venerdì 22 ottobre 2021

Recensione "Sulle tracce di Jack lo Squartatore" di Kerri Maniscalco

Buongiorno Lettori e buon venerdì, come state? Mi sono resa conto solo adesso che siamo già al 22 ottobre e che ho ancora 3 o 4 titoli spooky di cui parlarvi! Sì, quest'anno sono arrivata un po' tardi a organizzare la rubrica Speciale Halloween e adesso sto un po' faticando a starci dietro, ma vediamo cosa riesco a fare. Intanto oggi vi parlo di un romanzo super chiacchierato che a me, tanto per cambiare, non è piaciuto. Fatemi sapere se avete letto la saga della Maniscalco e cosa ne pensate!



Un famigerato criminale che nessun uomo è stato capace di catturare. Ora è il turno di una ragazza.

Titolo: Sulle tracce di Jack lo Squartatore
Autore: Kerri Maniscalco
Prezzo: 20,00€
Pagine: 372
Pubblicazione: 2020
Editore: Mondadori


Trama: È stata cresciuta per essere la perfetta dama dell'alta società vittoriana, ma Audrey Rose Wadsworth vede il proprio futuro in modo molto diverso. Dopo aver perso l'amatissima madre, è decisa a comprendere la natura della morte e i suoi meccanismi. Così abbandona l'ago da ricamo per impugnare un bisturi da autopsia, e in segreto inizia a studiare Medicina legale. Presto viene coinvolta nelle indagini sull'assassino seriale noto come Jack lo Squartatore e, con orrore, si rende conto che la ricerca di indizi la porta molto più vicina al suo mondo ovattato di quanto avrebbe mai creduto possibile. Ispirato agli efferati crimini irrisolti che hanno insanguinato la Londra di fine Ottocento, lo strabiliante romanzo d'esordio di Kerri Maniscalco tesse un racconto ricco di atmosfera che intreccia bellezza e oscurità, in cui una ragazza vittoriana molto moderna scopre che non sempre i segreti che vengono sepolti lo rimangono per sempre.


Dopo aver sperato per così tanto tempo che qualcuno traducesse questa serie della Maniscalco in italiano, sono stata felicissima di poter finalmente stringere tra le mani la mia copia di Sulle tracce di Jack lo Squartatore. Ci ho messo un po' a trovare il momento giusto per iniziarlo, è vero, ma nonostante le critiche le mie aspettative erano non dico alte, ma comunque non indifferenti.
Ero convinta che in un modo o nell'altro mi sarebbe piaciuto.
Ecco, no. Purtroppo a lettura terminata devo ammettere che i pareri negativi di chi lo aveva letto prima di me erano fondati, questo romanzo non funziona. Per tanti motivi.
Prima di iniziare voglio però dire che, nonostante alla fine io abbia deciso di bocciarlo, non lo ritengo uno dei peggiori libri in circolazione e proprio per questo sono stata tentata fino all'ultimo di assegnargli una mezza stellina in più, giusto per arrivare alla sufficienza. Dopo essermi fatta un esame di coscienza mi sono però dovuta rassegnare alla bocciatura: i difetti del romanzo sono sicuramente più dei pregi e leggerlo non mi ha trasmesso nessuna emozione, quindi purtroppo non me la sono sentita di salvarlo.
La storia di base era partita bene: ci troviamo nella Londra di fine '800, dove Audrey Rose, diciassettenne di buona famiglia e appassionata di medicina legale, trascorre all'insaputa del padre le sue giornate nel laboratorio dello zio, imparando da lui a dissezionare cadaveri, fino a quando non si trova coinvolta nelle indagini sui brutali omicidi di Jack lo Squartatore. Personalmente non conosco molti YA basati sulla figura di quello che è stato uno dei criminali più famosi della storia, quindi ero davvero curiosa, ma sono rimasta delusa fin dalle prime pagine.
Lo stile della Maniscalco infatti mi ha subito dato l'impressione di essere anonimo e pigro, quasi inesistente. Più che scrivere, sembra che l'autrice si sia limitata ad elencare una sequenza di gesti compiuti dai personaggi, senza aggiungerci niente. In genere apprezzo molto gli stili semplici e scorrevoli, soprattutto se sto leggendo uno YA di intrattenimento, ma in questo caso mi sento di dire che, per quel che sono i miei gusti, la Maniscalco non scrive bene. Ho trovato la narrazione molto noiosa e piatta, quasi apatica, e purtroppo la storia non è riuscita a coinvolgermi neanche in quei rari momenti di azione o di pericolo che, in teoria, avrebbero dovuto tenermi con il fiato sospeso.
Il romanzo non è particolarmente lungo, ma ho davvero faticato a terminarlo tanta era la noia. Un altro punto che non va a suo favore è che, per tutta la durata della storia, ho provato nei confronti delle indagini e dell'identità di Jack lo Squartatore un disinteresse spaventoso. Sono arrivata alle ultime pagine senza la benché minima curiosità di scoprire chi fosse il colpevole. Se anche avessi deciso di abbandonare il romanzo non sarei neanche andata a sbirciare il finale e questo è davvero un brutto segno.

Ha ucciso donne a sangue freddo. Ha terrorizzato un'intera città.
Si è preso gioco di noi che gli davamo la caccia. Ma nonostante tutti questi orrori, alla fin fine, non posso negarlo... ero inquietantemente affascinata dallo Squartatore.

Purtroppo ho provato solo indifferenza anche per i personaggi, che sono pochissimi, insulsi e caratterizzati male. L'autrice si ostina a descriverli come brillanti e intelligenti, peccato che nessuno di loro dimostri queste qualità nel corso del romanzo, al contrario, per la maggior parte del tempo si comportano tutti come degli incapaci. 
Una delle pecche più grandi è stata anche l'assenza di descrizioni, in generale. L'atmosfera cupa della Londra vittoriana si respira appena, così come tutti gli elementi che caratterizzano quest'epoca tanto affascinante e che l'autrice, non si sa perché, ha semplicemente omesso. Durante la lettura non sembra affatto di star passeggiando nei vicoli di Londra in cerca di un temibile assassino. Manca totalmente quell'oscurità che la storia prometteva e l'ambientazione rimane semplicemente uno scenario di sfondo sfruttato male.
Sono rimasta piuttosto infastidita anche dalla scelta forzata dell'autrice di rendere la protagonista una ragazza forte, ribelle e dalla personalità fuori dagli schemi, o meglio, avrei apprezzato tantissimo, se solo non si fosse rivelato un tentativo mal riuscito di portare avanti un'idea di femminismo che però, a conti fatti, non porta a nulla e non riesce a far riflettere davvero il lettore sulla condizione femminile dell'epoca.
In definitiva, sia la parte investigativa che quella romantica sono state gestite male e risultano poco interessanti e credibili, in generale mi è sembrato di leggere un romanzo poco curato e approssimativo. Per non parlare del finale scontatissimo! In genere mi diverto molto a leggere gialli e Thriller proprio perché, avendo l'intuito di un comodino, non indovino mai l'identità del colpevole e resto sempre a bocca aperta quando alla fine viene svelata. In questo caso già da metà romanzo era praticamente impossibile non capire chi si nascondesse dietro alla misteriosa figura di Jack, e se ci sono arrivata io, che in genere non capisco niente, è grave.
Nonostante tutti i difetti - che come avete appena visto non sono pochi - non posso dire di aver detestato Sulle tracce di Jack lo Squartatore. Più che altro mi ha lasciato una sensazione di delusione e di dispiacere, perché avrebbe potuto essere uno YA davvero interessante ma è stato gestito male e il risultato è una lettura che non appassiona, in cui né lo stile dell'autrice né i personaggi riescono a spiccare, e che di certo non riesce ad affascinare per le descrizioni.
Ora come ora non ho interesse a proseguire con la saga, ma visto che il seguito è ambientato in Romania ed è incentrato sulla figura di Dracula, che mi affascina sempre, non escludo di dare alla Maniscalco una seconda possibilità, in futuro. In tal caso però credo sfrutterò gli audiolibri, perché onestamente per quanto i cartacei siano curati e le copertine mi piacciano un sacco non credo che valga la pena recuperarli.

Fatemi sapere se questo romanzo vi incuriosisce e, se lo avete letto, mi consigliate di proseguire con la saga?

10 commenti:

  1. Per me sei stata anche troppo buona. E dammi retta se ti dico che la serie va solo a peggiorare: il quarto è una soap opera dove manca solo il cliché del gemello cattivo

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    1. Il terzo e il quarto mi ispirano poco devo dire, anche a livello di trama e degli elementi che ha deciso di sfruttare. Il secondo però credo lo leggerò, prima o poi xD

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  2. Sei stata sin troppo buona, ho detestato il libro dalla prima all'ultima pagina. Se non lo avessi preso in ebook gli avrei dato fuoco.
    Inizialmente pensavo che il problema fosse mio, sono di parecchio fuori target. Però analizzando lo stile è piatto, descrizioni non pervenute, e come hai accennato tu, l'ambientazione avrebbe potuto aiutare, dare quel tocco in più, ma l'autrice si è limitata a dire che erano a Londra.
    I personaggi non voglio nemmeno commentarli.
    E per quanto riguarda lo scoprire chi sia Jack ha usato un escamotage talmente assurdo, che è la prima cosa che il lettore pensa.
    Essendo un po' masochista avevo preso anche il secondo, cinque capitoli e ho chiuso tutto. Depennata come autrice.

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    1. Sono d'accordo su tutto, in particolare sul fatto che l'identità di Jack sia ovvia fin da subito... speravo in un colpo di scena finale ma ovviamente sono rimasta delusa. Farò un tentativo con il secondo - in audiolibro però - giusto perché se si parla di Dracula non so resistere xD

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  3. Lascia perdere, davvero, va solo peggiorando di libro in libro.

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    1. Purtroppo ti credo xD Sfrutterò l'audiolibro per vedere com'è il secondo, giusto perché parla di Dracula, ma sono pronta ad abbandonare la saga!

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  4. Ciao Seli!
    Devo ammettere che questa saga non è tra le mie preferite...
    Ho avuto un rapporto altalenante con la storia nel senso che il primo mi ha lasciata quasi indifferente, mentre ho amato i due volumi centrali, specialmente il secondo che rimane il mio preferito in assoluto.
    Il terzo invece è stata una grossa, enorme, delusione.
    Però alla fine, sono stata comunque contenta di averla letta tutta.
    Un bacione

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    1. Grazie del parere Cry! Come dicevo, credo che prima o poi ascolterò il secondo in audiolibro, giusto per vedere se con l'elemento Dracula l'autrice saprà coinvolgermi di più :)

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  5. Mi sono accorta di avere sbagliato nel commento precedente.
    è il quarto libro ad essere stata una grossa delusione.
    Il secondo e il terzo a me sono piaciuti, specialmente per l'ambientazione.

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    1. Peccato per il quarto, la trama sembrava interessante! Ti farò sapere se decido di leggerlo :)

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