Eccoci alla seconda recensione del 2014! Oggi voglio lasciarvi la mia opinione su Blue, il secondo volume della Trilogia delle Gemme scritta da Kerstin Gier, da cui è stato anche tratto un film.
È la dodicesima viaggiatrice. Si muove nel pericolo.
Combatte per amore.
Autore: Kerstin Gier
Prezzo: 16,60 €
Pagine: 345
Pubblicazione: 2011
Editore: Corbaccio
Trama: "Molto probabilmente il mio organismo aveva prodotto più adrenalina negli ultimi giorni che nei sedici anni precedenti. Erano successe così tante cose e avevo avuto così poco tempo per riflettere"
Gwendolyn ha tutte le ragioni di questo mondo per pensarla così. Ha appena scoperto di non essere una normale ragazza londinese, bensì una viaggiatrice nel tempo che i Guardiani - una setti segreta che ha sede nel dedalo di vie intorno a Temple Church - inviano nelle epoche passate per prelevare una goccia di sangue dai dodici prescelti e completare il cronografo, una missione da cui dipende il destino dell'umanità. Peccato che la sua famiglia non l'avesse informata perché tutti erano convinti che la predestinata fosse l'odiosa cugina Charlotte e peccato che, di conseguenza, Gwen avesse trascorso gli ultimi sedici anni della propria vita a studiare (poco), giocare (molto), chiacchierare e divertirsi con le amiche come ogni ragazza. Mentre avrebbe dovuto imparare a tirare di scherma, ballare il minuetto, apprendere nozioni di storia universale e conversare in modo appropriato con l'aristocrazia del Settecento. Quasi tutto, nella sua nuova situazione, la infastidisce: essere sballottata avanti e indietro nei secoli, la supponenza mista a invidia della cugina Charlotte, la noia delle lezioni di ballo e portamento... Poche cose le piacciono: il piccolo gargoyle fantasma Xemerius, che solo lei Gwen può vedere e, naturalmente, il suo compagno di viaggi nel tempo: Gideon, bello da morire...
Gwendolyn ha tutte le ragioni di questo mondo per pensarla così. Ha appena scoperto di non essere una normale ragazza londinese, bensì una viaggiatrice nel tempo che i Guardiani - una setti segreta che ha sede nel dedalo di vie intorno a Temple Church - inviano nelle epoche passate per prelevare una goccia di sangue dai dodici prescelti e completare il cronografo, una missione da cui dipende il destino dell'umanità. Peccato che la sua famiglia non l'avesse informata perché tutti erano convinti che la predestinata fosse l'odiosa cugina Charlotte e peccato che, di conseguenza, Gwen avesse trascorso gli ultimi sedici anni della propria vita a studiare (poco), giocare (molto), chiacchierare e divertirsi con le amiche come ogni ragazza. Mentre avrebbe dovuto imparare a tirare di scherma, ballare il minuetto, apprendere nozioni di storia universale e conversare in modo appropriato con l'aristocrazia del Settecento. Quasi tutto, nella sua nuova situazione, la infastidisce: essere sballottata avanti e indietro nei secoli, la supponenza mista a invidia della cugina Charlotte, la noia delle lezioni di ballo e portamento... Poche cose le piacciono: il piccolo gargoyle fantasma Xemerius, che solo lei Gwen può vedere e, naturalmente, il suo compagno di viaggi nel tempo: Gideon, bello da morire...
Quando, quasi un anno fa, mi sono decisa a leggere Red, ero davvero molto titubante. Sentivo parlare bene della Trilogia delle Gemme ovunque e da chiunque, e come sempre accade in questi casi mi sono trovata a storcere il naso. Per fortuna la curiosità ha avuto il sopravvento.. per fortuna, sì, perché il primo volume delle avventure dedicate a Gwendolyn mi hanno in un certo senso appassionata. Ci ho messo un bel po' di tempo a procurarmi Blue, ma non appena preso non ho resistito, ho voluto iniziarlo subito.
Blue riprende esattamente dove Red si era interrotto, ma poi prosegue in modo decisamente migliore. In questo secondo volume ho trovato molta più azione, più intrecci e, per fortuna, ho trovato molte spiegazioni ad eventi che in Red mi avevano lasciata un po' perplessa e con l'amaro in bocca.
Lo stile ironico e frizzante della Gier, poi, rende la lettura davvero piacevole e fresca, i suoi romanzi si leggono davvero in pochissimi giorni e risultano sempre freschi, fanno sorridere.. quest'autrice ha la capacità di tenermi incollata alle pagine anche quando la trama non è particolarmente appassionante, qualità che apprezzo davvero molto.
Dunque, la storia è davvero innovativa e interessante, perfino per me che non amo molto i viaggi nel tempo e tendo a confondermi facilmente quando si inizia a mischiare passato, presente e futuro, ma con La Trilogia delle Gemme questo non è successo perché la Gier è stata davvero brava, è riuscita ad intrecciare la trama senza farla diventare troppo caotica o incomprensibile, quindi altro punto a suo favore.
Eppure, nonostante la storia mi piaccia moltissimo e adori lo stile dell'autrice, e nonostante abbia dato a questo volume una stella in più rispetto al primo libro, non sono comunque rimasta del tutto soddisfatta.. riuscite a immaginare perché? I motivi sono due. Primo, gigante, insormontabile problema: Gwendolyn Shepard, la diciassettenne protagonista di questa trilogia. Gwenny, come viene teneramente chiamata, è inequivocabilmente stupida. E non mi riferisco alle paranoie da adolescente innamorata, a quelle posso sopravvivere.. parlo proprio del suo quoziente intellettivo, pari al massimo a quello di un rastrello. Per una volta avrei voluto riuscire ad apprezzare una protagonista imperfetta e più, come dire, ragazzina, perché Gwen si comporta più o meno come faremmo noi, lettrici qualsiasi, se venissimo catapultate davvero in una situazione del genere. Nei libri, negli Urban Fantasy in particolare, mi viene spesso da riflettere su come reagirei io.. sicuramente non sarei perfetta, controllata e sicura come le protagoniste che puntualmente incontro. Solo che, accidenti, Gwendolyn è troppo scema per suscitarmi un qualsiasi sentimento positivo. La sua parola preferita è un odioso «mhmmmmm», che usa come risposta a praticamente tutto quello che le viene chiesto. E, anche quando per miracolo le si riattiva un neurone e riesce a dire una frase completa, ci infila un «mhmmmmm» ogni tre parole. Niente da fare, bocciata lei e super bocciata la sua inutile migliore amica Leslie.
Secondo motivo che mi ha impedito di apprezzare a pieno questo libro: la scelta delle cover della Corbaccio. Io proprio non ce la faccio, davvero. Sono meravigliose, ma non c'entrano un fico secco con la storia, anzi, danno un'impressione totalmente sbagliata di quello che il lettore si trova poi a leggere. Avrei davvero preferito che la Corbaccio avesse mantenuto le copertine originali che, per quanto bruttine, rispecchiavano alla perfezione il contenuto della storia. Diciamo che, per quanto belle, le copertine gotiche scelte dalla Corbaccio fanno pensare a una storia più matura e ricca di mistero e avventura, quando in realtà come serie è molto leggera e tranquilla. Non smetterò mai di ripetere che La Trilogia delle Gemme è una serie pensata per un pubblico di ragazze davvero molto, molto giovani. Questo non toglie che anche una lettrice adulta possa apprezzarla, anzi, io stessa ne sono la prova, ma trovo che le cover italiane siano molto fuorvianti.
Al di là di tutto, però, Blue mi ha piacevolmente sorpresa. In questo volume tutti i tasselli della trama iniziano ad andare al loro posto, e sono molto curiosa di leggere Green, il capitolo finale della trilogia. Consiglio questa lettura a chi cerca una storia molto leggera, che si legga in poche ore, ma che al tempo stesso riesca ad appassionare e a non risultare banale.
Blue riprende esattamente dove Red si era interrotto, ma poi prosegue in modo decisamente migliore. In questo secondo volume ho trovato molta più azione, più intrecci e, per fortuna, ho trovato molte spiegazioni ad eventi che in Red mi avevano lasciata un po' perplessa e con l'amaro in bocca.
Lo stile ironico e frizzante della Gier, poi, rende la lettura davvero piacevole e fresca, i suoi romanzi si leggono davvero in pochissimi giorni e risultano sempre freschi, fanno sorridere.. quest'autrice ha la capacità di tenermi incollata alle pagine anche quando la trama non è particolarmente appassionante, qualità che apprezzo davvero molto.
Dunque, la storia è davvero innovativa e interessante, perfino per me che non amo molto i viaggi nel tempo e tendo a confondermi facilmente quando si inizia a mischiare passato, presente e futuro, ma con La Trilogia delle Gemme questo non è successo perché la Gier è stata davvero brava, è riuscita ad intrecciare la trama senza farla diventare troppo caotica o incomprensibile, quindi altro punto a suo favore.
Eppure, nonostante la storia mi piaccia moltissimo e adori lo stile dell'autrice, e nonostante abbia dato a questo volume una stella in più rispetto al primo libro, non sono comunque rimasta del tutto soddisfatta.. riuscite a immaginare perché? I motivi sono due. Primo, gigante, insormontabile problema: Gwendolyn Shepard, la diciassettenne protagonista di questa trilogia. Gwenny, come viene teneramente chiamata, è inequivocabilmente stupida. E non mi riferisco alle paranoie da adolescente innamorata, a quelle posso sopravvivere.. parlo proprio del suo quoziente intellettivo, pari al massimo a quello di un rastrello. Per una volta avrei voluto riuscire ad apprezzare una protagonista imperfetta e più, come dire, ragazzina, perché Gwen si comporta più o meno come faremmo noi, lettrici qualsiasi, se venissimo catapultate davvero in una situazione del genere. Nei libri, negli Urban Fantasy in particolare, mi viene spesso da riflettere su come reagirei io.. sicuramente non sarei perfetta, controllata e sicura come le protagoniste che puntualmente incontro. Solo che, accidenti, Gwendolyn è troppo scema per suscitarmi un qualsiasi sentimento positivo. La sua parola preferita è un odioso «mhmmmmm», che usa come risposta a praticamente tutto quello che le viene chiesto. E, anche quando per miracolo le si riattiva un neurone e riesce a dire una frase completa, ci infila un «mhmmmmm» ogni tre parole. Niente da fare, bocciata lei e super bocciata la sua inutile migliore amica Leslie.
Secondo motivo che mi ha impedito di apprezzare a pieno questo libro: la scelta delle cover della Corbaccio. Io proprio non ce la faccio, davvero. Sono meravigliose, ma non c'entrano un fico secco con la storia, anzi, danno un'impressione totalmente sbagliata di quello che il lettore si trova poi a leggere. Avrei davvero preferito che la Corbaccio avesse mantenuto le copertine originali che, per quanto bruttine, rispecchiavano alla perfezione il contenuto della storia. Diciamo che, per quanto belle, le copertine gotiche scelte dalla Corbaccio fanno pensare a una storia più matura e ricca di mistero e avventura, quando in realtà come serie è molto leggera e tranquilla. Non smetterò mai di ripetere che La Trilogia delle Gemme è una serie pensata per un pubblico di ragazze davvero molto, molto giovani. Questo non toglie che anche una lettrice adulta possa apprezzarla, anzi, io stessa ne sono la prova, ma trovo che le cover italiane siano molto fuorvianti.
Al di là di tutto, però, Blue mi ha piacevolmente sorpresa. In questo volume tutti i tasselli della trama iniziano ad andare al loro posto, e sono molto curiosa di leggere Green, il capitolo finale della trilogia. Consiglio questa lettura a chi cerca una storia molto leggera, che si legga in poche ore, ma che al tempo stesso riesca ad appassionare e a non risultare banale.
Citazioni:
"Se conosci ciò che hai davanti, non lo temi."
I consigli dell'Antro:
Cibo/bevanda: punch alla frutta
Da leggere: in treno
Voglia di: un'avventura leggera
Red non mi era piaciuto particolarmente, ho trovato molto meglio Blue e Green.
RispondiEliminaConcordo sul fatto che mantenere la cover originale avrebbe avuto più senso, rispecchia molto meglio la storia!
Voglio leggere la Trilogia delle Gemme lalala *__*
RispondiEliminaciao Rowan, immagino che ti abbiano già nominata in tanti in questo tag"thank you" ma ci tenevo a nominarti anche io... perciò THANK YOU!
RispondiEliminahttp://wwwilmiomondonerosubianco.blogspot.it/2014/01/thank-you-tag.html
DOPO ripasso perchè non ho avuto temp di leggere la recensione XD
Devo iniziare 'Red' presto, quindi non leggo la recensione per evitare qualche spoiler!
RispondiEliminaComunque sono passata per dirti che ti ho taggata qui:
http://libridicristallo.blogspot.it/2014/01/tag-thank-you.html
Devo iniziare 'Red' presto, quindi non leggo la recensione per evitare qualche spoiler!
RispondiEliminaComunque sono passata per dirti che ti ho taggata qui:
http://libridicristallo.blogspot.it/2014/01/tag-thank-you.html
Ahah un quozionte intellettivo pari a quello di un rastrello, mi fai morire!
RispondiEliminaHo sentito molto parlare di questa trilogia, ma poichè ho ventimila libri da leggere penso che aspetterà...
@Hutchers, sei la prima ad essere d'accordo con me sulla questione delle copertine ç_ç gli altri sono tutti a favore di quelle scelte dalla Corbaccio, uff :( in effetti questo secondo volume mi è piaciuto molto più del primo!
RispondiElimina@Nic, se riesci a metterci le mani sopra io te la consiglio proprio :D perfetta per buttarsi su qualcosa di leggero e divertente ^^
@City of Angels, grazie mille! ♥
@Ilenia, grazie anche a te per avermi citata nel Tag :D quando leggerai Red fammi sapere cosa ne pensi!
@Babuska, oh insomma, quando ci vuole ci vuole xD
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