martedì 23 dicembre 2014

Recensione: "La fine del cerchio"

Prima di festeggiare il Natale nessuno poteva impedirmi di lasciarvi una nuova recensione, la penultima di questo 2014 che, piano piano, sta giungendo al termine. Oggi voglio parlarvi di un romanzo molto breve, che però mi ha lasciata un po' interdetta.. torna Beatrice Masini con una nuova storia: La fine del cerchio.

 Dalla penna di Beatrice Masini, un romanzo poetico e intenso.


Titolo: La fine del cerchio
Autore: Beatrice Masini
Prezzo: 12,00 €
Pagine: 160
Pubblicazione: Novembre 2014
Editore: Fanucci


Valutazione
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Trama: Dopo essere sopravvissuta a una catastrofe che ha costretto gli uomini a lasciarla in tutta fretta per trovare rifugio in altri mondi, la Terra è tornata a essere un luogo abitabile e tutto può ricominciare. Gruppi di bambini e ragazzi, ciascuno guidato da un Vecchio – un adulto con un proprio bagaglio di esperienze, capacità e ricordi –, vengono deposti in vari punti del globo con il compito di riavviare la vita. Una località di villeggiatura un tempo rinomata, un’isola sul lago Vittoria, nel cuore dell’Africa, una villa settecentesca con i suoi meravigliosi affreschi sono alcune delle destinazioni in cui i gruppi sono sbarcati. Il futuro è nelle loro mani, ma del presente, e soprattutto del passato di un mondo di cui hanno solo sentito parlare, i ragazzi non sanno nulla.
Per loro anche gli oggetti più semplici – un gessetto, una caramella, una striscia di plastica – sono misteriosi. Come reagiranno alle scoperte che li attendono? Sapranno difendersi, adattarsi e ricostruire un mondo nuovo prima che i Vecchi, come vuole il Regolamento, li lascino a se stessi?


Nonostante la Masini abbia alle spalle tante, tantissime pubblicazioni, io fin'ora di suo avevo letto solo Se è una bambina, una storia commovente e poetica che mi aveva emozionata davvero tantissimo. Mi sono quindi buttata su questo nuovo romanzo con entusiasmo e curiosità, senza sapere con esattezza che storia mi sarei trovata davanti, ma pronta ad affrontarla a cuore aperto.
La fine del cerchio è un libro che conta poche pagine, 160 in totale, e con una trama singolare che lascia capire poco del romanzo post apocalittico nato dalla penna della Masini.. una lettura che ho affrontato convinta di trovarci tanta emozione, e che invece mi ha in parte delusa. Il mio giudizio è davvero sospeso a metà, ho apprezzato molte cose e altre non mi sono piaciute per niente.. nel complesso posso dire, con grande dispiacere, che mi ha lasciata indifferente. Proverò a spiegarvi cosa mi è piaciuto e cosa no, ma è davvero difficile motivare questa recensione, che si basa completamente sulle mie sensazioni.
Di buono questo romanzo ha diverse cose, in primis lo stile dell'autrice, che non si smentisce mai: poetico e semplice, le parole vanno dritte al cuore e le scene, i paesaggi e i pensieri per personaggi prendono forma in modo tanto naturale che sembra quasi di vedersele davanti, come in un film, senza il bisogno di immaginarle. Si viene catapultati dentro alla storia e la si vive fianco a fianco ai personaggi, senza un perché, come se fosse la cosa più normale del mondo. Bella, ed importante, anche la trama: La Masini ci propone uno scenario nuovo e già visto al tempo stesso, la Terra che, abbandonata a se stessa dopo una catastrofe, torna ad essere piano piano abitata da gruppi di bambini depositati qua e là in varie parti del mondo. Questi bambini sono senza dubbio il punto di forza del romanzo, ciò che mi ha spinto a dare 3 stelle anziché 2, perché attraverso i loro occhi, ingenui e curiosi, veniamo messi faccia a faccia con le paure più grandi dell'uomo e alle scoperte più meravigliose. Per questi bambini tutto è nuovo e niente ha ancora un significato, starà a loro capire e imparare come sopravvivere e di chi fidarsi, e a loro toccherà il compito di riscoprire il valore della vita, dell'esistenza e delle piccole cose.
Com'era il mondo quando l'uomo viveva in pace con gli animali? E quando gli uomini non si facevano la guerra, non era tutto più facile?
Domande a cui è impossibile rispondere, ma la Masini ci da la possibilità di vivere l'inizio del mondo, l'inizio della storia, con i nostri occhi. Un viaggio alla ricerca delle nostre radici, ricca di immagini simboliche e pensieri poetici.
Se quindi da un certo lato ho amato il messaggio di speranza e solidarietà che traspare dalle pagine, la strutta della storia e ciò che essa mi ha trasmesso non mi sono piaciute altrettanto.
Il libro, già corto di suo, è diviso in tre parti in cui il lettore segue tre gruppi diversi di bambini.. questo non permette di avere un vero filo da seguire, si tratta più che altro di brevi scene e spezzoni, di piccole conversazioni, dove tutto è appena accennato.. mi è sembrato, insomma, di star leggendo qualcosa senza capo né coda, la parte centrale di una storia di cui non conoscevo né l'inizio né la fine e questo mi ha impedito di appassionarmi.
Riconosco la bellezza del romanzo, che con le sue immagini oniriche vuole essere un messaggio positivo, ma proprio non è riuscito ad emozionarmi.. l'ho letto con piacere, ma niente di più. Purtroppo non riesco davvero a spiegarmi perché, fatto sta che non me la sento di consigliarlo a cuor leggero, soprattutto se non avete mai letto niente della Masini, che ha scritto di molto, molto meglio. È stata una lettura strana, che ricorderò con piacere e che trasmette dei bei valori, ma che poteva essere sfruttata meglio. Forse, se l'autrice avesse proposto la stessa storia narrata in modo diverso mi sarebbe piaciuta, ma impostata così è troppo frammentata per poter coinvolgere davvero il lettore.. peccato!

I consigli dell'Antro:
Cibo/bevanda: zuppa calda
Da leggere: in vacanza
Voglia di: una lettura veloce

2 commenti:

  1. Bellissima recensione :D
    Non avevo mai sentito parlare di questo libro,però devo dire che mi ispira parecchio!

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    Risposte
    1. Io speravo in qualcosa di meglio, ma è stata comunque una lettura abbastanza piacevole :)

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