lunedì 19 marzo 2018

Recensione "Non sono Cappuccetto Rosso"

Buongiorno Lettori e buon lunedì! Oggi è la festa del papà e da noi è tutto chiuso, quindi sfrutterò la possibilità di avere a casa sia Tristan che il Marito per stare un po' insieme, magari con un bel cartone animato visto il brutto tempo. Mi sono ritagliata però un momento di tempo per scrivere un piccolo parere su questo racconto regalatomi a Natale da mia sorella, che ho letto mentre avevo l'influenza. Si tratta di un testo particolare ma ci tenevo a lasciarvi almeno un parere personale.

Avrete in mano un pezzo di vita tanto vero da accecarvi, un pezzo di vita tagliente che rimanda l'immagine di ognuno di noi, come fosse uno specchio attraverso cui non si vuole mai guardare.
- Giada Bianchi -


Titolo: Non sono Cappuccetto Rosso
Autore: Roberta Nicolò
Prezzo: 10,00€
Pagine: 70
Pubblicazione: 2015
Editore: Photo Ma.Ma. Edition



Trama: Il racconto autobiografico di un viaggio attraverso i ricordi, che sembrano frammenti spezzati di una storia. Una storia che la protagonista conosce già, ma che racconta al lettore con lo stesso disordine sparso in cui l’ha vissuta. Gli anni si susseguono senza ordine temporale, la troviamo bambina, adulta e ragazza.

Se mi seguite da un po' di tempo saprete sicuramente che sono una grande appassionata di storie vere e di testimonianze, sono testi che non mi lasciano mai indifferente al contrario dei romanzi inventati. Forse perché quando si legge una storia con la consapevolezza che è realmente accaduta si vedono le cose da un punto di vista diverso, non saprei, fatto sta che mi colpiscono sempre molto. Ero quindi curiosissima di leggere questo racconto autobiografico scritto da un'autrice svizzera. Vi dirò, se da un lato ne sono uscita leggermente insoddisfatta, dall'altro è riuscito a sorprendermi, inoltre trovo davvero difficile dare una valutazione a questo genere di testi, in quanto la maggior parte delle volte vengono scritti da chi ha subito una violenza per metabolizzare e accettare i fatti accaduti, chi siamo noi quindi per decidere se il modo in cui lo fanno è apprezzabile o meno? Insomma, la tematica è delicata, ecco perché ho preferito mettere nero su bianco un semplice pensiero, con lo scopo di farvi conoscere questo racconto, più che consigliarvelo e sconsigliarvelo. Intanto posso dire di averla trovata una testimonianza importante e valida, pubblicando la sua storia l'autrice potrà essere d'aiuto a tantissime persone che magari hanno passato un'esperienza simile alla sua e che hanno paura di denunciare i fatti, senza contare che è un ottimo modo per sensibilizzare i lettori su questo tema ancora molto tabù che è la pedofilia, cosa che l'autrice fa in maniera del tutto sincera, con lo scopo di abbattere la vergogna e la paura che per tanto tempo le hanno impedito di vivere.

La vergogna va scardinata. Occorre denunciare di più, perché essere vittime non è un'onta, non è una colpa. È solo un dato di fatto.

La brevità di questo racconto mi ha permesso di divorarlo tutto in un paio di ore, forse anche meno, ed è un testo che naturalmente consiglio a chiunque apprezzi questo genere di denunce, so che è un tipo di lettura che non tutti affrontano con leggerezza, ma penso che far girare queste storie possa davvero aiutare chi è in difficoltà e non sa come chiedere aiuto. Quello che però ho trovato bizzarro e poco coinvolgente - qui però parlo da lettrice, mettendo da parte per un momento la moralità - è la maniera in cui l'autrice ha voluto raccontare la sua storia, composta da ricordi spezzettati e ricomposti in ordine sparso. In queste settanta pagine troviamo infatti parti ambientate durante la sua infanzia, l'adolescenza e l'età adulta. Da un lato è apprezzabile la sua decisione di mantenere i suoi ricordi mischiati, essendo lei la prima ad averli riportati a galla in maniera sparsa, dall'altra parò la lettura risulta un po' confusionaria, ricostruire i fatti in ordine temporale mi avrebbe sicuramente permesso di trarre più insegnamenti dalla sua esperienza. Come però dicevo raccogliere il coraggio e mettere nero su bianco una simile testimonianza è già di per sé un atto importante e trovo sia giusto che ognuno lo faccia nella maniera che ritiene più adatta. Se vi capita tra le mani non esitate a leggerlo, perché offre dei validissimi spunti di riflessione e dare voce a queste tematiche è indispensabile.

Cosa ne pensate di questo genere di testimonianze, vi interessano?

4 commenti:

  1. Sembra davvero un libro che ti lascia un segno. mi piacerebbe leggerlo un giorno.
    Bisognerebbe fare più letture di questo genere per parlare di questi temi così importanti anche sui blog.

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    1. È vero Cry, questi generi vengono sempre messi in secondo piano in favore di Romance e YA vari, lo trovo un peccato. Quando posso parlarne sul blog sono sempre felice :)

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  2. Questo titolo va direttamente in WL. I romanzi che trattano di storie vere catturano sempre il mio cuore, perchè alla fine mi danno sempre uno spunto in più per capire il comportamento e la mente delle persone, anche se ogni volta sto male per le tematiche che trattano

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    1. Trovo che siano storie davvero preziose, hanno sempre qualcosa da insegnare. Se dovessi leggerlo fammi sapere cosa ne pensi, e grazie di essere passata!

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