mercoledì 27 gennaio 2021

Recensione "Le valigie di Auschwitz" di Daniela Palumbo

Buongiorno Lettori e buon mercoledì, come state? Oggi ho deciso di saltare l'appuntamento con gli aggiornamenti di lettura per parlarvi invece di un titolo per ragazzi che ho letto per celebrare la Giornata della Memoria, che cade sempre il 27 gennaio. Se vorrete farmi sapere nei commenti cosa ne pensate di questo titolo ne sarei felice, ma ditemi anche che cosa avete letto voi a tema, o quali titoli mi consigliate per approfondire questo periodo storico ancora così triste e doloroso.


Le valigie di Auschwitz ha vinto il Premio letterario
Il Battello a Vapore 2010

Titolo: Le valigie di Auschwitz
Autore: Daniela Palumbo
Prezzo: 11,00€
Pagine: 192
Età: a partire dai 10 anni
Pubblicazione: 2011
Editore: Piemme

 

Trama: Carlo, che adorava guardare i treni e decide di usarli come nascondiglio; Hannah, che da quando hanno portato via suo fratello passa le notti a contare le stelle; Émeline, che non vuole la stella gialla cucita sul cappotto; Dawid, in fuga dal ghetto di Varsavia con il suo violino. Le storie di quattro ragazzini che, in un'Europa dilaniata dalle leggi razziali, vivono l'orrore della deportazione.

Non serve conoscere le persone per sentirne la mancanza,
basta un nome scritto sopra una valigia.

 

Come sono certa saprete, oggi si celebra la Giornata della Memoria, ricorrenza internazionale mirata a commemorare le vittime dell'Olocausto. Per questo tutti gli anni, il 27 gennaio, cerco di proporvi una lettura che in un modo o nell'altro affronti questa tematica. Naturalmente stiamo parlando di un periodo storico che andrebbe approfondito e celebrato anche durante il resto dell'anno, ma ho sempre pensato che avere una data fissa sia importante, spinge le persone ad avvicinarsi a storie che, altrimenti, probabilmente non leggerebbe. Quest'anno, avendo a disposizione poco tempo, ho voluto dedicarmi ad un titolo per lettori molto giovani che avevo in casa da tanto tempo. Nel 2010 Le valigie di Auschwitz ha vinto il premio Battello a Vapore, quindi ero molto curiosa di scoprire se mi sarebbe piaciuto, e a lettura terminata posso dire che per il target a cui è rivolto è sicuramente un titolo valido. Il libro è indicato dai 10 anni in su e, se ripenso alla me bambina - o a mio figlio, che non ha ancora l'età consigliata per questa lettura, ma quasi - mi rendo conto di quanto deve essere difficile bilanciare argomenti e intensità, in un caso simile. A quest'età i giovani lettori possono iniziare ad avvicinarsi alla storia del popolo ebraico, ma è necessario usare le giuste parole, per raccontare l'orrore che è stato e che, speriamo, non si ripeterà mai più. La lettura per me è stata molto scorrevole, la narrazione segue le storie di quattro bambini ebrei e di come, insieme alle rispettive famiglie, vivono l'arrivo delle leggi razziali e, in seguito, la paura della deportazione. Ho trovato molto interessante avere più punti di vista: Carlo vive in Italia, Hannah e Jacob in Germania, Émeline in Francia e Dawid in Polonia. Quattro paesi, quattro famiglie che a modo loro affrontano la guerra, la povertà e le privazioni. Il libro riesce a dare una prospettiva realistica ed interessante di ciò che succedeva durante il periodo delle deportazioni, mantenendo sempre un linguaggio e uno stile semplice e scorrevole. Sul fronte educativo non ho nulla da dire, offre ottimi spunti di riflessione e insegnamenti, è il tipo di romanzo che penso dovrebbero proporre le scuole come lettura di classe per introdurre l'argomento. Al di fuori dell'ambiente scolastico consiglierei comunque di leggerlo insieme ai più giovani, perché per quanto soft, le tematiche restano crude e tristi e penso che per i ragazzi sia importante potersi appoggiare ad un adulto per esprimere dubbi o chiedere chiarimenti. Per me è stata una lettura valida e interessante, non posso dire che mi abbia straziata particolarmente, ma questo perché ormai sull'argomento ho già letto e visto molto, quindi ero ben preparata. Certo è che rimanere impassibili di fronte alle storie di questi bambini è impossibile, quindi è un titolo che vi consiglio. La letteratura per adulti offre moltissimi titoli, biografie e storie vere sull'accaduto, ma penso che Le valigie di Auschwitz sia adatto a qualsiasi età. Quando sarà abbastanza grande lo rileggerò sicuramente insieme a mio figlio.

Una speranza è una speranza. Punto. E una valigia è il posto giusto per conservarla. Perché c'è spazio per andare, e per tornare. Di solito è così che funziona. Ma non per questa storia, non per quelle valigie.

Se avete letto questo libro, cosa ne pensate?
E quali titoli mi consigliate per celebrare la Giornata della memoria?

2 commenti:

  1. Ciao Seli, ho letto anche io questo libro per questa ricorrenza ed è stata una lettura interessante ma qualcosa non mi ha convinta del tutto.
    Un bacione.

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    1. Anche a me Cry, motivo per cui mi sono tenuta abbastanza neutra con il voto. Come dicevo, ho già letto e visto troppe cose - e molto più crude - sul tema, perché questo titolo potesse colpirmi. Però penso sia giusto tenere conto del target a cui è rivolto, per i giovani trovo sia un testo valido :)

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