lunedì 23 marzo 2015

Recensione: "Will ti presento Will"

Buon lunedì Fantasmi! Un'altra settimana sta iniziando e come al solito ho una recensione pronta per voi.. questa volta si tratta di un libro molto conosciuto, ma non poi così amato. Insomma, a tanti è piaciuto, ma tanti altri sono rimasti delusi, esattamente come me..

 È difficile credere a una coincidenza,
ma è più difficile credere a qualsiasi altra cosa.

Titolo: Will ti presento Will
Autore: J. Green e D. Levithan
Prezzo: 16,00€
Pagine: 336
Pubblicazione: 2011
Editore: Piemme



Valutazione
Trama: Una sera, nel più improbabile angolo di Chicago, due ragazzi di nome Will Grayson si incontrano. Will e Will non potrebbero essere più diversi, ma dal momento in cui i loro mondi collidono, le loro vite, già piuttosto complicate, prendono direzioni inaspettate, portandoli a scoprire cose completamente nuove sull’amicizia, l’amore e, soprattutto, su loro stessi.


Comincio questa recensione così, senza tanti preamboli, perché se ripenso a questo libro ho in testa una tale confusione che farei un casino anche se mi impegnassi.
Penso che Will ti presento Will avesse tutte le carte in regola per essere un ottimo romanzo, ma il risultato è talmente strambo che non sono proprio riuscita ad apprezzarlo, e continuo a chiedermi se la stranezza che lo caratterizza fosse voluta o se sia semplicemente il risultato di due stili particolari fusi in un unico libro. Iniziamo proprio da questo: io non amo i romanzi scritti a quattro mani e proprio per questo ero indecisa se dargli una possibilità, ma da brava curiosona ho ceduto, complice il fatto che adoro Green. Su Levithan avevo parecchi dubbi.. dubbi che purtroppo si sono rivelati fondati, anche se la colpa della bocciatura non è tutta sua.
Lasciatemi dire che per le prime 150 pagine (praticamente metà libro), non ho fatto che pensare e si sono addirittura messi in coppia per scrivere una roba del genere?
Insomma, delusione totale. Piatto e confuso, insipido e piuttosto banale. Questa è stata la mia prima impressione, che mi ha portata quasi ad abbandonare la lettura. Nella seconda parte del libro le cose si sono fatte un pochino più interessanti, le vite del Will Grayson di John Green e quello di Levithan finalmente si incrociano, dando inizio a una serie di (s)fortunati eventi e situazioni bizzarre che bene o male ho letto con piacere. Salvo poi rendermi conto che, semplicemente, la seconda parte è meno brutta della prima, niente di più, ma tant'è.
Alcuni elementi potevano essere davvero interessanti, come la presenza di due personaggi gay, i classici problemi adolescenziali che solitamente nei romanzi apprezzo sempre e i discorsi brillanti tipici di Green (Levithan, con il suo stile un po' disordinato, non mi ha convinta troppo), ma tutti questi temi non sono bastati a salvarlo dalla bocciatura.
Interessanti i due protagonisti, un Will confuso e terrorizzato dalla vita e un Will depresso, che della vita ormai non sa che farsene. Due persone che portano lo stesso nome, ma che non potrebbero essere più diverse. Peccato che, al contrario della maggior parte degli altri lettori, io abbia trovato irritante e banale il personaggio di Tiny Cooper, che pur essendo secondario sovrasta tutto e tutti, fin quasi a sembrare lui il vero protagonista. E il peggio è che riesce ad essere odioso tanto quanto il musical a cui lavora, Tiny Dancer, intorno a cui gira tutta la trama. Per un bel pezzo di libro ho pensato di essere finita in un mix di Glee e High School Musical con ragazzi gay e depressi.. agghiacciante.

Forse c'è qualcosa che avete paura di dire,
o qualcuno che avete paura di amare,
o un posto in cui avete paura di andare.
Farà male. Farà male perché è importante.

Per spezzare una lancia a favore di Green e Levithan posso dire che entrambi sono molto bravi a far sentire il lettore parte della scena, e i discorsi brillanti e intelligenti non mancano.. hanno entrambi un modo particolare di vedere le cose che rende interessante anche l'argomento più noioso del mondo. Ci sono alcune belle riflessioni sull'amicizia e sulla vita, ma di positivo non posso dire altro.. non so cosa mi aspettassi di preciso da questo libro, nonostante abbia trovato la prima parte lenta e noiosa la storia in sé è piuttosto scorrevole ed è senza dubbio uno YA interessante, che offre qualche insegnamento e alcune scene molto divertenti, ma che ho letto con molta indifferenza, per non dire fastidio, e che alla fine non mi ha lasciato nulla.
Non posso dire di esserne rimasta davvero delusa, perché sapevo fin dall'inizio che non lo avrei amato, ma non pensavo che mi sarebbe piaciuto così poco. Forse sono io a non averne colto il significato o la bellezza, non lo so, fatto sta che non me la sento di consigliarlo.. questa è la prova che non sempre il nome di Green in copertina è una garanzia.
O forse è semplicemente il mio odio verso i musical a parlare, chissà.


I consigli dell'Antro:
Cibo/bevanda: cappuccino
Da leggere: sul bus mentre andate a scuola
Voglia di: una lettura veloce

5 commenti:

  1. Peccato, mi dispiace davvero tanto che tu non lo abbia apprezzato! Io lo avevo adorato, mi aveva letteralmente colpita al cuore!

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    1. Ile, mi ricordo che a te era piaciuto! A me è proprio rimasto sullo stomaco, ma come dicevo, forse non l'ho affrontato con lo spirito giusto, non so :(

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  2. Anche a me aveva piuttosto deluso questo romanzo! Era il mio primo approccio con John Green e ho seriamente rischiato di non leggere più nulla di quest'autore: poi ho deciso che forse il problema era proprio la scrittura a quattro mani e ho letto Cercando Alaska .. Bellissimo!!!!

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    1. Che sfiga xD Green mi piace tantissimo (il mio preferito resta Alaska ♥), ma in Will ti presento Will a momenti non sembrava nemmeno lui.. per fortuna gli hai dato una seconda possibilità!

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  3. Ti capisco quando dici che avresti voluto che la tematica dell'omosessualità fosse più approfondita, però in generale,come sai, non mi è dispiaciuto. Sarà anche che non avevo chissà che aspettative, visto che avevo letto recensioni non proprio entusiaste!

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