lunedì 20 aprile 2015

Recensione: "Il nostro anno infinito"

Bentornati Fantasmi! Ci è voluto parecchio tempo, ma finalmente riesco a lasciarvi la recensione di un libro che, come vi avevo anticipato, non mi è piaciuto particolarmente. Però devo dargliene atto: ha una gran bella copertina! Peccato non sia bastato a salvarlo..

  Vi farà piangere. Vi farà sorridere.
Vi farà amare la vita.

Titolo: Il nostro anno infinito
Autore: Matthew Crow
Prezzo: 15,90€
Pagine: 285
Pubblicazione: 2015
Editore: Sperling&Kupfer


Valutazione
Trama: Amber e Francis sono come il sole e la luna: lei ribelle e impertinente, lui romantico e imbranato. Chissà se nel mondo fuori sarebbero stati insieme, chissà se lei lo avrebbe mai degnato di uno sguardo.
A farli incontrare è una malattia crudele, in una corsia d’ospedale in cui i due ragazzi condividono canzoni, vecchi film, piccoli istanti preziosi in cui il male concede una tregua ed è più facile sognare il futuro, immaginarsi fuori di lì, insieme. Perché, se hai quindici anni, è impossibile non sperare di avere tutta la vita davanti.
E quando il destino mostrerà il suo volto più duro, quando tutto sembrerà ingiusto e sbagliato, sarà l’amore a dare un senso a quell’anno così breve, così indimenticabile.
Il nostro anno infinito è un romanzo che ti entra nel cuore in punta di piedi, ma lascia un segno indelebile. È una storia capace di commuovere fino alle lacrime e al tempo stesso di far sorridere e trasmettere una grande gioia di vivere. Grazie alla voce tenera e buffa di Francis, che la racconta, e a quella decisa e sfacciata di Amber, che gli fa eco. Grazie al coraggio di due famiglie imperfette e un po’ bizzarre ma pronte a tutto pur di proteggere i loro ragazzi dagli schiaffi della vita. Grazie all’intensità di un primo amore capace di essere infinito nonostante i giorni contati. Perché è il cuore, e non il tempo, a decidere che cosa è per sempre.


Mi sono presa parecchio tempo per recensirvi Il nostro anno infinito perché, dopo aver voltato l'ultima pagina, non riuscivo a capire se mi fosse piaciuto oppure no. È stata una lettura molto lenta, nonostante il numero di pagine ridotto e il font grandicello (tanto che l'ho affettuosamente rinominato La nostra noia infinita, poverino!).. il problema è che, a distanza di appena dieci giorni dal termine della lettura, stento quasi a ricordare di cosa parlasse. Ma forse, prima di dirvi cosa non mi è piaciuto, dovrei rivelarvi cosa invece mi aspettavo, da questo romanzo: visto che la fascetta pubblicitaria lo collocava tra Colpa delle stelle e Braccialetti rossi, mi aspettavo una storia tragica ma al tempo stesso brillante, che parlasse di un primo amore capace di andare al di là della malattia, un connubio di dolcezza e commozione. Niente di più sbagliato! Questo libro ha tantissimo in comune con Colpa delle stelle (non mi esprimo su Braccialetti rossi perché non ne ho mai visto neanche un episodio né ho letto il libro da cui è stata tratta la serie Tv), ma solo se ci si ferma alla trama, perché per il resto non ci azzecca proprio nulla. È un romanzo senza spessore, ma non uso queste parole intese come critica, è che non saprei proprio come altro dirlo. È una lettura leggera sia a livello di scrittura che di emozioni.. piacevole, se non si hanno grandi aspettative, ma che purtroppo non lascia davvero niente.

Ho bisogno che tu guarisca perché io sto guarendo, e il problema è che non mi ricordo quello che facevo prima di conoscerti. Prima che ci fosse un noi. Il mondo sarà un posto più interessante se ci sarai pure tu.

Il problema maggiore è che, secondo me, ci sono due modi di affrontare un argomento tosto e delicato come il cancro: scrivendo qualcosa di profondo, che magari non è adatto a tutti, ma che lascia delle emozioni forti, o trattandolo in modo più leggero (come ha fatto Green in Colpa delle stelle, appunto), ma in questo caso è necessario compensare la mancanza di spessore con qualcos'altro. Green lo fa con discorsi geniali e brillanti, dote che purtroppo Matthew Crow non ha assolutamente. Ergo, emozioni zero e zero commozione.
Peccato, perché a modo suo è abbastanza piacevole e penso che le reazioni e i pensieri dei vari personaggi siano descritti in modo piuttosto reale e ci sono alcune scene divertenti, ma non abbastanza da salvarlo dalla bocciatura. Una delle cose che più ho detestato (oltre a quel rompiscatole del protagonista) è stata la totale assenza  di tutto ciò che dovrebbe comportare avere il cancro: lo stato d'animo, le paure e le speranze. Non fosse stato per qualche frase buttata qua e là mi sarei completamente scordata della malattia di Francis ed Amber.
E proprio loro due, che dovevano essere i protagonisti di una storia d'amore unica e potente, si sono rivelati due ragazzini che si mettono insieme solo perché capitano nello stesso reparto d'ospedale. Non c'è sentimento tra loro, non si avverte un legame o una scintilla.. è un rapporto terribilmente spento, come se, più che amarsi follemente nel periodo peggiore delle loro vite, entrambi si fossero semplicemente aggrappati all'altro per riuscire a tirare avanti. Se l'intento dell'autore era quello, non ho critiche da fare.. sono convinta che una persona possa davvero salvarne un'altra standogli accanto. Ma propinarla come una delle storie d'amore più belle e drammatiche mai lette è a dir poco esagerato.. non sembrano nemmeno piacersi!
Ultimo punto che voglio affrontare: l'epilogo. Non vi svelerò il finale, naturalmente, posso dirvi che l'ho trovato forzato, penso che Crow abbia voluto metterci un tocco di drammaticità non necessario, ma l'ultimo capitolo, ambientato "6 anni dopo", ha davvero toccato il fondo, facendo sembrare la storia d'amore tra Francis e Amber una cosa squallida e di poca importanza. Davvero peccato, perché poteva essere una lettura interessante.

I consigli dell'Antro:
Cibo/bevanda: caramelle alla fragola
Da leggere: durante le vacanze estive
Voglia di: una lettura molto leggera

4 commenti:

  1. Io l'ho trovato leggero, ma in senso positivo. E per me, sinceramente, tutto questo potenziale non lo aveva sin dall'inizio: storia abusatissima, ma qui scritta con ironia e una certa freddezza, che forse non ti fa legare totalmente ai personaggi ma rende il tutto meno ruffiano possibile. Non si ricorda, ma comunque non mi è dispiaciuto :)

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    1. Ciao Mik! A me quando una storia piace (in questo caso adolescenti+cancro+storia d'amore) non mi crea problemi rileggerla in tutte le salse, quindi per quel che riguarda i miei gusti il potenziale c'era ^^ però l'ho trovato scadente su tutti i fronti.

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  2. Mmm... non sono una fan di Colpa delle stelle (mi rifiuto ancora di guardare il film, dopo aver letto il libro!) e sinceramente dopo averlo visto fra le novità della Sperling e aver letto la frase allusiva a John Green avevo pensato a uno di quei libri studiati ad hoc per fregare le fan del genere... Tutto sommato però mi spiace per il tempo che ci hai perso a leggerlo, Seli! Eh sì, la cover è carinissima! ;)

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    1. Ciao Ila! A me Colpa delle stelle è piaciuto e, per una volta, devo dire che il film è all'altezza.. molto fedele al romanzo. Io ti consiglio di guardarlo un giorno, potresti restarne sorpresa ^^ la cover originale comunque era molto più adatta alla storia.. come al solito!

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