lunedì 21 settembre 2015

Recensione: "Per dieci minuti"

Buon inizio settimana Lettori!
Finalmente, dopo un periodo in cui la voglia mi era finita sotto le scarpe, sono, tornata a recensire i romanzi quasi subito dopo averli terminati e, quindi, a mente fresca. Mi dispiace un po' non riuscire anche a pubblicarle non appena sono pronte, ma capitano dei periodi in cui leggo moltissimo e postare quattro recensioni a settimana non mi sembra una grande idea, quindi i miei parerei finiscono sempre per slittare.. ma probabilmente a voi non fa tutta questa differenza, quindi bando alle ciance e passiamo al romanzo di oggi : Per dieci minuti, di Chiara Gamberale.

  Si diventa così sordi, quando la paura di perdersi supera la voglia di trattenersi.

Titolo: Per dieci minuti
Autore: Chiara Gamberale
Prezzo: 16,00€
Pagine: 187
Pubblicazione: 2013
Editore: Feltrinelli


Valutazione
Trama: Dieci minuti al giorno. Tutti i giorni. Per un mese. Dieci minuti per fare una cosa nuova, mai fatta prima. Dieci minuti fuori dai soliti schemi. Per smettere di avere paura. E tornare a vivere. Tutto quello con cui Chiara era abituata a identificare la sua vita non esiste più. Perché, a volte, capita. Capita che il tuo compagno di sempre ti abbandoni. Che tu debba lasciare la casa in cui sei cresciuto. Che il tuo lavoro venga affidato a un altro. Che cosa si fa, allora? Rudolf Steiner non ha dubbi: si gioca. Chiara non ha niente da perdere, e ci prova. Per un mese intero, ogni giorno, per almeno dieci minuti, decide di fare una cosa nuova, mai fatta prima. Lei che è incapace anche solo di avvicinarsi ai fornelli, cucina dei pancake, cammina di spalle per la città, balla l'hip-hop, ascolta i problemi di sua madre, consegna il cellulare a uno sconosciuto. Di dieci minuti in dieci minuti, arriva così ad accogliere realtà che non avrebbe mai immaginato e che la porteranno a scelte sorprendenti. Da cui ricominciare. Chiara Gamberale racconta quanto il cambiamento sia spaventoso, ma necessario. E dimostra come, un minuto per volta, sia possibile tornare a vivere.


Ultimamente mi sto dando a lettura di romanzi tanto chiacchierati, che però a me non lasciano proprio niente. Fa parte di questa categoria anche Per dieci minuti, che ho deciso di leggere su consiglio di alcune amiche, ma soprattutto incuriosita dai tantissimi parerei positivi trovati sul web. Questo è il primo lavoro che leggo della Gamberale e non fatico a capire perché piace tanto alle persone. Il suo stile è semplicissimo e le frasi, spesso composte da poche parole, sono "belle da leggere". Basta trovare un'idea piacevole per la storia e via, ne viene fuori il romanzo che tutti possono leggere, un romanzo che ruba poco tempo e offre qualche spunto di riflessione. Se poi il tutto viene corredato da una cover colorata e sognante il gioco è fatto.
Però - figuriamoci se non c'era un però - io questo romanzo l'ho trovato tutto fumo e niente arrosto per dirlo così, in parole povere. In questa breve autobiografia l'autrice racconta un periodo buio della sua vita e questo mi è piaciuto perché per il lettore è facile identificarsi nelle sue paure e nei suoi pensieri. A chi non è mai successo di sentirsi solo, o di aver perso il proprio posto del mondo? Ci sentiamo tristi e confusi centinaia, migliaia di volte, nel corso della nostra vita e la Gamberale, sfruttando proprio questi sentimenti che ci accomunano riesce con facilità ad arrivare al cuore del lettore. Con facilità, appunto.
Mettere nero su bianco le proprie paure dev'essere tutt'altro che facile, non lo metto in dubbio, ma in questo caso ho trovato la storia talmente scontata e banale che mi viene da pensare che sì, il tema affrontato sia stato scelto solo perché è il tipo di argomento che più o meno tutti sono in grado di apprezzare. Lo stile poetico e la brevità del libro lo rendono una lettura veloce che non posso assolutamente definire brutta, ma che mi ha lasciata indifferente, farcita di belle parole che suonano bene, ma che non dicono niente di più di quello che possiamo scoprire da una scatola di Baci Perugina. L'idea dei dieci minuti l'ho trovata comunque bellissima, metterla in pratica potrebbe migliorare la vita di tutti, non solo di chi, come Chiara, sta affrontando un periodo difficile.. ma, proprio per quest'idea geniale, mi aspettavo una storia capace di sorprendermi ed emozionarmi, mi sono trovata invece davanti a poche pagine scritte in maniera così semplice da sembrare copiate dal diario di un'adolescente e, diciamolo, in diversi punti mi sono annoiata. Bella premessa, d'accordo, ma dopo quasi 200 pagine di lagna condita con qualche frase ad effetto ben piazzata direi che la bocciatura ci sta tutta.
A giocarmi un brutto scherzo è stato proprio lo stile narrativo della Gamberale, così simile a quello di un'autrice il cui nome è in cima alla mia lista nera, Sara Rattaro. Entrambe le autrici non riescono proprio a coinvolgermi, lasciandomi a fine lettura delusa e con l'amaro in bocca.
Pur non avendomi colpito particolarmente, penso che in futuro darò un'altra possibilità all'autrice nella speranza di cambiare idea e, anzi, ho già messo gli occhi su un altro suo romanzo dalla trama interessante. Forse questo tipo di lettura, che vuole essere a modo suo una terapia, non fa semplicemente per me, ecco perché in fin dei conti sono solo "moderatamente delusa".. non mi aspettavo niente di che e così è stato. Peccato però!


I consigli dell'Antro:
Cibo/bevanda: yogurt e pancake
Da leggere: al bar
Voglia di: una lettura veloce

14 commenti:

  1. Ciao, sono tornata! Sarà un caso, ma giusto l'altro giorno un mio amico mi ha fatto la lista degli autori italiani da evitare come la peste e la Gamberale era fra questi. Io non ho mai letto nulla di suo, ma credo che nonostante questa "indimidazione" non scarterò del tutto l'ipotesi di darle una possibilità. Aspetto la tua prossima recensione di questa autrice per schiarmi le idee :)

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    1. Ciao Chiara! Io preferisco sempre decidere da me se un libro o un autore mi piace o meno.. i consigli mi fanno piacere ma, lo ammetto, raramente li ascolto. E sinceramente mi sembra la cosa più giusta, visto che i gusti sono gusti e ciò che non piace a qualcun'altro può invece piacere a me :) quando e se leggerai qualcosa della Gamberale fammi sapere cosa ne pensi, io come dicevo ho già adocchiato un altro suo romanzo che vorrei leggere, nonostante questo non mi sia piaciuto ^^

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  2. Ahia! Per fortuna non lo ho preso quando mi è venuta la pazza voglia!!

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  3. Concordo assolutamente.Un bel potenziale, perchè l'idea dei 10 minuti è davvero carina e originale, ma sprecato a causa di una storia lenta e poco emozionante.

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    1. Eh Sophia, sono felice di sapere che non è solo un mio parere.. lo lodavano tutti :(

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  4. te l'ho detto vero che non lo leggerò mai? XD

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  5. Ciao Seli!! Io questo libro non l'ho letto, perciò non posso dirti se anche a me avrebbe fatto quest'effetto, ma lo stile della Gamberale mi piace parecchio, specialmente in Color Lucciola , molto onirico e particolare, e in Le luci nelle case degli altri , che forse è la sua opera più "matura" tematicamente parlando... Perciò se ancora non hai deciso con quale libro riavvicinare quest'autrice ti consiglio uno di questi (forse col secondo vai più sul sicuro!)

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    1. Ciao Ale! Dell'autrice ho adocchiato "Quattro etti d'amore, grazie", ma se lo trovo all'usato o in scambio prenderò anche "Le luci nelle case degli altri", grazie del consiglio! :D

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  6. Devo dire la verità: questo libro non mi ha mai attirata. Sarò io troppo insensibile a certi temi, non lo so, però mi sembrava una cosa già sentita e risentita. Forse mi sbaglio io, però di libri che trattano di periodi bui dell'animo ce ne sono abbastanza credo. Forse l'idea dei "dieci minuti" poteva essere una cosa innovativa, lo ammetto, però in ogni caso non lo avrei mai letto xD
    Un bacione! :*

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    1. Ciao Loreena! No non sei insensibile, penso che un romanzo per essere emozionante debba avere qualcosa in più che una trama potenzialmente toccante. I temi difficili a trattare sono tanti e un sacco di autori li scelgono per "andare sul sicuro" (lacrime assicurate), ma io sono dell'idea che non sia sufficiente. Nel caso della Gamberale è andata proprio così: bella l'idea di fondo, ma sviluppata coi piedi.

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  7. Ciao Seli, parto dicendo che sono una tua grande fan, aspetto con ansia ogni tuo video e lasciami dire che hai una libreria che fa invidia a tutti *-*
    Adoro il tuo modo di scrivere e soprattutto ammiro il modo in cui parli dei libri. Ogni volta che guardo i tuoi video mi appunto sempre qualche titolo perche mi fai venire voglia di leggerlo *-* Ti ringrazio tantissimo per questo e anche per tenermi sempre compagnia con ogni tuo video. Da poco mi sono interessata il tuo blog e piano piano mi sto leggendo le tue recensioni. Volevo innanzitutto dirti che ho appena aperto un blog dove vorrei anche io parlare di libri, per il momento ho scritto solamente la mia presentazione e spero che passerai a vedere il mio blog perche ne sarei davvero onorata. in secondo luogo ti dico che io ho letto Avrò cura di te di Chiara Gamberale e l'ho trovato una cavolata, questa autrice da una misera idea ci costuisce un libro che secondo me non ha ne capo ne fine, l'ho trovato scontato e piuttosto banale e soprattutto per il prezzo che ha (sui 18 euro se non sbaglio) e le pagine che sono ben pochine (sulle 180) non te lo consiglio proprio.
    un bacio e a presto
    Martina♡

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    1. Ciao Martina, che bello leggere questo tuo commento ♥ Grazie per le belle parole e per l'affetto con cui mi segui! Passerò volentieri a sbirciare il tuo blog :)
      Il libro della Gamberale di cui parli ce l'ho, ma penso che lo leggerò senza fretta xD

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