Non lasciatevi ingannare dalle 4 stelle che vedete spiccare qui sotto, di pecche da riportare ne ho più di una.
Perché le ragazze sono inarrestabili. Sono un esercito.
Sono un corpo unico.
Titolo: Nowhere Girls
Autore: Amy Reed
Prezzo: 17,00€
Pagine: 372
Pubblicazione: 2018
Editore: Piemme
Trama: Chi sono le Nowhere Girls? Sono tutte le ragazze, ma per cominciare sono in tre: Grace, tenera e impacciata, è nuova in città, dove si è dovuta trasferire a causa dei pregiudizi nei confronti della madre; Rosina, lesbica e punk, sogna di diventare una rockstar, ma è costretta a lavorare nel ristorante messicano di famiglia; ed Erin, un'asperger con due fissazioni, Star Trek e la biologia marina, vorrebbe assomigliare a un androide ed essere in grado di neutralizzare le emozioni. In seguito a un episodio di stupro rimasto impunito, le tre amiche danno vita a un gruppo anonimo di ragazze per combattere il sessismo nella scuola. Le Nowhere Girls.
A volte sopravvivere è peggio che morire.

Più rimandavo la stesura della recensione più sapevo che sarebbe stato difficile parlarvi di questo romanzo. Uscito a inizio anno grazie a Piemme,
Nowhere Girls è stato sulla bocca di tutti per diversi mesi, anche se io sono arrivata tardi a leggerlo e a dirvi la mia opinione. Come ho già detto ho aspettato un bel po' prima di mettermi davanti al pc e imprimere nero su bianco ciò che il romanzo mi ha trasmesso, ho pensato e ripensato a quali parole utilizzare visti i temi delicati che vengono affrontati in questo testo, ma alla fine credo che non ci sia un modo giusto o sbagliato di scrivere una recensione, quindi mi butto e speriamo ne esca qualcosa di comprensibile.
Detto ciò andiamo dritti al punto: mi è piaciuto questo romanzo? Sì e no. Fino all'ultimo ho sperato che riuscisse a regalarmi grandi emozioni, ma non è stato così. Intanto, non vi preoccupate, le 4 stelle sono sincere e meritate - forse sarebbero state più un 3.75 ma ho dovuto adeguarmi al rating system del blog - infatti il romanzo non è assolutamente un fiasco, anzi. A farmi dare una votazione così buona sono stati ovviamente i temi che vengono trattati, primo fra tutti quello della cultura dello stupro, ma a ruotare intorno a questo argomento troviamo anche discriminazione, bullismo, razzismo, malattie mentali e tantissime altre tematiche delicate che rendono questo YA molto valido e forse non innovativo, ma comunque prezioso nel panorama della letteratura per ragazzi.
Penso infatti che parlare di tutti questi argomenti scomodi e tabù sia importantissimo e sono felice che negli ultimi anni sempre più romanzi e serie Tv indirizzati ai giovani si stiano aprendo per sensibilizzare gli adolescenti. Ecco quindi cos'ho apprezzato di
Nowhere Girls: è un romanzo che non si gira dall'altra parte davanti alle ingiustizie, ma al contrario va a scavarci a fondo, portando a galla rabbia, dolore, forza e indignazione.
Non restatevene zitti, quando assistete a qualcosa di sbagliato.
Non voltatevi dall'altra parte. Noi non lo faremo. Non più.
Ma come può un lavoro tanto importante e valido non avermi conquistata e convinta del tutto? I motivi sono più di uno, tutti personali e che dipendono dai miei gusti, è giusto precisarlo. Innanzitutto non sono riuscita ad apprezzare in nessun modo la maniera in cui la storia viene raccontata.
Se c'è una cosa che detesto è la narrazione al presente, mi rendo conto che è una piccolezza messa a confronto con l'importanza di ciò che il libro racconta, e proprio per questo ho cercato di non farmi condizionare, ma non posso farci molto, i romanzi scritti al presente mi urtano. A peggiorare la situazione si sono aggiunti gli eccessivi punti di vista, altra caratteristica che non mi piace quasi mai nei libri. I capitoli si alternano tra Erin, Rosina e Grace, ma vengono inseriti anche articoli di blog, capitoli raccontati da un punto di vista onnisciente e, ripeto, qui si tratta di gusti, ma io l'ho trovato eccessivo e confusionario. Altra piccola pecca, anche se non fastidiosa, è stato l'utilizzo di tanti, tanti cliché. Il giocatore di football bello e tonto, la cheerleader snob, la ragazza in carne, quella messicana con la famiglia numerosa... niente di sbagliato, anche perché penso siano stereotipi utilizzati dall'autrice appositamente, ma forse mi aspettavo un po' più di originalità. Anche le situazioni vissute dalle protagoniste sono un qualcosa di già visto, e in alcune parti il tutto diventa inverosimile, ma come dicevo niente di eccessivo o fastidioso. Il problema principale è che questo romanzo ha parlato alla mia testa, ma non al mio cuore.
Mi ha dato degli spunti di riflessione interessanti e mi sono trovata nel corso della lettura a pensare quanto tutto sia sbagliato e ingiusto, ma sul piano emotivo non è riuscito a smuovermi e questo mi rattrista, proprio perché è il tipo di romanzo che pensavo avrei vissuto come un pugno nello stomaco. Lo consiglio? Assolutamente sì, è validissimo e andrebbe fatto circolare il più possibile, in particolare tra gli adolescenti, ma tolta l'importanza dei temi che tratta non posso dire che mi abbia lasciato più di tanto. Non sono d'accordo al cento per cento con ciò che racconta e non mi sono fatta coinvolgere come speravo dallo stile e dalle protagoniste, in definitiva penso che questo sia uno dei rari casi in cui sento di dover dare ascolto al cervello, che mi fa notare quanto sia un testo importante, e non al cuore, che mi ricorda che a me, purtroppo, non ha emozionato più di tanto. È giusto combattere contro le tantissime ingiustizie che ancora accadono, e questo romanzo lo fa. Mi concentro su questo per dirvi che sì, vale la pena leggerlo e regalarlo e prestarlo a chiunque conosciate. Il cambiamento inizia dalle piccole cose e da chi ha il coraggio di spezzare il silenzio, e se questo libro può farlo mi sento di lasciare da parte i sentimenti e dare spazio alla giustizia.
Fatemi sapere cosa ne pensate di questo romanzo,
lo avete letto, vi interessa?