venerdì 13 febbraio 2015

Recensione: "Il bambino con il pigiama a righe"

Buon venerdì Fantasmi! Avete trascorso una buona settimana? Io mica tanto, l'influenza mi sta sfiancando e gli ultimi giorni sono passati tra fazzoletti e medicinali. Ieri mi sono presa un giorno di pausa, ma oggi vi lascio questo mio parere, non troppo positivo, su un romanzo tanto chiacchierato e di cui avevo amato il film: Il bambino con il pigiama a righe.

A volte nella vita ci sono cose che dobbiamo
fare perché non abbiamo altra scelta.

Titolo: Il bambino con il pigiama a righe
Autore: John Boyne
Prezzo: 10,90€
Pagine: 211
Pubblicazione: 2008
Editore: Rizzoli


Valutazione
Trama: Leggere questo libro significa fare un viaggio. Prendere per mano, o meglio farsi prendere per mano da Bruno, un bambino di nove anni, e cominciare a camminare. Presto o tardi si arriverà davanti a un recinto. Uno di quei recinti che esistono in tutto il mondo, uno di quelli che ci si augura di non dover mai varcare. Siamo nel 1942 e il padre di Bruno è il comandante di un campo di sterminio. Non sarà dunque difficile comprendere che cosa sia questo recinto di rete metallica, oltre il quale si vede una costruzione in mattoni rossi sormontata da un altissimo camino. Ma sarà amaro e doloroso, com'è doloroso e necessario accompagnare Bruno fino a quel recinto, fino alla sua amicizia con Shmuel, un bambino polacco che sta dall'altro lato della rete, nel recinto, prigioniero. John Boyne ci consegna una storia che dimostra meglio di qualsiasi spiegazione teorica come in una guerra tutti sono vittime, e tra loro quelli a cui viene sempre negata la parola sono proprio i bambini.


Quando ho iniziato questa lettura, che da tanto tempo aspettava sul mio comodino, l'ho fatto con curiosità. Ho scelto di leggere Il bambino con il pigiama a righe durante il Giorno della Memoria, in ricordo di ciò che è stato e mai, dico mai, avrei pensato di bocciarlo. Eppure è successo. Ero tentata di concedergli una stella in più, ma dopo vi spiegherò perché non me la sono sentita.
Il problema più grande è che ne sono rimasta delusa e, soprattutto, mi sono sentita presa in giro. Questo è un libro che non si capisce con esattezza a chi dovrebbe essere indirizzato. Sulla copertina stessa viene detto che non è un libro per bambini e sono d'accordo, anche se lo stile usato dall'autore per raccontare la storia di Bruno sarebbe adatto a dei lettori giovanissimi, il problema è che non è nemmeno un libro per adulti, a mio avviso. Può un adulto emozionarsi davvero davanti ad una storia così semplice e banale? Forse, ma non è il mio caso. Sarà che sono abituata a leggere storie vere, storie potenti che colpiscono e lasciano un segno, non so, fatto sta che ho trovato questa lettura infantile e ripetitiva, con un protagonista fin troppo ingenuo e pieno di incongruenze.
Anche volendo chiudere un occhio sui fatti inverosimili che vengono raccontati, perché okay, non è basato su una storia vera ma alcune cose sfiorano il ridicolo, e sorvolando anche sul lessico fin troppo semplice, ciò che resta è una storiella, come dire.. furbetta. Facile sfruttare una tragedia e scriverci sopra qualcosa di poco conto, no? Un finale drammatico messo lì per far scendere una lacrimuccia - bella strategia, caro Boyne - e per chiudere un dramma che di fatto, nelle 200 pagine precedenti, non è nemmeno stato sfiorato.
E qui torniamo al numero di stelle che ho deciso di assegnargli. Inizialmente gliene avevo concessa una in più perché "in fondo tratta pur sempre di un argomento importante", poi ho capito che è esattamente a questo che puntano autori e case editrici quando decidono di scrivere e pubblicare questi fenomeni mediatici. Un lavoro può essere poco curato e poco emozionante solo perché sfrutta una tragedia che tocca il cuore di tutti? Ci ho riflettuto e sono giunta alla conclusione che per me la risposta è no, non gli darò un voto più alto solo per non risultare insensibile. Ho letto e continuerò a leggere romanzi e storie vere emozionanti, crudeli e drammatiche, ma come piacciono a me: che mi facciano riflettere e che mettano radici nel mio cuore.
Ovviamente con questo mio giudizio, purtroppo negativo, non voglio togliere niente al libro né tanto meno criticare chi lo ha amato, d'altronde si sa, i gusti sono gusti. Io personalmente l'ho trovata una favola di poco conto, molto scorrevole, questo è vero, ma sviluppata in modo fin troppo banale e riduttivo. Quello che al momento mi chiedo è: l'autore ha adattato il lessico e lo stile al personaggio di Bruno, che ha solo 9 anni, oppure è Bruno ad essere stato adattato alle capacità letterarie dell'autore? Dubbio che dissiperò leggendo Il bambino con il cuore di legno, che ho già in casa.


I consigli dell'Antro:
Cibo/bevanda: pane
Da leggere: il Giorno della Memoria
Voglia di: una lettura leggera

16 commenti:

  1. Delusione scottante immagino :(
    Guarda, sono sempre stata tentata di comprarlo, ma, alla fine, rimando sempre. Forse è meglio così. Ho visto il film e mi è piaciuto molto. Purtroppo non leggo mai libri con questo tema, pure perché potrei iniziare a piangere e non finire più.
    Il libro di Shlomo Venezia lo hai letto? Io penso di comprarlo.
    Personalmente credo che tu abbia fatto bene, ultimamente questi temi forti vanno di moda, vedi il cancro, grazie a "Colpa delle stelle" o l'anoressia, trovo disgustoso lucrare su certe cose, certo, le case editrici non sono la caritas, ma almeno un'etica su certe cose dovrebbero averla. Non è che solo perché il libro parla di certe cose, non si può dare un voto basso, anzi, spesso i libri non riescono a non cadere nel banale o nel ridicolo o negli stereotipi.

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    1. Ho ripetuto "certe cose" un triliardo di volte, scusa XD

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    2. Delusione immensa, sì, perché questo è uno di quei libri che non immaginavo potesse essere brutto.. lo consideravo un capolavoro ancora prima di leggerlo. Guarda, anche se solitamente non leggi libri che trattano di questo tema, questo puoi leggerlo senza problemi secondo me. Il fatto che sia narrato dal punto di vista di Bruno, che gli ebrei non sa nemmeno chi siano, lo rende molto "estraneo" a tutta la tragedia.
      Il libro di Shlomo Venezia non ce l'ho, ma è uno di quelli che desidero di più in assoluto, lo comprerò appena possibile.

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  2. Ahia. Mi hai fatto passare la voglia di leggerlo al momento..
    Prima o poi lo prenderò dallo scaffale!

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    1. Ma sì, guarda, non è che non valga la pena leggerlo.. diciamo che mi sono sentita un po' presa in giro, penso che non basti inserire in una storia degli elementi forti per renderla un capolavoro. Va bene sensibilizzare la gente verso una tragedia, va bene scrivere per non dimenticare ciò che è successo, ma è una storia inventata e, purtroppo, io l'ho trovata davvero vuota. Il che è tutto dire, visto il tema.

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  3. Bella recensione, Seli. Devo dire che hai avuto un bel coraggio a dargli un voto così basso (più volte mi sono ritrovata davanti al dilemma di dare o meno un voto o un altro per evitare di risultare insensibile!). Concordo anche sul fatto che non si capisce bene se sia un romanzo per bambini (cosa che non è) o per adulti (cosa che anche qui non sembra! O.O). E ho detto tutto.
    Buone letture, come sempre! ^^

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    1. Sai, non penso sia questione di coraggio, alla fine. Ci sono libri (e non mi riferisco solo a questo di Boyne) che si guadagnano il successo sfruttando proprio la paura della gente di risultare insensibili. Ma perché, in fondo? Si tratta di un romanzo, per di più inventato, non penso che si possa reputare crudele o stupida una persona solo perché non ha apprezzato un libro. Dico così perché sì, mi è già successo di sentirmi dire che "se non ti è piaciuto vuol dire che sei stupida e non hai capito il significato". La prova lampante che viviamo in un modo di mentalità chiusa. Posso apprezzare il tema, ma non lo stile dell'autore o il modo in cui ha sviluppato la trama, no? Va be'.
      Comunque sono felice che la recensione ti sia piaciuta, è sempre difficile trovare le parole giuste quando si esprime il proprio parere su qualcosa di tanto delicato :)

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  4. Come sempre sincera fino in fondo, e hai fatto bene! Se il libro non ti è arrivato inutile dare una stella in più per il tema trattato.
    In questi libri non basta la tragedia finale a far smuovere il cuore, tutti sappiamo quello che è stato fatto nei campi di concentramento... bisogna anche mettere il cuore nella scrittura.

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    1. Vero Monica! Mi spiace davvero che non mi abbia coinvolta, ci tenevo molto! :(

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  5. Me l'ero persa!!! XD
    Non sono d'accordo con la tua recensione, nonostante ci sia scritto che non sia un libro per bambini, "il bambino con il pigiama a righe" è a tutti gli effetti il primo romanzo per ragazzi che lo scrittore abbia scritto, io credo che il suo stile aiuti moltissimo a capire storie vere e importanti, ho letto recentemente un altro suo romanzo che parlava della seconda guerra e secondo me riesce benissimo nell'intento di trasmettere sentimenti e storie ai più giovani che spesso sono disinteressati.
    Un po' stucchevole che Bruno non sappia della situazione che lo circondi ma i bambini, si sa, sono buoni e vedono sempre il meglio.
    In giro ci sono "scrittori" che hanno capacità letterarie molto più basse di Boyne (se ce l'hanno) ma sono molto più conosciuti e questo mi spiace molto! Ma come hai detto anche tu, i gusti sono gusti!

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    1. Ciao Pila! Nonostante i pareri diversi, sono felice che tu abbia commentato ^^ quando un libro non mi piace sono sempre curiosa di sapere cosa ne pensa chi ha gusti diversi dei miei, quindi grazie!
      Sono d'accordissimo sul fatto che ci siano scrittori molto inferiori a Boyne, che purtroppo hanno più visibilità, infatti come dicevo nella recensione ci ho pensato davvero tanto prima di decidere di abbassare il voto a 2 stelle, inizialmente gliene avevo assegnate 3 che, per i miei standard, non è affatto male. Purtroppo a non coinvolgermi e a non emozionarmi è stato tutto: la storia, lo stile, lo sviluppo. Ma qui torniamo alla (giusta) considerazione che i gusti sono gusti e che nessun libro può suscitare le stesse emozioni ad ogni lettore ^^

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    2. Ho visto la recensione su Anobii e ci tenevo a commentare visto che avevo letto che non ti era piciuto, piace anche a me confrontarmi con pareri diversi dai miei! ^^
      Io ti consiglio di leggere "Resta dove sei e poi vai" il libro di cui ti parlavo sopra, a me è piaciuto moltissimo, più di questo qui, e la storia raccontata è davvero sentita e risulta reale...ti lascio il link alla mia recensione nel caso volessi saperne di più: http://geekybookers.blogspot.it/2014/12/recensione-resta-dove-sei-e-poi-vai-di.html
      Buona domenica! ^^

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    3. Tra l'altro, ho sbagliato a scrivere..perchè "Resta anche domani" parla della prima guerra mondiale!! XD

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    4. Resta anche domani??!! O.o Vabbè ho sonno stamattina, scusa!! ^^'

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    5. Ahahaha non preoccuparti, anche io oggi sto dormendo in piedi xD
      Comunque sono sempre a favore delle seconde possibilità, inizierò a leggere quello che ho già in casa, "Il bambino con il cuore di legno" e se dovesse piacermi abbastanza mi procurerò sicuramente "Resta dove sei e poi vai", grazie del consiglio! ^^

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  6. ciao
    vero gusti sono gusti. Io ho letto questo libro, mi è piaciuto e mi ha anche emozionato. Forse perchè avevo visto il film.
    Buon pomeriggio.

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