Buongiorno Lettori e buon lunedì, come state? Non so se anche da voi è brutto tempo, ma io sono felice che sia arrivata la pioggia, mi rilassa moltissimo e amo questo momento della primavera in cui da un giorno all'altro la natura si risveglia. Ora però torno a vestire i miei panni da blogger, perché è giunto il momento di lasciarvi il mio parere su un libro che ho amato particolarmente e, se mi conoscete almeno un po', saprete già a quale mi riferisco. Ne approfitto anche per ringraziare nuovamente Francesca, che mi permette sempre di leggere le sue meravigliose opere.
Come si affronta un mostro,
se assume le sembianze del dolore?
Autore: Francesca Bandiera
Prezzo: 1,95€
Pagine: 128
Pubblicazione: aprile 2020
Editore: Delos Digital
Trama: Gemma Trentini, affetta da “quionofobia” (fobia della neve), deve fare i conti con un trauma risalente a tre anni prima, da lei definito “la Tragedia”. Insieme all’ex vicina di casa Leda, sarà costretta a ripercorrere i giorni successivi alla morte di Bianca: la sua migliore amica aveva soltanto quattordici anni quando è stata travolta da una valanga, ai margini di una pista da sci, e da allora Gemma non ha fatto altro che scorgerne lo spirito ovunque. Bianca l’aveva tormentata in vita, con le sue inguaribili manie sul cibo e i suoi abusi silenziosi, e ha continuato a perseguitarla da morta, sbucando qua e là in qualche incubo o manifestandosi in diverse allucinazioni. Dopo la notizia di un’imminente bufera di neve, diretta a Verona, Gemma si vede abbandonata da Leda e impossibilitata a prenotare un viaggio a Catania, come d’abitudine, per sottrarsi alle intemperie. Da quel momento sarà intrappolata in un vortice di terrore che si nutrirà delle sue più profonde incertezze e renderà Bianca uno spirito maligno dal quale fuggire. Cosa succederebbe, se stavolta fosse la paura stessa a presentarsi alla sua porta? E con quali sembianze?
Credo che ormai mi conosciate abbastanza bene da sapere che faccio davvero fatica a mettere nero su bianco il mio parere, quando si tratta di storie che ho amato. Questo romanzo però si merita davvero una recensione e spero di essere all'altezza, anche se vi avviso che con tutta probabilità non farò altro che lodare l'autrice e il suo incredibile talento. Proprio così, perché oggi torno a parlarvi di Francesca Bandiera, scrittrice giovanissima di cui ho già letto e amato con tutto il cuore Corrosione e Pandemonio, di cui potete trovare la recensione qui sul blog. In genere quando mi trovo fra le mani il nuovo romanzo di un autore che adoro provo un po' di timore all'idea che possa deludermi, ma con Francesca questo non avviene mai, perché il suo stile di scrittura riesce sempre a raggiungere la mia anima e mi ritrovo moltissimo nelle sue parole e nelle storie che racconta, quindi con lei so che posso buttarmi a capofitto in ogni nuovo libro senza alcuna paura. Come previsto, infatti, anche Il profumo della neve è riuscito a conquistarmi e a guadagnarsi un pezzetto del mio cuore, per me è stata una grandissima gioia leggerlo perché tra le numerose tematiche affrontate ce n'è una a cui tengo particolarmente: la paura. In questo caso è rappresentata dalla fobia della neve che affligge la protagonista in seguito alla morte di una carissima amica, travolta da una valanga, ma come sempre l'autrice è stata abilissima nel sfruttare questo disturbo per parlare al lettore non della paura della neve, ma dei mostri che tutti noi ci portiamo dentro ogni giorno.
La domanda cruciale che differenzia l'adulto dal bambino è:
chi mi proteggerà dai mostri, alla luce del giorno?
E l'unica risposta fattibile che matura l'adulto è: nessuno.
In questo caso posso senza dubbio definirmi di parte, amo la scrittura graffiante dell'autrice, amo il dolore di cui impregna le sue storie e ho una grande passione per gli scenari Dark Fantasy, il che rende i romanzi di Francesca un porto sicuro per me. Quando inizio un suo lavoro so che mi strazierà il cuore, ma so anche che toccherà corde così profonde e affini al mio essere che, inevitabilmente, ne uscirò cambiata. Mi hanno accusato spesso di essere troppo dura nel votare e giudicare ciò che leggo e guardo, e non posso certo dire di essere una persona che si accontenta facilmente, proprio per questo quando mi imbatto in capolavori come quelli di Francesca non posso che accoglierli e amarli come fossero miei, perché in piccola parte è così. Le paure, i dubbi e le sconfitte di cui racconta me li sento addosso, così come sento la voglia di uscire dal buio e la forza dei suoi personaggi, che grazie allo stile introspettivo e profondo appaiono come reali, in un mondo macabro fatto di ombre e incubi. Avete presente quando ascoltate una canzone, leggete un libro o guardate un film, e vi ritrovate a pensare: sembra parlare di me? Ecco, Il profumo della neve - ma tutti i lavori di questa autrice, in generale - mi fanno sentire esattamente così, come se qualcuno avesse scavato fuori dalla mia testa i pensieri e le paure e li avesse messi su carta. Capirete quindi che scriverne una recensione sensata sia possibile solo fino a un certo punto. Come si spiega a parole una sensazione del genere? Potrei dirvi che la storia di Gemma mi ha emozionata fino a strapparmi lacrime di rabbia e di sconforto, ma che è anche riuscita a infondermi coraggio e speranza, perché è la verità, ma ho l'impressione che niente di ciò che dirò renderà giustizia a questo libro. Vorrei sapere analizzare i personaggi e la trama per darvi un parere utile, ma il caos di emozioni che ho provato leggendolo mi risulta impossibile da sbrogliare, quindi non posso che sperare nella vostra fiducia. Penso sia assolutamente superfluo dirvi che ancora una volta mi sono innamorata della penna affilata dell'autrice e del suo modo unico di mescolare realtà e fantasia, sogno e incubo in una storia originale che mi ha tenuta con il fiato sospeso fino all'ultima pagina. Se amate le ambientazioni cupe e poetiche non potete perdervi Il profumo della neve, a patto che siate pronti a trovarvi faccia a faccia con le vostre paure più profonde, perché questo romanzo non lascia scampo e vi costringerà a scavare dentro voi stessi. Se vi sembra scomodo e doloroso non posso darvi torto. Ma c'è così tanto da imparare da questa storia e così tanto su cui riflettere che, ve lo assicuro, non resterete delusi.
Ho conosciuto l'autrice tramite le tue storie e sull'aggiornamento di questo libro, aspettavo questa recensione e se già il libro mi aveva incuriosito grazie a te è finito direttamente in Wishlist.
RispondiEliminaCiao Sabrina! Sono felice che ti incuriosisca, merita davvero di essere conosciuta ♥
EliminaMi hai fatto venire l'angoscia. Questo significa che emotivamente è un libro che potrebbe avere un impatto su di me e quindi potrebbe piacermi.
RispondiEliminaGrazie dei consigli
Secondo me lo stile di Francesca potrebbe piacerti molto, non saprei neanche quale dei tre romanzi consigliarti, sono tutti sconvolgenti e meravigliosi.
EliminaNon so se sarei in grado di leggere un libro del genere perché potrei trovarlo troppo angosciante, però, allo stesso tempo mi incuriosisce :)
RispondiEliminaÈ un genere particolare, se non ami le letture forti capisco che possa non fare per te :)
EliminaCiao Seli!
RispondiEliminaSi sente dalle tue parole che questo libro ti ha davvero lasciato un segno tangibile nel cuore.
Me lo segno in wish perché sono curiosa ed ho bisogno di letture così.
Un bacione
Ciao Cry! Sarei molto curiosa di sapere cosa ne pensi, in genere i nostri gusti si assomigliano, ma i romanzi di Francesca sono così particolari che non saprei proprio dire che effetto farebbero a te :)
EliminaNo, non conosco nè il libro nè l'autrice, ne ho sentito parlare per la prima volta da te ora
RispondiEliminaÈ sempre bello far scoprire nuovi autori. Francesca merita davvero di essere letta ♥
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