-Mi chiedo quale sia il tradimento peggiore: mentire o dire la verità?- (Zio Vampiro, Cynthia D. Grant)

martedì 28 novembre 2017

Recensione "L'albero di Natale"

Buongiorno Lettori! So che siamo appena a fine novembre, ma quest'anno ho trovato il tempo di dedicarmi ad una perfetta lettura natalizia e, invece di aspettare le feste, ho preferito parlarvene subito, così da darvi il tempo di recuperare questo piccolo romanzo nel caso stuzzicasse la vostra curiosità. Fatemi sapere cosa ne pensate e quali letture a tema natale farete voi!

"Non sono un uomo sentimentale, ma quando l'ho vista lì, in piedi sotto l'albero di Natale del Rockefeller Center, ho cominciato a piangere."

Titolo: L'albero di Natale
Autore: Julie Salamon
Prezzo: 10,00€
Pagine: 120
Pubblicazione: 1997
Editore: Sonzogno



Trama: Ogni anno al Rockefeller Center, nel centro di New York, viene addobbato un albero di Natale che per dimensioni è riconosciuto come il più imponente del mondo. Questa storia è raccontata dal giardiniere capo del Rockefeller Center, incaricato appunto di cercare a tale scopo l’abete più bello. Un anno le sue ricerche lo portano in un piccolo convento dove nota un pino assolutamente straordinario. Una suora però rifiuta di farglielo portar via, e gli racconta la storia di una bambina rimasta orfana e di un piccolo albero, diventato il suo unico amico e confidente… Ma proprio per il forte legame creatosi con quella piante speciale, ormai altissima, come può la bambina a sua volta diventata grande negare al suo amico l’occasione di essere l’albero dell’anno?


Non so voi, ma io amo le letture a tema. Siccome negli ultimi anni ho dovuto dare la precedenza ad
altri romanzi, questa volta ho voluto giocare d'anticipo e, a dicembre non ancora iniziato, mi sono dedicata a quella che spero sia solo la prima di una piccola serie di letture natalizie. Frugando nella mia libreria in cerca di qualche titolo adatto mi è saltato all'occhio L'albero di Natale. Di questo libro non sapevo nulla - non ricordavo neanche di averlo in casa - ma ho subito pensato di aver trovato la storia perfetta. Si tratta infatti di una lettura molto breve e dalla trama deliziosa, e il testo è accompagnato da qualche delicatissima illustrazione dai colori tenui che ho tanto apprezzato. Però, lo ammetto, speravo in qualcosina di più. Non so dire esattamente perché, o cosa mi aspettassi precisamente, ma nonostante i numerosi pregi che possiede, e di cui vi parlerò fra un momento, non è riuscito a regalarmi quella magia natalizia che tanto speravo di trovare.

«Vedi quella stella, Anna? È lì per rammentarci che la bellezza esiste,
anche quando intorno a noi percepiamo solo durezza.»

Intanto c'è da dire che la trama è davvero originale. A raccontarcela è il giardiniere che ogni anno si occupa di trovare l'albero perfetto da collocare al Rockefeller Center di New York. Un compito arduo e importante, in quanto la cerimonia dell'accensione dell'albero di Natale è uno degli eventi più attesi dalle famiglie, simbolo delle feste e, in qualche modo, dispensatore di felicità. In quell'anno speciale,  durante la ricerca dell'abete perfetto, il destino del protagonista si intreccerà a quello di suor Anthony e del suo amico Albero, uno splendido esemplare di abete norvegese, a cui la donna è legata da tutta la vita. Come accennavo prima, si tratta di una storia molto dolce, dal sapore di fiaba, che ho apprezzato soprattutto per il modo semplice e genuino in cui parla dell'amore e del rispetto per la natura e del valore dell'amicizia, ma anche della fatica di crescere. Questo è sicuramente un perfetto racconto natalizio, che si fa leggere in poche ore e riesce a far riflettere sulla magia della condivisione e sulla difficoltà di amare, e di dire addio. Per quanto mi sia piaciuto non ha saputo donarmi il calore che cercavo, probabilmente perché ho avuto difficoltà ad apprezzare il protagonista, che a tratti ho trovato semplicemente freddo e antipatico, ma sono piuttosto sicura che sia stata solo una mia impressione, o magari l'ho solo letto con troppo anticipo, probabilmente mi avrebbe emozionata di più se lo avessi letto in dicembre, circondata dalle decorazioni natalizie e, perché no, durante una bella nevicata. Ciò non toglie che sia stata una lettura molto piacevole, ideale per trascorrere una Vigilia di Natale serena e suggestiva.


So che è un romanzo piuttosto vecchio,
ma sarei curiosa di sapere se qualcuno di voi lo conosce!

sabato 25 novembre 2017

In My Mailbox #40 - 2017


Buon sabato Lettori, come state? Io sono qui per mostrarvi alcuni dei miei ultimi arrivi librosi, se mi seguite su Instagram saprete che questi sono solo una parte delle new entry, vi mostrerò il resto appena possibile. Intanto partiamo dal titolo che aspettavo con più ansia, nonché il mio primo acquisto su Amazon - sì, vi do il permesso di ridere - ovvero Nimona, di Noelle Stevenson! Si tratta di una Graphic Novel che desideravo da parecchio tempo, ma la novità più interessante è che, nonostante la BAO l'abbia tradotta in italiano, io ho deciso di comprarla in inglese... ma di questo vi parlerò più avanti in un post a parte. All'usato ho comprato poi Mary Tempesta, di Alain Surget, un romanzo avventuroso che non conoscevo ma che mi ha subito affascinata, anche perché a quanto pare la protagonista è realmente esistita! E infine ho trovato L'estate di noi due, di Ann Brashares, autrice che apprezzo moltissimo e di cui spero di recuperare tutti i titoli prima o poi.


Fatemi sapere se conoscete questi romanzi
e cosa ne pensate!

venerdì 24 novembre 2017

5 cose che - libri in cui i personaggi hanno nomi strani o impronunciabili

Buon venerdì Lettori, come state? Qui hanno dato neve e, per quanto mi piaccia, spero di non patire troppo il freddo nei prossimi giorni dato che ho qualche commissione da fare. Ma ci pensate che manca solo un mese a Natale? State già pensando ai regali o preferite aspettare? Io ammetto di aver già comprato alcune cosine, fare le cose all'ultimo minuto mi mette sempre un'ansia terribile!

5 LIBRI IN CUI I PERSONAGGI HANNO NOMI STRANI O IMPRONUNCIABILI










Piccola nota: tutti i nomi che ho scelto di citare sono semplicemente particolari o poco usati, non me ne è venuto in mente neanche uno davvero impronunciabile, fatemi sapere se c'è qualche personaggio con un nome che vi ha dato del filo da torcere!

Schuyler Van Alen - Sangue Blu: anche se sono trascorsi parecchi anni da quando ho letto questa saga Urban Fantasy il nome della protagonista mi è rimasto impresso e, devo ammetterlo, non mi piace per niente! Mi suona male da pronunciare e lo trovo poco armonico anche a vederlo scritto!

Kalix MacRinnalch - Ragazze Lupo: quanto amo questo romanzo! Non è la prima volta che ve lo cito, ma Kalix fa parte di uno dei più potenti clan scozzesi di lupi mannari e il suo nome, per quanto bizzarro, mi ha sempre affascinata. Ho una grandissima passione per i nomi poco dolci!

Antanasia Dragomir - Promessi Vampiri: altro libro che ricordo con tantissimo piacere, ma la cui protagonista porta un nome che mi fa sempre andare in crisi. Non perché sia difficile, ma perché il mio cervello lo legge automaticamente "Anastasia" pur sapendo che è sbagliato. Sigh!

Jin-Ae - Il club dei suicidi: in questo caso non ricordo granché del personaggio, ma non mi sono più tolta dalla testa il nome di questa ragazza che, un po' come Lara Jean di Tutte le volte che ho scritto ti amo, e Hay Lin delle Witch, lo trovo molto carino e particolare, non so perché!

Hoon Song - Ragazze dell'Olimpo: sarà che in questo trio di dee Hoon è sempre stata la mia preferita, ma anche il suo nome ha qualcosa di melodioso e trovo le stia d'incanto. Il personaggio è di origini coreane, ma non so se il nome effettivamente lo sia, ciò non toglie che è davvero bizzarro!



Quali sono i personaggi con i nomi più strani che conoscete?

giovedì 23 novembre 2017

Recensione "Dream - Il sogno delle fate"

Buon giovedì Lettori! Come sta passando la vostra settimana? Io mi sto dedicando alla quarta stagione di Pretty Little Liars, ho visto così tanti film e serie Tv in questo periodo che entro fine anno dovrò assolutamente preparare un bel post riassuntivo. Oggi però parliamo di libri, in particolare voglio recensirvi Dream - Il sogno delle fate, un omaggio della gentilissima autrice, che ringrazio.


Titolo: Dream - Il sogno delle fate
Autore: Francesca Angelinelli
Prezzo: 16,90€ (2,99€ ebook)
Pagine: 352
Pubblicazione: 2016
Editore: Selfpublishing



Trama: Serena è una liceale come tante, gioca a pallavolo, vorrebbe andare all’università, è interessata fin dall’infanzia a un ragazzo e alle porte dell’estate desidera partecipare al campeggio estivo organizzato dalla scuola, ma un problema che la perseguita fin dall’infanzia potrebbe impedirglielo, un problema legato ai suoi sogni. Ma sarà proprio nei sogni che la sua vita prenderà una nuova e inaspettata strada…

Leggendo Dream mi sono resa conto di non prendere in mano un Urban Fantasy da tantissimo tempo, soprattutto a tema fate. Credo che l'ultimo risalga a quasi sette anni fa - sto parlando di Wings, della Pike, che mi aveva deluso moltissimo - quindi è stata davvero una bella sensazione immergermi in questa avventura piena di magia. Fin dalle prime pagine ho apprezzato subito lo stile semplice e scorrevole dell'autrice, e devo ammettere che leggere il romanzo in versione digitale non è stata un'esperienza spiacevole, in genere resisto pochissimo prima di cominciare a desiderare di avere tra le mani un cartaceo, ma la storia di Serena è riuscita ad appassionarmi e, merito forse dei capitoli brevi e leggeri, sono riuscita a terminare il libro in fretta e senza fastidio. Come al solito non mi dilungherò troppo sulla trama, ma posso dirvi che trovarmi immersa in queste pagine, popolate da fate, goblin e creature magiche è stato davvero divertente, la lettura si è rivelata frizzante e spensierata, esattamente ciò di cui avevo bisogno in questo momento. Devo dire che, al contrario della maggior parte dei lettori, il fatto che la storia di svolga in Italia a me come al solito non ha convinto del tutto. Non si tratta di un difetto legato alle capacità dell'autrice nel descrivere l'ambientazione, anzi, è semplicemente un mio gusto personale, i libri ambientati in Italia in genere non mi dicono nulla, ho sempre la sensazione che manchi loro qualcosa, ma faccio comunque uno sforzo per apprezzare la voglia di questi autori di dar vita ad avventure ambientate nelle loro terre, è una scelta positiva che al di là di tutto comprendo e sostengo, anche se non posso negare che leggere la stessa storia ambientata in un paese diverso mi fa un altro effetto.

«È una scelta. Ogni volta che intraprendiamo un nuovo cammino
dobbiamo per forza rinunciare a qualcosa.»

Chiusa questa parentesi, come dicevo Dream si è rivelata una storia avvincente, per quanto semplice, che ha risvegliato in me il desiderio di lasciarmi avvolgere dalla magia dei primi amori, dei primi baci e dell'amicizia. Immersa in queste pagine sono tornata a sognare e a sorridere, esattamente come mi succedeva da ragazzina, quando mi rispecchiavo nei personaggi e vivendo le storie d'amore attraverso i loro occhi mi emozionavo anche io. Credo che uno dei pregi più grandi di Dream sia proprio la delicatezza e la semplicità con cui l'autrice descrive i sentimenti di Serena: sono emozioni semplici e sincere, così come i rapporti di amore e amicizia che ho tanto apprezzato. Ma non temete, nonostante l'abbia trovato molto dolce l'azione e l'avventura non mancano. Incantesimi e combattimenti sono parte fondamentale della storia, che è ben equilibrata e affatto noiosa. Molto interessanti anche le tematiche trattate, seppur in maniera leggera, in particolare quella del bullismo e la ricerca della propria strada. I personaggi di questo romanzo sono adolescenti, e di conseguenza hanno a che fare con le difficoltà tipiche dell'età e con scelte non sempre facili da prendere. Per quel che mi riguarda è stata una lettura davvero carina, che consiglio in particolare ad un pubblico giovane o semplicemente a chi, come me, non ha mai smesso di apprezzare la magia. Non si tratta di una storia pretenziosa o particolarmente complessa, ma mi è piaciuta abbastanza da mettere nella lista dei desideri la versione cartacea, in futuro mi piacerebbe rileggerlo, e spero davvero che il secondo volume esca presto così da poter ritrovare Serena, Neil e Silvia, e naturalmente non vedo l'ora di saperne di più sulla Corte dell'Estate e quella dell'Inverno, ho idea che il bello debba ancora arrivare!



Conoscevate già questa magica trilogia? Vi piacerebbe leggerla?

martedì 21 novembre 2017

Uscite natalizie - bambini /ragazzi

Buongiorno Lettori e buon martedì! Come state? È arrivato anche da voi il freddo? A me l'inverno piace, ma ammetto che quando la temperatura cala così drasticamente ci metto un po' ad abituarmi. Tornando a noi, oggi vi lascio con qualche interessante uscita natalizia dedicata a bambini e ragazzi!

Non so voi ma io non vedo l'ora di fare un giro in libreria per sfogliare Caro Babbo Natale, oltre a sembrare davvero delizioso contiene tante lettere e sono curiosissima di vederlo dal vivo. In WL ho inserito anche Christmasaurus - Un dinosauro per Natale, inizialmente mi aveva affascinato la copertina, ma leggendo la trama ho deciso che non posso perdermelo, infatti il piccolo William, protagonista di questa storia, da quando la mamma non c'è più non desidera altro che ricevere un vero dinosauro per Natale... la tematica sembra davvero valida. Ovviamente in questo periodo anche Stilton si da da fare, in uscita c'è infatti una splendida edizione illustrata de Canto di Natale, io ho la versione classica, ma ho già dato un'occhiata a questa e la trovo davvero bella! Anche Piemme e DeA riproporranno questa magica storia, se non l'avete mai letta ormai non avete più scuse!


 Anche l'intramontabile Pattini d'argento non si fa attendere, ne usciranno infatti due edizioni, una sempre firmata Stilton mentre l'altra edita da Piemme nella collana Il battello a vapore, io ne possiedo una versione vecchissima che però non ho ancora letto, voi cosa ne pensate? Come potete vedere anche i più piccoli verranno accontentati, con un simpatico album da colorare a tema natale, e per gli amanti del giallo esce Paura al Mistery Hotel, un nuovo volume della serie di Agatha Mistery ambientata proprio a Natale! Io non ho ancora iniziato questa saga ma sembra carinissima!

C'è qualche titolo che vi interessa, per voi o da regalare a qualche bimbo?

lunedì 20 novembre 2017

Cover Shift #5 - 2017


Buon lunedì Lettori, come avete trascorso questo bel weekend? Per me sono stati due giorni sereni, ho fatto qualche acquisto insieme a mia sorella, un giretto al mercatino di Natale insieme al Marito e visto qualche film... avevo davvero bisogno di un po' di tranquillità! Oggi però torno con una rubrica tanto amata e che da un po' di mesi mancava dal blog, siete pronti a votare la vostra cover preferita?


Tralasciando il fatto che questo romanzo mi ispira davvero moltissimo e che fa parte della mia WL da quando è uscito, devo ammettere che entrambe le copertine mi piacciono, anche se hanno uno stile completamente diverso tra loro. L'immagine stilizzata e il colore dello sfondo della cover italiana hanno catturato subito la mia attenzione, senza contare che amo gli alberi, quindi non poteva non piacermi. Della copertina originale invece amo il cielo stellato, le costellazioni e, ovviamente, il font! Perché i libri inglesi hanno questi font svolazzanti e meravigliosi e a noi rifilano quasi sempre quelli anonimi e semplici? Insomma, questa volta faccio fatica a decidere, forse preferisco di poco quella originale, ma apprezzo moltissimo entrambe per quanto diverse.


Questo libro ce l'ho in casa da secoli, ve lo propongo oggi perché è da pochissimo stato tradotto il secondo volume. Ma, parlando di cover, questa volta non ho dubbi: la copertina originale mi piace molto di più! La modella in primo piano è di una bellezza particolare, e trovo davvero carini i colori in generale e il riquadro in cui è inserito il titolo, che come al solito ha un font molto grazioso. È il tipo di copertina che attirerebbe la mia attenzione in libreria, insomma! La cover scelta da Sperling, sebbene non la trovi brutta, mi sembra molto anonima e piatta.



E voi quali copertine preferite?

venerdì 17 novembre 2017

Recensione "Thornhill", di Pam Smy

Buon venerdì Lettori! Dite un po', cosa state combinato in questo periodo? C'è davvero poca attività qui sul blog ultimamente, spero sia dovuto ai vostri impegni e non ai miei post, anche se in effetti mi rendo conto di pubblicare meno articoli del solito. Paranoie da bookblogger a parte, oggi voglio lasciarvi il mio parere su una Graphic Novel di cui mi sono letteralmente innamorata!

Una storia di amicizia che tocca con poetica delicatezza temi
importanti quali il bullismo, la solitudine, la diversità,
la speculazione edilizia, la mancanza dell’affetto genitoriale.


Titolo: Thornhill
Autore: Pam Smy
Prezzo: 18,50€
Pagine: 538
Pubblicazione: ottobre 2017
Editore: Uovonero



Trama: Mary vive negli anni Ottanta a Thornhill, un orfanotrofio femminile vicino alla chiusura. Ella è una ragazza che nel 2017 si trasferisce col padre accanto al tetro edificio, ormai abbandonato da tempo. In un dichiarato omaggio a Brian Selznick e alle atmosfere di Il giardino segreto, le storie delle due ragazze, narrate l’una col testo del suo diario, l’altra con evocative illustrazioni in bianco e nero, si avvicinano fino a toccarsi nel coinvolgente finale.




Non so come mai, ma spesso le mie letture "fuori programma" si rivelano le migliori. Avevo intenzione di sfogliare qualche pagina di Thornhill per capire meglio come fosse strutturata la storia, e ho finito per divorarne le 538 pagine in una sola giornata, una volta aperto non sono più riuscita a chiuderlo, è riuscito ad appassionarmi in una maniera incredibile, tanto che non me ne sono accorta immediatamente. La trama e i disegni sono infatti molto cupi, e le tematiche trattate sono piuttosto pesanti, inizialmente leggendolo ho provato una bizzarra sensazione di disagio, ma man mano che andavo avanti mi sono resa conto di non poter fare a meno di divorare una pagina dopo l'altra, e nel giro di poche ore mi sono trovata a leggere l'epilogo dell'intensa storia di Mary ed Ella. Ma facciamo un passo indietro: una delle caratteristiche più interessanti di questo lavoro è sicuramente il modo in cui la storia è strutturata. Thornhill racconta una storia macabra e misteriosa, in cui il destino delle due protagoniste finirà per intrecciarsi. Per fare questo l'autrice ha scelto due metodi davvero d'impatto: i capitoli raccontati dal punto di vista di Mary, e ambientati in un orfanotrofio negli anni Ottanta, sono pagine di diario, che si alternano a capitoli interamente composti da immagini in bianco e nero, ambientati nel 2017 dal punto di vista di Ella. Questa particolarità rende Thornhill una Graphic Novel originale e interessante, uno splendido omaggio a Brian Selznick e ai suoi magnifici lavori.

Mi sforzo di non piangere, e fa male. Non voglio permetterle di farmi piangere. Mai e poi mai. Ma lo vorrei tanto. Vorrei lasciar scorrere le lacrime sulle guance mentre racconto a qualcuno quanta paura ho provato. Vorrei qualcuno che possa capire quanto mi sento priva di valore.

Le illustrazioni sono splendide, oscure e semplici, e l'edizione è curata nei minimi dettagli, sembrerà superficiale ma è uno di quei libri tremendamente belli da tenere in mano. È pesante, corposo, le pagine sono tante e la carta è spessa, un vero gioiello considerando il prezzo così accessibile - per essere una Graphic Novel, si intende - quindi da quel punto di vista sono rimasta assolutamente soddisfatta. Ma veniamo al punto, perché il massimo dei voti? Perché Thornhill è una di quelle storie che lascia senza fiato, che fa l'effetto di un pugno nello stomaco. Prima di iniziarlo non avevo capito quanto toste fossero le tematiche trattate, e soprattutto la durezza e il realismo con cui vengono raccontate. Questa è una storia che parla di bullismo, ma soprattutto di depressione, di solitudine, e di problematiche adolescenziali come l'abbandono. È una storia tetra e macabra, che grazie al diario di Mary permette al lettore di piombare nell'incubo che è la sua vita, di provare sulla propria pelle la paura e il disagio. Non è una storia facile, non è felice: è reale,  potente, agghiacciante, e fa riflettere. Ho divorato tutte queste pagine con un groppo in gola, provando pena e rabbia e tristezza per la protagonista, emozioni che anche una volta terminata la lettura ho faticato a scrollarmi di dosso. Probabilmente sono di parte, ho un debole per i romanzi di formazione che trattano temi forti in maniera così diretta, che cercano di far passare dei messaggi molto chiari e importanti. In questo caso tutti gli argomenti trattati sono ben sviluppati, intensi e devastanti, è impossibile restare indifferenti davanti a questo tipo di storie, che nel loro piccolo vogliono essere un grido di protesta, capace di infrangere il muro di paura e silenzio nella quale le vittime di bullismo annegano, spesso senza trovare il coraggio di chiedere aiuto e, ancora più spesso, ignorati da chi dovrebbe proteggerli e sostenerli. Personalmente l'ho trovata una lettura intensa e disturbante, con un epilogo feroce, che rispecchia la disumana realtà di quello che tutt'ora molti adolescenti si trovano ad affrontare in solitudine. Lettura assolutamente consigliata, se amate le atmosfere cupe, la tensione e le tematiche sempre attuali non potete perdervi questo capolavoro.

Sebbene ci sia una barriera fra noi, lei ha un modo di farmi penetrare la paura nelle ossa e di farmela pulsare nella testa che è più terrificante di quanto potrò mai descrivere.

lunedì 13 novembre 2017

Recensione: "Unbreakable Hearts"

Buongiorno Lettori e buon lunedì! Finalmente riesco a tornare con una nuova recensione. Quello di cui andrò a parlarvi oggi è l'omaggio di un'autrice che ho letto in ebook durante il viaggio in Polonia, ovviamente se lo avete letto sono curiosa di sapere come lo avete trovato, altrimenti fatemi sapere se vi incuriosisce e se lo conoscevate già!


Titolo: Unbreakable Hearts
Autore: Ella Smith
Prezzo: 1,99€
Pubblicazione: 2016
Editore: Selfpublishing



Trama: C'è sempre stato un alone di innocenza attorno ad Estella Fray, nonostante il suo mondo sia tutto tranne che innocente. Suo padre, i suoi amici e lei stessa, appartengono ad un mondo oscuro dove la morte e la vita sono solo una linea sottile che puntualmente viene superata per poter sopravvivere. Estella è un vampiro, vive a New York; Kit è il figlio del vampiro che per primo si è ribellato al regno di Hanry, Benjamin. Da allora, l'odio e il desiderio di vendetta hanno sempre intaccato i loro rapporti. Ma quando un giorno, una nuova minaccia spunta dall'ombra con la chiara intenzione di uccidere Hanry e Benjamin, Kit ed Estella non hanno altre alternative se non quella di sposarsi. Vincolati da un contratto e costretti a convivere per dimostrare una pace che in realtà è lontana dalle loro reali intenzioni, scopriranno che i loro cuori non sono così infrangibili come credevano.


Devo ammetterlo, pur essendo trascorsi secoli dall'uscita di Twilight la figura del vampiro non smette mai di affascinarmi, motivo che mi ha spinta a voler leggere questo breve romanzo dalla copertina davvero magnetica. Come già saprete tendo ad andarci con i piedi di piombo quando mi trovo davanti al lavoro di un autore esordiente, soprattutto se autopubblicato, ma nell'ultimo anno mi sono imbattuta in parecchi testi davvero validi, che mi hanno portata a rivalutare in parte il fenomeno del selfpublishing. Leggendo Unbreakable Hearts sono però rimasta amareggiata da moltissimi fattori, che mi hanno portata, a malincuore, a dover bocciare il romanzo. Intanto parto col dire che la trama, o almeno l'idea di base, mi aveva davvero incuriosita e resta tutt'ora la sola cosa che ho apprezzato. L'autrice ci porta infatti a New York, dove conosciamo Estella e Kit, che appartengono a due potenti famiglie di vampiri in lotta tra loro. L'ambientazione non mi è dispiaciuta, è stato carino vedere i personaggi aggirarsi per le buie strade della città per combattere e al tempo stesso trovarsi così a proprio agio nei lussuosi locali, come una sorta di Gossip Girl vampiresco in cui non mancano intrighi e complotti. Purtroppo trovo che la trama sia stata mal gestita e che abbia così perso il potenziale positivo che tanto mi aveva incuriosita. Lo stile dell'autrice risulta comunque semplice e scorrevole, caratteristica che in genere apprezzo sempre, soprattutto quando leggo romanzi d'intrattenimento e ho voglia di una storia veloce e che non mi impegni troppo. Purtroppo anche questa nota positiva è stata rovinata dalla fastidiosa presenza di errori nel testo, che oltre ad averne rallentato la lettura mi hanno  impedito di godermi la storia. Mi capita piuttosto spesso di chiudere un occhio davanti a un errore di battitura o a uno strafalcione, è giusto ricordare che sia l'autore che l'editor sono esseri umani e, pur trattandosi del loro lavoro, una svista può capitare. In questo caso mi sono però trovata davanti a frasi sconnesse, parole mancanti o scritte in maniera del tutto sbagliata durante tutto l'arco del romanzo, senza contare ripetizioni varie, verbi coniugati male e nomi dei personaggi scritti una volta in un modo e una volta in un altro, prendo come esempio il cognome O'Brian, che a volte si trasforma senza un apparente motivo in O'Breian, o il nome della protagonista, a cui di tanto in tanto manca la "a" finale. Gli errori sono davvero tanti, troppi, ma soprattutto troppo importanti per passarci sopra, e non so se siano dovuti alla fretta o alla mancanza di editing, in ogni caso penso sia un peccato perché una semplice rilettura avrebbe permesso di eliminarne la maggior parte, consentendo così all'autrice di offrire al lettore un testo pulito e scorrevole ed evitandogli di doversi fermare a rileggere gran parte scene nel tentativo di capire cosa stesse succedendo. A rallentare ulteriormente la storia c'è un uso spropositato di punti esclamativi e, in generale, di punteggiatura errata, che spesso fa perdere senso a frasi  e scene potenzialmente carine, come le virgolette dei discorsi che si aprono e chiudono totalmente a caso, impedendo al lettore di capire quale personaggio sta parlando e a chi si sta rivolgendo, rendendo il tutto davvero confusionario. Anche se tutto questo insieme di cose mi ha portata, a malincuore, a dover bocciare il libro, rivolgo comunque un pensiero positivo all'autrice, che invito a scrivere ancora, e a migliorarsi. La scrittura è una passione meravigliosa, che può regalare moltissimo, e che per questo bisogna avere a cuore. Ora come ora mi viene difficile vedere Unbreakable Hearts come un lavoro finito, ci sarebbero tante cose su cui lavorare prima di ottenere un romanzo corretto e soddisfacente a tutti gli effetti, ma spero un giorno di poterne leggere una versione migliorata, che renda giustizia alla storia di Estella e Kit. Faccio quindi i migliori auguri a Ella, mi auguro in futuro di poter leggere qualche altro suo lavoro e di assistere alla sua crescita come autrice.

Cosa ne pensate di questo titolo, lo avete letto? 

venerdì 10 novembre 2017

[Blogtour] Olga di carta - Jum fatto di buio: intervista a Elisabetta Gnone


Buon venerdì Lettori! Dite un po', eravate al corrente dell'uscita di questa meraviglia? Jum fatto di buio è il secondo volume della serie con protagonista la dolcissima Olga di carta, che avevamo già conosciuto nel romanzo Il viaggio straordinario, pubblicato due anni fa sempre da Salani - QUI la mia recensione super positiva - e potete trovarlo in libreria già da qualche giorno ormai. Per festeggiarne l'uscita abbiamo ideato un simpatico Blogtour e a fine post potete trovare il calendario con tutte le tappe per non perdervi nessun appuntamento. Di seguito vi lascio la scheda del libro e, infine, l'intervista a Elisabetta Gnone, splendida e bravissima autrice che come già sapete adoro e di cui non mi perdo neanche un romanzo!

Siamo lumini che attendono di splendere...


Titolo: Jum fatto di buio
Autore: Elisabetta Gnone
Prezzo: 14,90€
Pagine: 224
Pubblicazione: 6 novembre 2017
Editore: Salani

Trama: È inverno a Balicò, il villaggio è ammantato di neve, si avvicina Natale. Gli abitanti affrontano il gelo che attanaglia la valle e Olga li riscalda con le sue storie. Ne ha in serbo una nuova, che nasce dal vuoto improvviso lasciato dal bosco che è stato abbattuto, e quel vuoto le fa tornare in mente qualcuno. Anche Valdo, il suo cane fidato, se lo ricorda, perché quando conosci Jum fatto di Buio non lo dimentichi più: un essere informe e molliccio. La sua voce è l'eco di un pozzo che porta con sé parole crudeli, e tutto il suo essere è fatto del buio e del vuoto che abbiamo dentro quando perdiamo qualcuno o qualcosa che ci è caro. Jum si porta dietro tante storie che Olga racconta a chi ne ha bisogno, come dono, perché le storie consolano, alleviano, salvano dal dolore della vita e soprattutto fanno ridere.

Dopo Il viaggio straordinario, ritorna la vita del villaggio di Balicò con una storia che ne contiene tante, come in un gioco di scatole cinesi, come in una farmacia d’altri tempi piena di cassetti da aprire per tirare fuori la medicina giusta per ciascuno di noi.

1. L’istinto è importante? Cosa ti porta a scrivere?
L’istinto e la necessità. Quando ho cominciato a scrivere Fairy Oak, la testa (e soprattutto la pancia) mi portava in un posto come quello che poi ho descritto. Sentivo fisicamente la necessità di un luogo che fosse in pace, circondato dalla natura, con bei suoni e buoni odori e silenzi, e così li ho descritti, appagando il mio desiderio.

2. Pensi a te stessa, ascolti te stessa, eppure i tuoi libri piacciono a molti, secondo te perché?
Mah, è misterioso ciò che decreta il successo di un’opera. Thomas Mann, nel suo libro “La morte a Venezia” , scrive che perché un’opera colpisca in modo vasto e profondo occorre che esista un’affinità segreta fra il destino personale dell’autore e quello generale dei suoi contemporanei. E decreta che il plauso generale altro non è che simpatia. Evidentemente io sono una persona molto comune con un comunissimo sentire. E ciò che scrivo, come lo scrivo, l’aspetto dei miei libri, come li realizzo, suscita simpatia. E comunque sono felice di sapere che siamo in tanti ad aver voglia di pace, quiete, gioia e buon senso...

3. Un libro può salvare dal bullismo?
Da solo no, serve una famiglia presente e una società civile che dia il buon esempio. Però si può imparare molto da un libro.

4. Chi ti ha insegnato a scrivere?
Charlie Brown, credo. Mi descrivono come una scrittrice visionaria, dicono che leggere i miei libri è come vedere un film. Io scrivo quel che vedo nella mia testa, non è così che si fa? In casa mia leggevano tutti molto, mia mamma moltissimo, una divoratrice di libri. Io non sono mai stata come lei, anzi. Da piccola non leggevo niente. Poi ho preso confidenza col fumetto americano, le strisce, sai, Charlie Brown, Calvin e Hobbes, Hi e Lois... mi divertivo tantissimo, mentre mia mamma si strappava i capelli. Oggi si fida quando le dico che il fumetto d’autore mi ha insegnato a scrivere come scrivo. Pensaci: in una sola striscia di Charlie Brown c’è tutta l’America di quegli anni. E bastano tre vignette di Calvin & Hobbes, che leggo ancora oggi, per calarti nelle abitudini, nei riti negli odori di quella famiglia.


5. Perciò un suggerimento che ti sentiresti di dare a dei genitori disperati, per far leggere i loro figli, sono i fumetti?
I fumetti d’autore, di qualità! È una scrittura diversa, ma molto efficace. E stimolano la fantasia.

6. In alternativa?
Non ti fidi? Va bene, allora permettere ai ragazzi di interrompere un libro se dopo trenta pagine diventa noiosissimo. Per carità, quelli richiesti dagli insegnanti vanno finiti, ma gli altri... Non c’è come “infilare” due o tre libri brutti per perdere la voglia di leggere. Il libro non ti piace? Mollalo e prendine un altro. Anche se...

7. Anche se?
Non ho mai amato Pinocchio. Poi un giorno, uno dei più fortunati della mia vita, Roberto Benigni mi ha spiegato come lo vedeva lui e mi ha aperto un mondo bellissimo e ignoto fino a quel momento. Credo che come la tv, anche un libro a volte vada affrontato con qualcuno che ne sa più di te.

8. Perciò non è vero che per scrivere bene bisogna leggere tanto e bei libri?
No, serve leggere, eccome. Una volta un bambino mi ha chiesto: “Tu copi?”. Sono esplosa dal ridere. Che bella domanda! Un po’ sì, gli ho risposto. Non le idee o le frasi intere di un libro, ma trattengo le descrizioni che mi colpiscono, i bei ragionamenti, la melodia di una frase, e imparo. Per questo leggere serve e serve leggere libri ben scritti. S’imparano tante parole e s’impara a metterle insieme, s’impara a dare il ritmo, la cadenza, la musica alle frasi. Come dico sempre ai ragazzi nelle scuole: le parole sono come i mattoncini del lego, più ne possiedi più grande sarà la tua costruzione, meglio sai come usarli, più complesse e originali saranno le tue costruzioni.

9. Vai spesso nelle scuole?
Ho girato negli ultimi 10 anni quasi tutta Italia. Faticoso, ma... Porto a casa valigie colme di disegni, bigliettini, racconti..., è bellissimo! In cambio, cerco di trasmettere ai ragazzi l’amore per la scrittura e la creazione. E lo faccio giocando e agitandomi molto per coinvolgerli tutti. Creare è un fatto di pancia, è un’emozione, emotivamente è impegnativo, devono capire questo. Poi c’è la bella scrittura, ma senza l’emozione, la necessità, il desiderio, la bella scrittura è noia. Così faccio il gioco del limone, quello della scatola delle parole, recitiamo insieme... E i risultati li leggo nella mia posta, a volte a distanza di mesi, spesso da coloro che sembravano più lontani.
Cosa ne pensate di questa autrice e delle meravigliose e magiche storie che inventa?
Ne avete letta qualcuna? E se sì, qual è la vostra preferita?


mercoledì 8 novembre 2017

WWW Wednesdays #19 - 2017

Buon mercoledì Lettori, come state? Nei giorni scorsi avevo in programma di pubblicare due recensioni, ma non avevo previsto che il compleanno di Tristan mi impegnasse tanto... pazienza, vi parlerò delle mie ultime letture appena possibile. Nel frattempo oggi torna l'amata rubrica del mercoledì! Ormai riesco a pubblicarla solo una volta al mese, ma almeno ho sempre qualche aggiornamento interessante da lasciarvi. Fatemi sapere cosa state leggendo voi se ne avete voglia!



A quest'ora contavo di averlo già finito, ma durante il viaggio in Polonia ho avuto davvero poco tempo per leggere. Al di là di questo Il sogno delle fate, di Francesca Angelinelli, si sta rivelando una storia carina e scorrevole, proprio ciò di cui avevo  bisogno in questo momento. Si tratta del primo volume di Dream, una trilogia Fantasy sulle fate di cui al momento è disponibile solo questo titolo. Non credo che il mio voto finale sarà eccelso, in quanto ci sono delle cose che non sto apprezzando, ma se tutto va bene almeno 3 stelline se le guadagnerà senza grossi problemi.










Prima di partire ho divorato gli ultimi omaggi di Piemme, ovvero La figlia del destino e La magia dei Ricordi, di cui trovate le recensioni QUI e QUI. Sono state entrambe letture carine e ricche di avventura, anche se sono per bambini ogni tanto ho proprio bisogno di storie del genere. Per Halloween invece mi sono dedicata a Gli incubi di Hazel, di L. Deeny - QUI la recensione - un romanzo davvero bizzarro, ma con un'ottima morale per i bambini, per quanto macabra. Consigliato se vi piacciono le storie semplici e un po' grottesche, ma soprattutto se siete fan dell'inquietante Coraline! In vacanza ho poi letto Unbreakable Hearts, di Ella Smith, un romanzo piuttosto breve a tema vampiri, che però a malincuore ho dovuto bocciare, ovviamente ve ne parlerò il primo possibile in una recensione. E infine ho divorato in una giornata le 550 pagine che compongono la Graphic Novel di Thornhill, di Pam Smy, regalo di compleanno super azzeccato! Ne ho amato la trama cupa e le tematiche trattate, devo assolutamente parlarvene in un post!




Tranquilli, non sto sopravvalutando la mia - attualmente scarsa - velocità nel leggere! Ho scelto di mostrarvi tre titoli perché ormai non pubblico più questa rubrica ogni settimana, e questi sono i libri a cui vorrei dedicarmi durante il mese. Sono tutti omaggi, e il primo è La metà che manca, di Graham Jackson, arrivatomi dalla gentilissima Lettere Animate. Ho proprio voglia di un thriller quindi sono curiosissima! I due ebook che vorrei smaltire sono invece Celeste - La forza di una regina, secondo volume di una duologia di genere Storico/Romance e La magia di Galena, che sembra una storia frizzante, magica e romantica... voi cosa ne pensate di questi titoli?

Fatemi sapere se conoscete questi libri e quali romanzi vi stanno
tenendo compagnia in questo periodo!

sabato 4 novembre 2017

In My Mailbox - Regali di compleanno!


Buon sabato Lettori, come state? Io ho passato gli ultimi due giorni con un'influenza terribile, era da anni che non stavo così male, sigh! Per fortuna per quanto tragica è stata una cosa rapida, e oggi riesco finalmente a mostrarvi la maggior parte dei regalini librosi che ho ricevuto per il compleanno!



Come primissimo regalo, da parte del Marito, vi mostro Thornhill, di Pam Smy, una graphic novel cupa e davvero particolare che ho già letto e amato, devo solo trovare il tempo di scriverne la recensione perché non vedo l'ora di parlarvene! Dalla adorabile Ninfa, che mi segue da tanto e ancora ringrazio, mi è arrivato Il sangue di Marklant, di Miki Monticelli, un Fantasy che mi interessava moltissimo dato che amo questa autrice. Al momento non ricordo se è autoconclusivo o se fa parte di una saga, ma mi informerò per bene, anzi, se voi lo avete letto fatemi sapere cosa ne pensate! Da mia sorella ho poi ricevuto Senza filtri, di Lily Collins, un'uscita recentissima che non vedevo l'ora di avere tra le mani, ho sempre apprezzato Lily come attrice ed è una delle poche vip di cui mi interessa scoprire qualcosa in più, sembra anche molto scorrevole quindi penso che lo leggerò al più presto. Grazie alla mia MAU Angelica ho aggiunto alla mia collezione di Harry Potter La Pietra Filosofale in questa meravigliosa edizione di Serpeverde, da vera potterhead non potevo non averla, la adoro! Concludo con una delle uscite Fantasy che sta più facendo parlare di sé in questo periodo, ovvero Magic, della Schwab! Sarà davvero il capolavoro di cui tutti parlano?

Avete già letto questi libri? Cosa ne pensate?

venerdì 3 novembre 2017

Recensione "Incanto - La Magia dei Ricordi", di Tea Stilton

Buongiorno Lettori, come state? Tempo di riprendermi dal viaggio in Polonia e mi sono già presa l'influenza, questo è proprio il caso di dire mai una gioia! Spero che passi in fretta perché settimana prossima mi aspettano un sacco di impegni, tra cui il compleanno di Tristan ♥ Nel frattempo, prima di pulire casa e di preparare la puntata di In My Mailbox con i regali di compleanno, vi lascio con questa piccola recensione dedicata al terzo volume della serie Incanto!


Cinque Principesse, cinque animali magici,
una missione: salvare Incanto!


Titolo: La Magia dei Ricordi
Autore: Tea Stilton
Prezzo: 13,50€
Pagine: 128
Pubblicazione: 2017
Editore: Piemme


Trama: Gli animali magici delle principesse sono caduti sotto il controllo del perfido Egor... Le cinque sorelle potranno contare solo su loro stesse per liberare gli amici più preziosi!



Ed eccoci qui, a pochissimi mesi dall'uscita del primo romanzo di Incanto siamo già giunti alla terza avventura della saga, che questa volta si concentra su Kalea, la Principessa dei Coralli, nonché una delle mie sorelle preferite. Ho sempre avuto poco in comune con il suo carattere dolce e ingenuo ma, saranno i capelli rossi e la curiosità, o l'amore per il mare, che mi fa sempre pensare alla sirenetta Ariel, ho sempre trovato che Kalea avesse un posto speciale nel gruppo. Non potevo quindi non apprezzare questo volume, che come al solito è riuscito a conquistarmi con le sue splendide illustrazioni dai colori brillanti, la cura per i dettagli è uno dei tanti pregi di questa deliziosa saga. Questa collana come saprete è pensata principalmente per un pubblico di lettrici giovanissime, trama e approfondimento dei personaggi sono quindi molto basilari, adatti alle bambine che si sono da poco avvicinate alla lettura o, perché no, alle ragazzine che hanno semplicemente voglia di una storia breve e scorrevole per trascorrere un pomeriggio in compagnia delle Principesse e dei loro fedeli animali. Non mi soffermo sulla trama, è piuttosto ovvio che in ogni volume l'avventura sia impostata più o meno nello stesso modo, le variazioni sono poche il che le rende un po' ripetitive, ma è una scelta assolutamente giustificata e ragionevole essendo appunto brevi avventure a puntate. A cambiare sono invece le tematiche trattate, che in ogni volume si adattano alla Principessa protagonista. Ne La Magia dei Ricordi tutti gli occhi sono puntati su Kalea, che se da un lato può vantare un carattere gentile e solare, dall'altro deve fare i conti anche con la timidezza e l'insicurezza, che la portano a chiudersi in se stessa. Con l'aiuto delle sue sorelle, del suo fidato delfino Sol e di un po' di coraggio, Tea Stilton lascia trapelare da queste magiche pagine un messaggio delicato ma di grande importanza ovvero che, se abbiamo l'audacia di guardare nel nostro cuore e di credere in noi stessi, possiamo raggiungere traguardi inasspettati e realizzare qualsiasi sogno.