LeggiAMO è una rubrica di interviste ideata e gestita da me e Francy che posteremo il 18 di ogni due mesi.
Bentornati nell'Antro! Eccoci ad una nuova puntata di LeggiAMO, la rubrica per noi lettori di questa generazione tecnologica che sembra quasi poter fare a meno dei libri. A prima vista può sembrare che nessuno legga più ma se facciamo attenzione e guardiamo oltre le apparenze ci sono ancora persone che amano leggere. Più di quante ne possiate immaginare. Io e Francy ve lo mostreremo attraverso delle piccole interviste ai lettori di ogni genere.
Oggi vi proponiamo le interviste che abbiamo posto a Luca Azzolini, autore di Evelyn Starr, Il fuoco della fenice, La regina delle spade di seta e la saga Nelle Terre di Aurion (ma non solo!) e Veronica Piras autrice di Gold Apple School e Il Convento di Saint-Matthieu. Ringraziamo entrambi per aver accettato di rispondere a queste domande!
1. La lettura ha influenzato il tuo modo di scrivere? Se sì, come?
LUCA: Leggere è vitale, sta alla base della scrittura e non esistono autori che non leggano. È un controsenso brutale. Chi scrive, e afferma di non leggere nemmeno un libro, non è uno scrittore. Punto.
Per quel che mi riguarda, è stato proprio leggendo che ho scoperto il forte desiderio di scrivere. L’ammirazione per gli autori che ho amato e il senso di emulazione, che è una forma sincera di adulazione, mi hanno spinto su questa strada. Imitare le storie che si amano è sempre il primo passo, che in seguito mi ha condotto verso sentieri più personali.
VERONICA: La lettura è stata un input e la scrittura è arrivata successivamente, come uno dei migliori output che potessi mai desiderare. Ogni libro letto mi ha arricchito personalmente, compresi i romanzi che non mi sono piaciuti particolarmente. La lettura è stata determinante per la crescita della mia creatività ed espressività. Cerco di leggere libri molto diversi in modo tale che la mia scrittura ne tragga beneficio. Quando mi è capitato di fossilizzarmi su un solo autore, ho poi scoperto che stava influenzando eccessivamente il mio stile. In un certo senso mi accorgevo di operare una sorta di calco inconscio e automatico.
Per quel che mi riguarda, è stato proprio leggendo che ho scoperto il forte desiderio di scrivere. L’ammirazione per gli autori che ho amato e il senso di emulazione, che è una forma sincera di adulazione, mi hanno spinto su questa strada. Imitare le storie che si amano è sempre il primo passo, che in seguito mi ha condotto verso sentieri più personali.
VERONICA: La lettura è stata un input e la scrittura è arrivata successivamente, come uno dei migliori output che potessi mai desiderare. Ogni libro letto mi ha arricchito personalmente, compresi i romanzi che non mi sono piaciuti particolarmente. La lettura è stata determinante per la crescita della mia creatività ed espressività. Cerco di leggere libri molto diversi in modo tale che la mia scrittura ne tragga beneficio. Quando mi è capitato di fossilizzarmi su un solo autore, ho poi scoperto che stava influenzando eccessivamente il mio stile. In un certo senso mi accorgevo di operare una sorta di calco inconscio e automatico.
2. Leggi solo generi simili a quelli che scrivi, o ti piace spaziare?
LUCA: No, amo leggere di tutto, e passo dalla narrativa storica alla saggistica, dalle biografie al fantasy, dal thriller ai gialli vecchia maniera. Amo molto anche la poesia. Certo, ho uno spiccato gusto per il fantastico (fantasy, sf, urban, ecc.) da cui è partito il mio amore per la lettura, ma un buon libro rimane comunque un buon libro, a prescindere dal genere di riferimento.
VERONICA: In parte ho risposto nella prima domanda. Adoro spaziare, anche perché sono una ragazza molto curiosa e ho diverse passioni. Anche se il mio primo amore rimane il romanzo gotico, leggo volentieri romance, gialli, thriller, fantasy... leggo di tutto! Infatti il mio primo romanzo è un horror, quest'ultimo che ho scritto è un romance.
3. Dedichi meno tempo alla lettura rispetto a quando non scrivevi?
LUCA: Cerco di ritagliarmi sempre un po’ di tempo per leggere, ogni giorno. Un’ora o due, magari la sera, sul tardi. Però è vero che da quando scrivo ho meno tempo per leggere rispetto a un tempo. Ricordo che da ragazzo passavo interi pomeriggi sui romanzi che amavo, cosa che ora mi risulta molto più difficile.
VERONICA: Purtroppo sì, quando sono totalmente immersa nella stesura di un romanzo trovo pochissimo tempo per leggere. Mi riprometto di farlo prima di andare a letto, ma puntualmente mi addormento con il libro sulla faccia.
4. C'è un autore di cui ammiri lo stile a tal punto da desiderare che fosse il tuo? Se sì, chi sarebbe, e perché?
LUCA: Marion Zimmer Bradley. È un nome che sarà venuto a noia a chi mi conosce (tendo a riproporre sempre lei a ogni intervista), ma nonostante tutto continua a essere l’autrice che ammiro di più. La sua serie di Darkover, in modo particolare, mi ha spinto alla lettura e alla scrittura.
Per certi versi MZB è la mia madrina letteraria. Ha saputo mescolare in una sola serie magia, tecnologia, temi legati al sociale, spaziando anche su più target di riferimento (cosa impensabile oggi, epoca in cui gli autori sono inquadrati in maniera piuttosto sciocca). MZB aveva una voce unica, libera: ciò a cui tutte le autrici e tutti gli autori dovrebbero ambire.
VERONICA: Senza dubbio il re dell'horror, Stephen King. Ho letto tantissimi suoi libri e non mi è mai sfuggito uno sbadiglio. Ha uno stile che mantiene molto alta l'attenzione del lettore e le trame sono sempre così interessanti e affascinanti. Lo adoro!
♥ ♥ ♥ ♥ ♥
Ora non vi resta che farci sapere se questa nuova intervista vi è piaciuta e cosa ne pensate delle risposte di Luca e Veronica!
Uno stregabbraccio!
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