venerdì 1 novembre 2019

Recensione "L'abisso del mito", Veronica Todaro

Buon venerdì Lettori, come state? Oggi inizia ufficialmente novembre e la maggior parte di voi sarà a casa a godersi un giorno di relax. Avete organizzato qualcosa per questo lungo weekend? Io ho approfittato di questo momento di calma per scrivere finalmente la recensione del nuovo Fantasy di Veronica Todaro, uscito pochissimi giorni fa. Grazie a lei ho avuto la possibilità di leggere L'abisso del mito in anteprima e sono contentissima di potervene finalmente parlare, è stata una bella lettura!


In un viaggio a ritroso nel tempo Atlantide rivive,
conducendoci in un’epoca remota ma mai dimenticata.

Titolo: L'abisso del mito
Autore: Veronica Todaro
Prezzo: 15,00€
Pagine: 316
Pubblicazione: ottobre 2019
Editore: Self-publishing



Trama: La vita della giovane scriba Thalise, consacrata al tempio della dea Ishtar, scorre tranquilla, costellata da rituali, preghiere alle divinità e incanti tramandati dagli Antichi. Fino a quando un sogno non giunge a sconvolgere le sue certezze. Il fuoco e l’acqua inghiottiranno ogni cosa. Niente di tutto ciò che conosce sopravvivrà. Si tratta davvero di una premonizione? O non è altro che un incubo? Quando Thalise, insieme alla sorella Anilya, all’accolito Atur e a Kenae, giovane consacrato al dio del mare, scoprono nel Labirinto Sacro l’esistenza di un oggetto che credevano leggendario e il loro cammino incrocia quello del sacerdote e indovino Namtar, prende avvio una serie di eventi che li porteranno a conoscenza di un’antica profezia. Tra amori, segreti, passioni, macabri rituali, inganni e tradimenti, saranno incaricati di strappare la magia atlantidea all'oblio a cui il fuoco e l'acqua sembrano volerla condannare, per provare a forgiare un nuovo inizio. In un viaggio a ritroso nel tempo Atlantide rivive, conducendoci in un’epoca remota ma mai dimenticata.

Quando ho saputo dell'uscita di questo romanzo ho fatto i salti di gioia, era da tanto che aspettavo che l'autrice pubblicasse qualcosa di nuovo e anche questa volta non sono affatto rimasta delusa. Di Veronica avevo già avuto il piacere di recensire Shamrock, un Fantasy per ragazzi davvero carino e avventuroso, ed ero curiosissima di scoprire come se la sarebbe cavata l'autrice con una storia indirizzata ad un target più maturo. Ebbene, sono contenta di poter dire che L'abisso del mito si è rivelata una lettura davvero coinvolgente e originale! I pochi anni trascorsi tra l'uscita del suo romanzo d'esordio e questo nuovo lavoro hanno dato i suoi frutti, infatti trovo che l'autrice sia migliorata moltissimo. Lo stile acerbo, sebbene sempre piacevole, di Shamrock ha lasciato il posto ad una penna più matura e attenta, che ho apprezzato moltissimo. Uno dei pregi più grandi di questo nuovo romanzo, a parer mio, sono state le meravigliose descrizioni, sia per quanto riguarda l'affascinante e misteriosa Atlantide, dove si svolge la storia, che la cura dei dettagli per le parti incentrate sui rituali, le caste sacerdotali e le tradizioni di una cultura così lontana da noi, ma ancora radicata nelle leggende che ci sono state tramandate. Deve esserci stato un lavoro davvero impegnativo a livello di ricerche e documentazioni dietro alla storia di Thalise e Anilya! Ma facciamo un passo indietro, perché della trama non voglio raccontarvi nulla in più di quello che riporta la quarta di copertina, ma la storia inizia nel più classico e funesto dei modi: con un'antica profezia.

Le persone che abbiamo amato non muoiono mai,
fino a che ne teniamo vivo il ricordo nel nostro cuore.

Quando ho iniziato a leggere L'abisso del mito non sapevo con esattezza che cosa aspettarmi, gli elementi che il romanzo va a toccare sono parecchi e molto differenti tra loro, ma sono rimasta davvero colpita da come la trama, perfettamente costruita e sviluppata, sia riuscita ad unire così tanti miti in un'unica e coinvolgente storia. Storia che, per l'appunto, mi sono trovata a divorare nell'arco di un paio di giorni, troppo curiosa di scoprire come si sarebbero evoluti gli eventi per riuscire a staccarmi dalle pagine. Seguire la giovane Thalise in questa avventura è stato emozionante, ho avuto la sensazione di fare un tuffo nel passato, l'autrice è stata bravissima a riportare in vita non solo lo splendore di Atlantide, ma anche la magia delle leggende, la crudeltà dell'uomo e il potere dell'amore. Perché è soprattutto di questo che si parla: di amore, e di morte. Il dolore e l'orrore in queste pagine non mancano, così come le ingiustizie e chi, seppur in svantaggio, si batte per porvi fine. Anche questa volta l'autrice ha voluto affrontare il tema della disabilità e, come in Shamrock, trovo sia stata molto brava nel parlarne in maniera realistica. È un elemento che raramente trovo nelle mie letture e penso che inserirlo in un contesto Fantasy sia una scelta molto originale e interessante. Un altro pregio del romanzo è senza dubbio il finale, che personalmente mi è piaciuto moltissimo, l'ho trovato malinconico ma giusto. L'epilogo di una storia complessa e ben sviluppata, che proietta un pizzico di magia verso il futuro, e al tempo stesso si lascia alle spalle qualcosa di incredibile e maestoso. Ma più di così non voglio rivelarvi, perché se amate i Fantasy particolari e avvincenti questo titolo fa assolutamente al caso vostro e, come è successo a me, vorrei che vi lasciaste sorprendere da questa storia. Io naturalmente non posso che consigliarvene la lettura, sono davvero felicissima di aver avuto la possibilità di accompagnare i personaggi verso il loro destino e non vedo l'ora di poter mettere le mani sul prossimo lavoro di Veronica che, ne sono certa, mi piacerà ancora di più.

Fatemi sapere cosa ne pensate di questo libro,
vi piacerebbe leggerlo?

4 commenti:

  1. Sembra molto particolare, mi piace soprattutto che tu abbia riscontrato un grande lavoro di ricerca dietro di miti. Sembra davvero interessante!

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    1. È sempre bello vedere quanta passione e impegno ci metta Veronica nella scrittura ♥

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  2. La cosa che mi incuriosisce di più è la disabilità in un Fantasy, ma anche l'intreccio di miti perché amo i miei :)

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    1. In effetti è stata una scelta originale e molto apprezzata :)

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