Buongiorno Lettori, come state? Io mi trovo a scrivere questa recensione un po' di fretta, abbiamo deciso all'ultimo minuto di passare la giornata in un Parco Naturale a un paio d'ore da qui, visto che Tristan adora gli animali e di portarlo allo zoo non ne ho mai voluto sapere, e approfitto di questo post per avvisarvi che questa settimana il Marito è in ferie, quindi pubblicherò qualche articolo in meno. Oltre alla recensione di oggi troverete il WWW di mercoledì, una puntata di Cover Shift giovedì e come sempre In My Mailbox, di sabato. Adesso però passiamo al romanzo!
Non si rinnega niente nella vita, non si cancella niente.
Autore: Luigi Ballerini
Prezzo: 15,50€
Pagine: 184
Pubblicazione: 2015
Editore: Il Castoro
Trama: Zero sta per compiere quattordici anni. Non ha mai toccato un altro essere vivente, non ha mai patito il freddo o il caldo, non sa che cosa sia il vento o la neve. Zero è vissuto nel Mondo, un ambiente protetto, dove è stato educato, allenato e addestrato a combattere attraverso droni. La sua guida da sempre è Madar, una voce che lo premia quando raggiunge gli obiettivi, lo consola quando sente il vuoto intorno a sé. A suo modo, Zero è felice, orgoglioso dei risultati che ottiene, disciplinato e allo stesso tempo impaziente di capire che cosa gli riserva il futuro. Quando un giorno il Mondo si spegne, e diventa tutto buio, Zero pensa si tratti di una nuova grande prova. Cerca delle porte, in qualche modo esce. Dal Mondo virtuale in cui è cresciuto entra nel mondo, quello reale, dove nevica e fa freddo, non si comunica attraverso schermi, non c'è nulla che lui sappia riconoscere. Inizia da qui la seconda storia di Zero che, in una fuga sempre più pericolosa da chi l'ha cresciuto, dovrà capire la ragione della sua esistenza e dovrà trovare un modo per vivere nel mondo reale. Un mondo complicato dove dentro e fuori, sapori e odori, amore e ribellione esplodono. Ma si può dimenticare come si è cresciuti?
La prima parola che mi viene in mente per descrivere questo romanzo è particolare. Di solito non perdo tempo a spiegare a parole mie la trama, ma questa volta sento il bisogno di spendere un minuto per farlo, perché è la cosa che più mi è piaciuta - e forse l'unica - di Io sono Zero, romanzo che tra l'altro ha vinto il Premio Bancarellino di quest'anno. Le prime pagine, devo ammetterlo, non mi stavano prendendo per niente. La storia si apre con uno scenario difficile da inquadrare o comprendere, e anche se pagina dopo pagina diventa tutto chiaro avrei preferito un inizio più solido, che gettasse per bene le basi al resto del romanzo.
Nato e cresciuto in un ambiente protetto, senza aver mai avuto un solo contatto umano o visivo con un altro essere umano, Zero è il nostro protagonista, un ragazzino di quattordici anni addestrato a pilotare attraverso dei droni aerei che trasportano bombe, e altri tipi di armi, inconsapevole che al di fuori del suo appartamento accessoriato esiste un mondo intero. Ciò che ho adorato è il tentativo dell'autore di portarci a riflettere su quanto la tecnologia stia diventando potente, e su quanto sia importante l'utilizzo che decidiamo di farne. Senza saperlo, Zero è un soldato addestrato a distruggere e uccidere. Ogni missione portata a termine per lui non è altro che il livello di un videogioco superato. L'idea di base era davvero forte, poteva essere sfruttata per dare vita a un romanzo o una serie distopica con i fiocchi, è terribile immaginare uno scenario del genere, ma nella sua crudeltà c'è qualcosa di geniale. Un soldato che non sa che quello che sta facendo è reale è un soldato che non si farà mai domande, o sensi di colpa. Il bello arriva ovviamente quando, a causa di un guasto, la porta dell'appartamento del ragazzo si apre, scaraventandolo in un mondo fatto di odori, calore e sensazioni e, soprattutto, di sentimenti.
Un Mondo virtuale, fatto di obbiettivi, di prontezza, di addestramento. Una fuga involontaria, e l'incontro e lo scontro con il mondo reale.
Zero deve scegliere. Tornare indietro? Affrontare una nuova vita?
Qual è la cosa giusta? E Zero a quale mondo appartiene?
Pur essendo stata una lettura carina e veloce, il romanzo non mi ha preso come speravo. A tratti l'ho trovato un po' noioso, ma soprattutto troppo corto. Meno di 190 pagine sono una miseria per sviluppare una trama con questo potenziale, la rapidità dello svolgimento e del finale è quasi fastidioso, in questo romanzetto non c'è tempo per nulla: le descrizioni, la caratterizzazione, le spiegazioni. Viene tutto condensato in poche righe e questo non mi ha permesso di affezionarmi ai personaggi o di emozionarmi in alcun modo. Ho assistito a una storia interessante, che sembrava più il riassunto di sé stessa, niente di più. La cosa mi è dispiaciuta davvero tantissimo e fatico a capire la scelta dell'autore di dedicare così poche pagine a questo distopico per ragazzi, che avrebbe meritato almeno un bel volume corposo, se non addirittura più romanzi. Non sarebbero bastati un paio di capitoli in più a salvare la situazione, qui manca proprio l'anima del romanzo, quasi fosse andata in stampa la bozza, anziché la storia vera e propria.
Non ho apprezzato molto neanche la narrazione. Ho trovato l'uso della prima persona adatta al punto di vista di Zero, un po' per la sua giovane età e un po' perché ci permette di ascoltare quello che accade nella sua testa. Per tutto il romanzo infatti Zero intrattiene una conversazione con sé stesso: da una parte l'adolescente spaventato, dall'altra il soldato. Non mi sono invece piaciuti i capitoli dedicati a Stefania e Luca, rispettivamente pediatra e medico, coloro che soccorrono Zero dopo la sua fuga dall'ambiente protetto. Non ho trovato necessario dar voce anche al loro punto di vista, soprattutto con l'uso della prima persona.
Non mi ha infastidito la semplicità dello stile dell'autore o dell'intreccio della trama, Io sono Zero resta una lettura indirizzata ai più giovani, penso però che, sviluppato in questo modo, sia un romanzo troppo debole per appassionare davvero il lettore. Ho deciso a malincuore di bocciarlo, perché resta a modo suo una storia scorrevole piacevole, ma non riesco a togliermi dalla testa il capolavoro che avrebbe potuto essere, se sfruttata meglio la sua potenzialità. Peccato!
Uh, peccato, ma a me continua ad interessare, non so. XD Magari prima o poi lo comprerò, però odio quando le cose non sono sviluppate bene. Ci andrò cauta. Purtroppo le distopie per ragazzi fatte bene si contano sulle dita di una mano. Io preferisco distopie più "adulte".
RispondiEliminaMi spiace davvero perché il problema è tutto: ha sprecato una trama davvero bella e non ne capisco il motivo. Consiglio comunque di leggerlo, ma magari non spendendoci quasi 16€, che visto il numero di pagine è comunque eccessivo.
EliminaBuon lunedì Rowan anche io voglio le ferie ma ancora sia io che il marito siamo al lavoro e non se ne parla prima di agosto! siiiiiiiiiigh! Il libro veramente non lo avevo attenzionato ho troppe letture arretrate e dovrei avere 3 mesi di vacanza non solo tre settimane scarse per rimettermi in pari con le letture, un abbraccione
RispondiEliminaAhaha ci vorrebbero giornate da 48 ore per leggere gli arretrati! :P
EliminaPeccato che non ti sia piaciuto io penso in un futuro molto lontano di leggerlo perché come te sono un lettore onnivoro la cosa che più mi affascina è la copertina che trovo bellissima ma sicuramente dopo la tua recensione lo leggerò con poche aspettative
RispondiEliminaIo ormai ho imparato a non dare peso alle copertine xD se lo leggi fammi sapere cosa ne pensi, magari per un ragazzo più giovane di me sarà più facile avvicinarsi al protagonista e farsi emozionare, chissà! :)
EliminaCerto che ti farò :) sapere speriamo bene però :/
EliminaMi ispira questo libro ma mi sa che non è poi così bello come potrebbe sembrare...ora non so se leggerlo o no...Sono indecisissima.
RispondiEliminaDi solito i nostri gusti sono più o meno simili.
Ciao Cry! Non si sa mai, è sempre questione di gusti :) non l'ho trovato brutto, anzi, è stata una lettura carina, ma la storia aveva un potenziale davvero alto e mi ha lasciato troppo l'amaro in bocca il fatto che sia stata sprecata in questo modo. Se lo leggi fammi sapere cosa ne pensi!
EliminaSe mi capita di leggerlo ti farò sapere :-)
EliminaPeccato per ciò che hai detto, perché la trama sembra davvero interessante!
RispondiEliminaLa storia in effetti è davvero bella! Però non so, mi ha un po' deluso :(
EliminaMi dispiace non ti sia piaciuto :\ a me interessava molto, ma a questo punto credo che ci penserò bene prima!
RispondiEliminaIo ti consiglio comunque di leggerlo perché l'idea è davvero valida, ma magari prendilo in scambio o in prestito, ecco ;)
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RispondiEliminaRowan..se tu dovessi fare 5 domande all autore...quale faresti?
RispondiEliminaRowan..se tu dovessi fare 5 domande all autore...quale faresti?
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