mercoledì 30 novembre 2016

WWW... Wednesdays #37 - 2016

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Buongiorno Lettori, oggi torno finalmente con una delle rubriche preferite del web, l'aggiornamento settimanale delle mie letture! L'ultimo appuntamento con il WWW era saltato a causa di un fastidio agli occhi che purtroppo non ho ancora risolto, ma che spero passi in fretta. Anche se non ho ancora ripreso a leggere come prima sono riuscita a concedermi qualche pagina qua e là, quindi passo a mostrarvi i piccoli progressi di questo freddissimo periodo.


Fuga dal Paese delle Meraviglie, di Elisa P. Guerra. Purtroppo ho dovuto mettere in pausa Feline, di Sarah Bianca, a causa del font piccolo e delle tante pagine, che in questo momento non migliorerebbero il mio fastidio agli occhi. In attesa di riprenderlo mi sono buttata sul nuovo libro di Elisa, che al contrario ha un carattere bello grande, arricchito da qualche splendida illustrazione. Sebbene lo stia leggendo molto lentamente la storia riesce comunque ad appassionarmi e non vedo l'ora di recensirvelo qui sul blog!


Il Regno delle tigri bianche, di Silvana De Mari. Anche in questo caso non mi dilungherò troppo visto che potete già trovare online la mia RECENSIONE, ma quest'ultima lettura è stata molto veloce e davvero interessante, conoscevo già l'autrice grazie alla sua saga per ragazzi L'Ultimo elfo, e posso dire con grande piacere che anche il prequel di questa nuova serie Fantasy mi ha regalato delle belle emozioni... e soprattutto la voglia di buttarmi a capofitto nella lettura del primo volume, che mi aspetta sul comodino da tempo!


Soldier - I segreti di Talon, di Julie Kagawa. Prima di riprendere Feline penso che mi dedicherò al terzo volume di questa serie sui draghi, che non vi ho mostrato tra gli ultimi arrivi in quanto mi è stato gentilmente mandato dalla CE in formato digitale. Prima o poi mi procurerò il cartaceo, ma nel frattempo, sempre a causa del dolore agli occhi, mi fa comodo avere qualcosa da leggere sul lettore ebook, quindi a breve vi farò sapere cosa ne penso del ritorno di Ember, Riley e Garret... spero di ritrovarci l'azione del secondo volume, e non la noia mortale del primo!
Allora Lettori, cosa ne pensate delle mie letture?
Se volete rispondete anche voi a queste tre divertenti domande!

lunedì 28 novembre 2016

Recensione "Hania - Il Regno delle tigri bianche"

Buongiorno Lettori e buon lunedì! Dato che al momento sono orfana di Once Upon a Time - ho appena finito di vedere la quarta stagione e voglio recuperare al più presto la quinta - mi sono finalmente vista Alice attraverso lo specchio... e niente, nemmeno la Carter e la Hathaway sono riusciti a farmelo piacere, che tristezza! E pensare che il primo mi era proprio rimasto nel cuore. Delusione a parte, eccomi pronta ad iniziare la settimana con una nuovissima recensione!

Dall'autrice de L'Ultimo elfo, il prequel di una nuova appassionante saga: la Trilogia di Hania

Titolo: Il Regno delle tigri bianche
Autore: Silvana De Mari
Prezzo: 2,00€
Pagine: 95
Pubblicazione: 2015
Editore: Giunti
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Trama: Il regno delle Sette Cime è piccolo, ma dispone di due ricchezze particolari: le tigri bianche e le querce nere. È circondato da nemici brutali e avidi, ma re Harin, un uomo forte e buono, lo ha sempre difeso con intelligenza e valore. Il re non ha eredi cosa che è considerata un grave pericolo per il regno finché, finalmente, nasce la piccola Haxen. Quando la principessa raggiunge i sette anni, Dartred, figlio del fabbro di corte, diviene il suo scudiero, aiutandola a impratichirsi con la spada.La vita nel regno sembra calma e piena di luce, ma qualcosa di terribile si sta preparando.Improvvisamente il re Giusto, l'amatissimo re Harin resta ucciso in uno strano incidente di caccia.Il regno, come Haxen, resta orfano.Si tratta di un disegno dell'Oscuro Signore, come dicono le comari nelle cucine?O sono solo superstizioni?


Recensione brevissima, perché breve è anche il romanzo: neanche 100 pagine, che fanno da prequel alla nuovissima saga Fantasy di una scrittrice che adoro. Come avrete capito non è la prima volta che ho il piacere di leggere qualcosa di Silvana De Mari, al contrario, con la serie L'Ultimo elfo era riuscita ad appassionarmi già da ragazzina e ritrovarla dopo tanti anni è stato un piacere immenso. Il Regno delle tigri bianche offre una lettura davvero interessante, si tratta quasi di un racconto, certo, ma il talento dell'autrice le ha permesso di sviluppare una buona storia anche in un numero ridotto di pagine e questo mi ha sorpreso, trovo che sia difficilissimo creare una storia completa e soddisfacente in pochi capitoli, ma in questo caso fila tutto a meraviglia. Ci sono tre cose in particolare che adoro sempre delle storie inventate dalla De Mari: lo stile, l'ambientazione e la caratterizzazione dei personaggi. Mica cose di poco conto, insomma! Resto infatti dell'idea che quest'autrice sappia scrivere fantastiche storie adatte ai ragazzi, ma al tempo stesso riesce a renderle serie e a farti ragionare. Non ha paura di parlare di crudeltà e di paura, questo è un grande pregio.

«Addio principessa. Avevo messo in conto di non sopravvivere all'alba che
sta per sorgere: adesso la mia vita e la mia spada ti appartengono».
Poi si avviò verso nord. Era lì che i combattimenti erano più duri.
Era libero: la sua libertà avrebbe protetto il regno.

Il regno che viene descritto è piuttosto complesso, la guerra e la situazione politica vengono spiegate in maniera non troppo pesante, ma comunque abbastanza approfondita da dare al lettore un'idea precisa di dove si svolge la storia, o almeno, su di me la De Mari ha sempre questo effetto, riesce a trasportarmi dentro alle pagine in poche righe e staccarmi dalla storia diventa impossibile, infatti tra il coinvolgimento e la brevità questo prequel l'ho divorato tutto in una volta. Ottimi anche i personaggi, che mi sono sembrati reali e ben caratterizzati, non ci sono eroi e cattivi in questa storia ma persone che, come tutti noi, hanno dentro sia luce che buio. La scelta di quale strada seguire spetta solo a noi, e lo stesso vale per questi protagonisti a cui mi sono decisamente affezionata. Insomma, per quanto breve questo prequel è riuscito ad incuriosirmi, ci ho trovato la giusta  dose di intensità e avventura, ha tutte le carte in regola per dare vita a una saga imperdibile, che a questo punto sono davvero curiosissima di leggere. Consigliatissimo se siete in cerca di una storia magica, ma anche oscura... mi aspetto grandi cose da Il Cavaliere di Luce

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Genere: Fantasy / Avventura
Della stessa autrice: L'Ultimo elfo
Se questo libro ti è piaciuto leggi: Il Reame Perduto, di G. Stilton

sabato 26 novembre 2016

In My Mailbox #45 - 2016




Ecco cosa succede a non andare all'usato per settimane, Lettori! Sono passata per un fare un giro veloce e sono uscita con ben sei romanzi, tutti titoli che desideravo tantissimo. Il primo, con questa copertina adorabile, è Una deliziosa pasticceria a Parigi, di Laura Madeleine, una storia che si snoda tra passato e presente, ambientata in Francia e in Inghilterra. Trovare Whisper, della Stiefvater, poi, è stata una vera fortuna! A breve dovrebbe arrivarmi grazie a uno scambio il secondo volume di questa duologia sulle fate, quindi anche se la copertina non è in condizioni perfette sono felice di aver recuperato il primo. A casa mi sono portata anche Amore e altri effetti collaterali, di Julie Murphy, in WL da tempo grazie alla trama che mi aveva subito ricordato Colpa delle stelle e Voglio vivere prima di morire, entrambi romanzi che ho adorato.


Per la seconda carrellata ho da mostrarvi tre storie più drammatiche e serie, il primo è Innamorarsi. Istruzioni per l'uso, di Cecelia Ahern, credo che sarà una lettura importante viste le tematiche che affronta, e io ormai ho in casa quasi tutti i libri di questa autrice... non potevo non prenderlo. Lo segue a ruota il famosissimo Stoner, di John Williams, romanzo di cui ho sentito parlare ovunque. OVUNQUE, non sto scherzando. Non è un genere che compro spesso e il prezzo non aiutava di certo, ma quando l'ho trovato in condizioni perfette a 2€ ho messo da parte qualsiasi indecisione, ne valeva davvero la pena! L'ultimo romanzo è una storia vera che da tempo volevo leggere, si tratta di Hope - Diario di due sopravvissute, scritto dalle due ragazze scappate nel 2013 dopo dieci anni di prigionia. La storia ricorda inevitabilmente quella di Natascha Kampusch, una delle testimonianze più forti che abbia mai letto, sono quindi curiosa di scoprire se la storia di Amanda e Gina mi farà lo stesso effetto.


Allora, cosa ne pensate dei miei nuovi arrivi?
Se avete letto qualcuno di questi libri fatemelo sapere!
Uno stregabbraccio!

venerdì 25 novembre 2016

5 cose che... 5 libri che non consiglierei mai

Buongiorno Lettori! È da un bel po' che non riuscivo a proporvi una puntata di questa rubrica, ma finalmente eccomi qui! Come al solito invece che pubblicare il tema della settimana ho preferito recuperarne uno vecchio, che però mi piaceva troppo... sì, ogni tanto ho bisogno di fare la blogger perfida e di parlarvi di libri che non consiglierei per niente al mondo! Vi anticipo però che ho cercato di fare la brava, infatti non vi citerò i soliti romanzi che per questione di gusti personali non mi sono piaciuti, ma che penso potrebbero essere apprezzati da qualcuno con gusti diversi dai miei... no, mi limiterò a quei titoli che ho trovato insulti, vuoti e superficiali al punto di non salvare assolutamente niente della storia, dello stile o dei messaggi che trasmette al lettore.

LIBRI CHE NON CONSIGLIEREI MAI

La nostra ultima canzone, di S. K. Falls. Questa è stata una delle letture peggiori del mio 2015, senza alcun dubbio. Ricordo di averne detestato da subito lo stile banale, ma a farmelo bocciare è stata la superficialità con cui l'autrice ha affrontato i temi che mi avevano convinta a leggere il romanzo.  Si parla di problemi famigliari, di malattia e morte in maniera vuota e infantile, in 350 non c'è stato niente che sia riuscito a regalarmi la benché minima emozione positiva, l'ho trovato acerbo e brutto.

L'anello dei Faitoren, di Emily C. Barker. Un'altra pessima lettura che risale allo scorso anno è questo mattone di 650 pagine, un Fantasy che non consiglierei al mio peggior nemico. Dire che l'ho odiato è davvero riduttivo, è una delle cose peggiori che mi siano mai capitate tra le mani nella mia vita. Non solo è di una lentezza e di una noia mortale, ma è anche inutile e privo di senso, una via di mezzo tra 50 sfumature e Alice nel Paese delle Meraviglie. Tipo, ma c'era davvero bisogno di scriverlo?

Mare al mattino, di Margaret Mazzantini. Il mio primo approccio con questa famosa autrice non è stato dei migliori purtroppo... ho scelto di leggere questo titolo perché si trattava di una storia breve che avevo già in casa, ma ne sono rimasta delusissima. La trama è potenzialmente interessante, ma non si riesce a coglierne il senso, mi ha lasciato confusa e indifferente. Ci saranno senza dubbio altri titoli validi della Mazzantini, ma questo non mi ha detto proprio nulla.

Damned, di Claudia Palumbo. Poverino, gira e rigira finisco sempre a parlare di questo Urban Fantasy quando si tratta di pessime letture. Giuro che, al di là della poca originalità, la trama mi incuriosiva, ma questo libro è semplicemente terrificante: scritto malissimo, ridicolo e sconclusionato, temo mi sia impossibile salvarne qualcosa, è uno scempio su tutti i fronti. Consigliato al massimo se volete farvi due risate con una lettura trash, ma probabilmente finireste solo col piangere dalla bruttezza, quindi se lo avete in WL depennatelo e mettetevi in salvo.


Uno splendido disastro, di Jamie McGuire. Ma dai, pensavate davvero che avrei scritto un post senza citare questa adorabile donna? Poveri illusi. In questa lista non poteva di certo mancare il mio cavallo di battaglia, la lettura che ad anni di distanza riesce ancora a farmi rabbrividire di orrore! Con la loro storia d'amore malata i due protagonisti danno uno degli esempi peggiori della letteratura, e io che come una scema mi lamentavo del rapporto poco salutare tra Bella e Edward. Ma a questo punto ridatemi Twilight, grazie. Uno splendido disastro su di me ha avuto l'effetto di un dissennatore, ne sono uscita mezza morta e infelice. Vivo con la speranza che prima o poi la gente si renda conto di quale porcheria la McGuire abbia spacciato per la love story del secolo. Di storie così diseducative ne ho lette poche, se c'è un libro che potrei davvero bruciare è questo, e gli alberi mi ringrazierebbero di averli vendicati.



Tocca a voi, fatemi sapere quali sono i 5 libri che non consigliereste mai a nessuno! Io vi aspetto domani per una nuova puntata di In My Mailbox!

lunedì 21 novembre 2016

Recensione "La Sogneria" di Andrea Storti

Buongiorno Lettori e buon lunedì! Oggi sarò super breve, ma ci tenevo a scrivere questo post, prima di tutto perché non avevo ancora avuto modo di parlarvi di una delle mie ultime letture, che uno spazietto nell'Antro se lo merita tutto, e un po' per avvisarvi che purtroppo nelle prossime settimane sarò poco presente sul blog e sui Social a causa di un fastidio agli occhi che devo risolvere prima di tornare a dedicarmi alla lettura e ai post. Cercherò comunque di pubblicare qualcosina, ma so già che mi toccherà saltare alcune rubriche e posticipare le recensioni di novembre, che tristezza!


Titolo: La Sogneria
Autore: Andrea Storti
Prezzo: 1,99€ ebook
Pagine: 78
Pubblicazione: 2012
Editore: Lettere Animate

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Trama: Il mondo dei sogni, da sempre considerato quanto di più effimero e intangibile, assume in questo romanzo una dimensione reale e vendibile. La Sogneria diventa la metafora di una felicità ritrovata da una popolazione che ha perso la capacità di sognare, dove il sogno non è limitato a essere ospite dei dormienti, ma importanza primaria dell’esistenza. L’autore conduce il lettore in un mondo incantato, dove la perdita della connotazione spazio temporale diventa strumento per coinvolgere quanti si affacceranno a questo romanzo in un’atmosfera fiabesca, ricca di sfumature facenti riferimento a una letteratura fantastico/paradossale.


Come ben sapete non amo leggere in digitale, ma di tanto in tanto cedo alla comodità del lettore ebook, che a differenza dei cartacei ho quasi sempre in borsa, e scelgo una storia che sul momento mi ispira. Questa volta la curiosità mi ha portato a divorare in pochissime ore - ma forse anche meno - La Sogneria, una carinissima favola, dolce e magica, che da troppo tempo mi stava aspettando. E, se un po' mi conoscete, sapete che per i libri per l'infanzia ho una vera e propria passione, basta poco per conquistarmi e se in una storia mi trovo davanti a personaggi buffi, avventure e uno stile scorrevole, bè, è quasi certo che il libro mi piacerà. Il mio parere su questo racconto non poteva quindi che essere positivo, spero in futuro di poter leggere qualche altra storia nata dalla mente di questo autore.
"Fu in un fresco mattino d’estate che, per caso e per fortuna, il signor Cioccomenta, uno scienziato del paese piuttosto rotondetto e dalle guance belle rosse, scoprì quella strana sostanza chimica la quale, col nome di Sognina, sarebbe passata alla storia come l’invenzione più portentosa degli ultimi trecentocinquantacinque anni."
Insomma, se cercate una lettura super veloce e piacevole, questo racconto fa proprio per voi, a me ha regalato più di un sorriso e penso proprio che in futuro lo rileggerò insieme al mio bimbo, sono sicura che come fiaba della buonanotte la apprezzerà moltissimo. E una volta conclusa l'avventura del signor Cioccomenta e del suo inseparabile amico a quattro zampe, Ercolino, non vi resterà appiccicata addosso solo una sensazioni di serenità e dolcezza, ma anche un'altra cosa fondamentale: un insegnamento. Per una volta non riesco a considerare la brevità una pecca, di solito non amo le storie corte, ma in questo caso la leggerezza e la spensieratezza danno un tocco fiabesco che mi è proprio piaciuto. Siete pronti a tuffarvi in un racconto pieno di incubi e di sogni?

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Genere: Fantasy / Avventura
Dello stesso autore: Fiabe per leoni veneziani
Se questo libro ti è piaciuto leggi: Dov'è Alice? di Stefania Siano

sabato 19 novembre 2016

In My Mailbox #44 - 2016


Come ogni sabato non può mancare l'appuntamento con gli arrivi della settimana, oggi ho da mostrarvi uno scambio e due acquisti che arrivano dall'usato, quindi bando alle ciance! In scambio mi è arrivato Vieni via con me, di Sara MacDonald, una storia che racconta dell'amicizia tra due madri e un grande segreto. Da quel che ho già intuito grazie alla trama penso proprio che mi piacerà! All'usato poi ho trovato Il respiro leggero dell'alba, di Rachel Simon di cui avevo letto una recensione positiva su Dreaming Wonderland, il carinissimo blog di Fede. Incuriosita dalla storia lo avevo messo il WL, e pochi giorni dopo eccolo tra le novità dell'usato... non so se sia stato destino o fortuna, ma non potevo lasciarlo lì. E infine ho preso La formula del cuore, di Catherine Ryan Hyde, che penso sarà una lettura coraggiosa e divertente. Prima di ritrovarmelo tra le mani non lo conoscevo, ma mi ha colpita subito... se lo avete letto fatemi sapere se ho fatto bene a lasciarmi tentare. Lo stesso ovviamente vale anche per gli altri libri!


Allora, cosa ne pensate dei miei nuovi arrivi?
Se avete letto qualcuno di questi libri fatemelo sapere!
Uno stregabbraccio!

venerdì 18 novembre 2016

Recensione "Non avrete il mio odio" di Antoine Leiris

Buongiorno Lettori, oggi devo assolutamente sfruttare la mattinata per recuperare un paio di post e qualche Tag che avevo iniziato a preparare tempo fa, ma non potevo proprio rimandare la recensione di un romanzo piuttosto breve ma molto intenso. Come avrete capito andrò a parlarvi di Non avrete il mio odio, di Antoine Leiris, lettura fuori programma ma che ho davvero apprezzato. Se lo avete letto fatemi sapere cosa ne pensate mi raccomando!

 «È l’istantanea di un dolore: in questo sta la sua forza, quella di un uomo disarmato
contro l’orrore, eppure capace di ragionare e di esprimerlo.»

Titolo: Non avrete il mio odio
Autore: Antoine Leiris
Prezzo: 8,50 €
Pagine: 120
Pubblicazione: 2016
Editore: Corbaccio
Valutazione 

Trama: Antoine Leiris ha perso sua moglie, Hélène Muyal-Leiris, assassinata al teatro Bataclan di Parigi il 13 novembre 2015. Devastato dalla perdita, non ha che un'arma per difendersi: la sua penna. Sulla scia luminosa di speranza e di dolcezza della lettera "Non avrete il mio odio", pubblicata all'indomani degli attentati, Antoine Leiris racconta in questo libro come, malgrado tutto, la vita continua. Ed è la vita di tutti i giorni di un padre e di un figlio quella che ci racconta, il diario di una quotidianità ferita ma colma di tenerezza, una testimonianza sconvolgente.


Non si guarisce dalla morte. Ci si accontenta di addomesticarla.
È un animale selvatico, le sue zanne sono affilate.
Cerco soltanto di costruire una gabbia dove rinchiuderla.

Io lo dico sempre, ci sono libri che ci capitano tra le mani quasi per caso, al momento giusto. Non avrete il mio odio non faceva parte della mia lista di letture, ad essere onesta neanche lo conoscevo. Mi è stato regalato e, senza quasi farci caso, ho iniziato a leggerlo il 13 novembre 2016, a un anno preciso dalla strage avvenuta al teatro Bataclan, a Parigi. Ve ne parlo in questo post non tanto per recensirlo, perché giudicare una testimonianza del genere è quasi impossibile, ma più per farvelo conoscere, nel caso come me vi foste persi questa pubblicazione. Non si tratta di un "bel" libro, non è un volumetto che che potete infilare nella borsa giusto per avere a portata di mano qualcosa da leggere fuori casa. Non regala momenti piacevoli, né spensieratezza, né sorrisi. Tante lacrime, questo sì. E tanta consapevolezza. A scriverlo è Antoine Leiris, giornalista francese che la notte dell'attentato, in quel teatro, ha perso sua moglie, rimanendo solo con il figlio di un anno e mezzo. Non avrete il mio odio nasce da un messaggio, quasi una lettera, pubblicata su Facebook dall'autore a pochi giorni dalla strage, messaggio che diventa un passaparola, che viene condiviso e commentato, attira l'attenzione per poi essere rilanciato dalla stampa, e a buon ragione.

Se quel Dio per il quale uccidete ci ha fatti a sua immagine, ogni proiettile nel corpo di mia moglie sarà stato una ferita al cuore per lui.

Si ha sempre l'impressione che chi sopravvive al peggio sia un eroe. Io so di non esserlo. La fatalità ha colpito me, ecco tutto. Non ha chiesto il mio parere. Non ha cercato di sapere se ero pronto. È veneuta a prendere Hélène, e mi ha obbligato a svegliarmi senza di lei.

In questo breve romanzo Antoine non ha voluto rivolgersi alle persone che gli hanno portato via sua moglie, se non in un'unica lettera, perché in queste pagine traboccanti di commozione e tristezza e ricordi c'è posto solo per lei, la sua Hélène. E Antoine attraverso le parole grida forte, ma grida del suo amore e dell'amore che avrà per il loro bambino, non dell'odio, né nel rancore, perché avvelenare l'anima e riempire il cuore di paura è esattamente lo scopo di chi progetta queste stragi, una soddisfazione che l'autore scegliere di non dare loro. E quindi torno a dirlo: non è un romanzo che si può giudicare. È una storia che fa male e che ci mette di fronte ad una realtà agghiacciante, ma che ha anche tanto da insegnare, che spinge a farsi domande e ad informarsi. Prendere coscienza di ciò che succede intorno a noi è il solo modo per aprire gli occhi ed essere consapevoli, e in questo la lettura di Non avrete il mio odio riesce alla grande, se si ha la forza di arrivare in fondo senza chiuderlo. Personalmente è una lettura che ha saputo darmi tantissimo, è devastante e fa paura, ma vuole essere un messaggio di speranza, una lezione di vita profonda e delicata.

Siamo in due, mio figlio e io, ma siamo più forti di tutti gli eserciti del mondo. Melvil ha soltanto diciassette mesi, farà merenda come ogni giorno, poi andremo a giocare come ogni giorno, e per tutta la vita questo ragazzo vi farà l'affronto di essere felice e libero. No, non avrete nemmeno il suo odio.

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Genere: testimonianza / storie vere
Libri simili: Nella testa di una jihadista
Pagina dell'autore: Antoine Leiris

mercoledì 16 novembre 2016

WWW... Wednesdays #36 - 2016

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Buongiorno Lettori, come ve la state cavando con questo autunno che sembra un inverno? Io di questo passo arriverò a Natale surgelata, sigh! Per consolarmi non c'è niente di meglio che una copertona di pile e un bel libro, ecco perché la puntata di oggi sarà abbastanza ricca... merito anche di una notte insonne, ma di questo vi parlerò tra poco, quindi iniziamo subito!


Feline, di Sarah Bianca. Tadan! Dopo averne sentito parlare a destra e a manca anche io ho finalmente iniziato questo graditissimo omaggio della Fazi, che mi aveva colpita da subito. È ancora troppo presto per sbilanciarmi, ma per il momento lo sto trovando molto carino e ben scritto, spero che andando avanti la storia e i personaggi riescano a coinvolgermi ancora di più.

Ragazzi, io sono una persona che di natura dorme pochissimo, ma di insonnia non ho mai sofferto. Fatto sta che sabato notte non c'è stato verso di chiudere occhio, non so per quale motivo, e presa dall'esasperazione ho deciso di sfruttare le ore notturne per leggere. Dopo aver terminato l'ultimo volume della serie erotica Calendar Girl, di Audrey Carlan, che vi ho recensito ieri in questo post, mi sono buttata su La Sogneria, di Andrea Storti, un racconto che da troppo tempo mi aspettava sul lettore ebook. Si è rivelata una lettura molto carina e veloce, presto ve ne parlerò in una piccola recensione. E infine, la mattina dopo, mi sono accorta di avere nella borsa Non avrete il mio odio, di Antoine Leiris, un romanzo molto breve in cui l'autore racconta la perdita della moglie, uccisa durante l'attentato dello scorso anno al Bataclan. Commovente è dire poco, non mi dilungo perché ho già pronta la recensione per venerdì.


Fuga dal Paese delle Meraviglie, di Elisa P. Guerra. La mia TBR di questo mese sta letteralmente scoppiando, giuro che non so come farò a starci dietro! Sul comodino mi aspettano ancora i tre omaggi della Piemme, a cui devo assolutamente dedicarmi, e per cambiare un po' genere e target penso che inizierò dal nuovo lavoro di Elisa, che come sapete è una delle mie autrici preferite in assoluto. Mi ispira un sacco anche Fangirl, ma credo che darò la precedenza a questo.
Allora Lettori, cosa ne pensate delle mie letture?
Se volete rispondete anche voi a queste tre divertenti domande!

martedì 15 novembre 2016

Recensione "Calendar Girl" vol.4, di Audrey Carlan

Buon martedì Lettori, oggi vi tengo compagnia con una nuova recensione! Nel weekend mi sono dedicata moltissimo alla lettura e ho terminato tre romanzi - alcuni brevi e altri più lunghi - ma il primo di cui voglio parlarvi è il quarto volume della saga erotica Calendar Girl, che quest'anno mi ha tenuto compagnia e mi ha fatto rivalutare un po' un genere che tendo a leggere raramente.

L'anno di Mia sta per finire.
Ma il viaggio della sua vita è appena iniziato...

Titolo: Calendar Girl (ottobre, novembre, dicembre)
Serie: Calendar Girl Series #4
Autore: Audrey Carlan
Prezzo: 17,90€
Pagine: 392
Pubblicazione: 2016
Editore: Mondadori 

Valutazione

Trama: "Non nuotavo più da sola in uno stagno. Avevo un oceano di possibilità, e tutti quelli intorno a me mi tendevano la mano, pronti a gettarmi un salvagente se la corrente della vita avesse rischiato di travolgermi." Mancano tre mesi alla fine del viaggio di Mia. Wes è tornato, ma è un'anima persa, ciò che ha visto gli ha lasciato ferite profonde, ricordi mostruosi che tormentano le sue notti. Solo Mia può aiutarlo a rimettere insieme i pezzi e trovare il modo di uscire da quella oscurità che l'ha inghiottito per poter finalmente affrontare insieme il futuro. Ma ora Mia non è più sola, ha una nuova famiglia, persone pronte a stringersi intorno a lei ogni volta che la vita le porrà davanti nuove difficoltà. E all'orizzonte di nuvole nere ce ne sono ancora tante: la madre, scomparsa quando era bambina, che improvvisamente sembra fare di nuovo capolino nella sua vita, e il padre che ancora giace in un letto d'ospedale. Ma ci sono anche tante giornate di sole che Mia vuole poter vivere insieme al suo Wes. Con lui desidera arrivare alla fine di questo viaggio lungo un anno per iniziarne uno nuovo. Uno tutto loro...


Dodici mesi, quattro romanzi, e finalmente siamo giunti al termine di questa avventura. Dico finalmente non perché sia stata una tortura, ma perché la trama si è sviluppata in un certo modo nel corso dei volumi e allungarla sarebbe stato inutile, quindi un grazie a Audrey per aver concesso a Mia il suo lieto fine senza propinarci pagine prive di senso. A rendere diverso questo ultimo capitolo della serie è il fatto che, rispetto ai precedenti, i mesi non hanno più una grande importanza. I primi tre volumi erano composti da storie quasi singole, legate sì alla stessa protagonista, ma che raramente lasciavano il lettore con il fiato sospeso o con delle domande in testa. Quest'ultimo volume, invece, è un romanzo vero e proprio. Avendo lasciato il lavoro presso l'agenzia di escort e di conseguenza non avendo più affascinanti e ricchi clienti da cui essere assunta, Mia può finalmente godersi la libertà, la famiglia e l'amore. Ora, non posso dire di averlo adorato, il mio voto rimane piuttosto basso, per quanta buona volontà possa metterci trovo sempre che gli erotici abbiano una sfumatura volgare che non riesco proprio ad apprezzare. Fare di tutta l'erba un fascio però non fa parte del mio carattere, quindi leggerò sicuramente qualche altra serie e chissà che prima o poi non ne trovi una che mi convinca del tutto. Di questo volume, come al solito, non ho apprezzato le scene di sesso, che continuo a trovare piuttosto scadenti. Se nei romanzi precedenti queste parti hot erano eccessivamente lunghe e descrittive, in questo sono altrettanto presenti, ma ridotte a poche righe il che me le ha fatte sembrare una forzatura bella e buona considerando che l'autrice si è allontanata pian piano dall'erotico per avvicinarsi di più al romance. Ho come avuto l'impressione che, che essendo nata come serie ricca di passione ed erotismo, la Carlan si sia sentita in dovere di infilarci una riga sì e l'altra pure una performance focosa, riducendole però a poche righe e lasciando più spazio ad altre tematiche e non riesco a capire se sia peggio o meglio.

Nell'ultimo anno ho imparato che quello che conta è il viaggio.
Tutti i giorni possono essere l'inizio di uno nuovo. Di una nuova vita.

Niente paura però, come ho già detto nelle recensioni degli altri volumi, Calendar Girl è una serie che piano piano migliora e che si lascia leggere senza problemi. Un punto a suo favore, che forse non ho mai citato, è che al contrario di molti erotici la protagonista è una ragazza molto forte, spesso non ho condiviso le sue scelte, ma è molto lontana dai personaggi femminili ingenui e inesperti che quasi sempre trovo in questi libri. Questo quarto volume si è anche rivelato una perfetta lettura natalizia, la parte ambientata ad Aspen, località sciistica ambitissima dalle celebrità, mi è piaciuta molto, è riuscita a regalarmi un po' di quel calore che solo le feste, la neve e la cioccolata calda sanno dare. Insomma, in fin dei conti posso dire che questa serie non mi è dispiaciuta, ha avuto alti e bassi ma l'ho sempre letta volentieri. Sono soddisfatta del finale, ogni cosa è andata per il verso giusto e mi è piaciuto un sacco che le ultime pagine siano dedicate a raccontare brevemente cos'ha riservato il futuro ai protagonisti. Da lettrice curiosa e precisina quale sono mi piace sapere con esatezza che fine fanno i personaggi dopo che si conclude la storia, quindi non posso che esserne felice. Ma veniamo a noi, è tempo di salutare Mia e Wes, che mi hanno tenuto compagnia per tutto l'anno. Penso che Calendar Girl sia una serie leggera e originale, l'idea di un romanzo a puntate è davvero interessante e, anche se la scintilla non è scoccata, col tempo un po' mi ci sono affezionata. Se la Carlan in futuro dovesse passare al genere romance penso che potrei apprezzarla ancora di più, quindi spero che questo sia solo un arrivederci.

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Genere: Romance / Erotico
Voglia di: una lettura scorrevole
Sito ufficiale della saga: Calendar Girl Series

sabato 12 novembre 2016

In My Mailbox #43 - 2016


Che freddo, che freddo, che freddo! Non so voi, ma uscire di casa sotto la pioggia con 1° mi uccide, sigh! Ora smetto di lamentarmi del tempo, giuro. Questo weekend lo passerò a casa di mia mamma, hanno finalmente messo una connessione decente e quindi potrei approfittarne per preparare qualche post, ho anche un Tag carino mezzo pronto che vorrei pubblicare a breve!


Questa volta le mie nuove entrate arrivano tutte dall'usato, era da un po' che non ci passavo e ho messo subito le mani su L'eco lontana delle onde del Nord, di Corina Bomann, che avevo messo in lista qualche tempo fa. Di questa autrice avevo già letto Un sogno tra i fiocchi di neve, lettura non entusiasmante ma comunque piacevole, spero che questo lo sia altrettanto. Non mi sono lasciata scappare nemmeno Zia Mame, di Patrick Dennis, best seller da cui è stato tratto un film, che a quanto pare sono l'unica a non aver mai visto. Il libro non è in condizioni perfette, la costa presenta una piega, ma sono difetti su cui posso chiudere un occhio, visto che me lo sono portato a casa per meno di 2€! In ultimo ho scovato una storia vera che non conoscevo, in Mia figlia dorme nel mare l'autrice, Louise Longo, racconta le due settimane passate in mare su una zattera insieme al marito e alla figlia piccola, dopo essere stati travolti da una tempesta. Unica sopravvissuta, Louise è stata accusata dai media, e in queste pagine racconta la sua esperienza.


Allora, cosa ne pensate dei miei nuovi arrivi?
Se avete letto qualcuno di questi libri fatemelo sapere!
Uno stregabbraccio!