Oggi voglio parlarvi di uno degli ultimi libri che ho avuto il piacere di leggere: L'Atlante di smeraldo, primo di una trilogia che mi ha davvero sorpresa!
Tre fratelli abbandonati a loro stessi, un mondo magico e
misterioso, un viaggio oltre le porte del tempo.
E un libro dal potere immenso e oscuro.
misterioso, un viaggio oltre le porte del tempo.
E un libro dal potere immenso e oscuro.
Autore: John Stephens
Prezzo: 18,60 €
Pagine: 456
Pubblicazione: aprile 2011
Editore: Longanesi
Trama: È la notte di Natale e Kate avrebbe voluto rimanere sveglia, ma i suoi occhi di bambina alla fine si sono arresi al sonno. Sono le mani di sua madre a scuoterla e svegliarla di colpo: sta succedendo qualcosa, qualcosa di brutto. Kate ha solo quattro anni, suo fratello Michael due, Emma è appena nata. Questa è l'ultima volta in cui vedranno i loro genitori. Dieci anni e moltissimi orfanotrofi dopo, i tre fratelli si imbarcano per quello che pare sia l'ultimo istituto disposto ad accoglierli: Cambridge Falls. Ma quando arrivano nella enorme casa tutta sbilenca, piena di torri, sotterranei e sale colme di bizzarrie, molte sono le domande che si affacciano alla loro mente. Come mai non ci sono altri bambini? Chi è l'enigmatico dottor Pym, il direttore di quello strano orfanotrofio? E soprattutto, cos'è quell'inquietante libro dalle pagine bianche e dalla copertina verde che sembra brillare di luce propria nel buio della camera segreta? Questa è la storia di Kate, che da sempre si prende cura dei fratelli, aggrappandosi alla disperata certezza che un giorno i suoi genitori torneranno a prenderli, ed è la storia di Michael e della sua passione per le storie fantastiche, e della piccola Emma, che sembra temere solo una cosa: perdere i suoi fratelli. È la storia di tre ragazzi inseguiti da un potere oscuro e minaccioso e del libro che cambierà per sempre il loro destino.
Quando di un libro si sente parlare ovunque è naturale che inizi ad attirare l'attenzione, in particolar modo se la pubblicità che gli viene fatta lo descrive come il caso editoriale dell'anno, il capolavoro che tutti aspettavano, il libro migliore dopo Harry Potter. La cosa fa anche storcere il naso, perché ormai si sa che dietro alla troppa pubblicità di solito c'è la fregatura, ma questo non toglie che lo scopo è stato raggiunto: la curiosità ha fatto breccia nel cuore dei lettori. Compreso il mio, che amo i libri per ragazzi da sempre.
L'Atlante di smeraldo aspettava pazientemente sul mio comodino da troppo, troppo tempo. Molte volte l'ho sfogliato, ne ho ammirato la trama e ne ho rilette le prime pagine.. senza però trovare mai il momento adatto per leggerlo seriamente. Momento che è finalmente arrivato nel mese più freddo e magico dell'anno: Dicembre.
Iniziare L'Atlante è stata per me una grande soddisfazione, e farlo nel periodo Natalizio ha reso l'esperienza ancora più perfetta, perché nelle prime pagine lo scenario si apre proprio su una famiglia felice, che durante la notte di Natale si vede costretta a separarsi a causa di un grande pericolo.
Inutile dire che avevo moltissime aspettative, dopo due anni passati ad ammirarlo, ed è arrivato il momento di sbilanciarmi e di dirvi finalmente cosa ne penso. Ci tengo ad iniziare dicendo che L'Atlante è stata una lettura davvero sorprendente, anche se in modo diverso da quello che mi aspettavo. Mi ero fatta un'idea leggermente sbagliata della storia, immaginandomela più per bambini che per ragazzi.. pensavo di trovarmi davanti alla tipica avventura per un giovane pubblico di lettori, una di quelle storie scorrevoli e magiche, ricche di divertimento e avventure. Diciamo che ci ho azzeccato solo in parte.
Fin dai primi capitoli, infatti, mi sono resa conto che L'Atlante di smeraldo esercitava uno strano effetto su di me.. ogni volta che lo aprivo per andare avanti con la lettura mi piombava addosso un senso di ansia e disagio, come se nella storia ci fosse qualcosa di sbagliato.
Di capitolo in capitolo ho capito che, semplicemente, l'avventura di Kate, Michael ed Emma era molto più cupa ed inquietante di quanto mi sarei mai aspettata, e la cosa mi ha colto alla sprovvista.. se lo avessi saputo forse avrei scelto un momento diverso per leggerlo, perché di certo non è stata la lettura magica e leggera che mi ero tenuta da parte per Natale.
Tra orfanotrofi carichi di misteri inquietanti, sparizioni, abbandoni e morti, la mia opinione è che questo libro non sia adatto ai bambini, come invece mi era sembrato di capire. Non fraintendetemi, non sto dicendo che faccia paura o che ci siano contenuti particolarmente violenti, ma io qualche tema un po' macabro l'ho trovato, e mi sentirei di consigliare questa trilogia ad un pubblico di lettori un pochino più grandicello, diciamo dai 12 anni in su, anche perché credo che un lettore più piccolo potrebbe non apprezzare (o addirittura non capire) la parte della storia che riguarda i viaggi nel tempo. L'autore a mio avviso è stato molto bravo a gestire i salti temporali che i tre orfani faranno, e si vede che dietro a tutto ciò c'è stato uno studio attento, così come ho trovato la trama splendidamente intrecciata e ben costruita. I personaggi mi sono piaciuti perché ognuno è ben caratterizzato e, a modo suo, dà l'idea di essere una persona reale, con pregi e difetti, anche se poi di fatto quelli che mi sono piaciuti si contano sulle dita di una mano.
Ho apprezzato molto anche lo stile di questo autore (esordiente ma al tempo stesso già famoso), scorrevole ma ricco di descrizioni e dettagli che mi hanno letteralmente trasportata a Cambridge Falls, coinvolgente e piacevole quanto basta per finire il libro in pochi giorni, anche se di certo mi aspettavo qualcosa in più.
Il mio parere è quindi positivo, nonostante non riesca a togliermi di dosso la sensazione di angoscia che provavo nel leggerlo, è una storia che vale la pena di conoscere, ma che va affrontata al momento giusto e con le giuste aspettative.
Avendo lavorato nel campo della Tv come produttore televisivo, sceneggiatore e regista (occupandosi di serie Tv come The O.C e Una mamma per amica), John Stephens ha saputo mixare alla perfezione l'avventura, la sospance e i colpi di scena, dando vita ad un viaggio irto di pericoli. La strada di questi sfortunati orfani, però, è ancora in salita, e anche se mi aspettavo una lettura diversa leggerò senza dubbio il secondo volume della trilogia per scoprire quali prove dovranno affrontare Kate, Michael ed Emma, i Prescelti.
L'Atlante di smeraldo aspettava pazientemente sul mio comodino da troppo, troppo tempo. Molte volte l'ho sfogliato, ne ho ammirato la trama e ne ho rilette le prime pagine.. senza però trovare mai il momento adatto per leggerlo seriamente. Momento che è finalmente arrivato nel mese più freddo e magico dell'anno: Dicembre.
Iniziare L'Atlante è stata per me una grande soddisfazione, e farlo nel periodo Natalizio ha reso l'esperienza ancora più perfetta, perché nelle prime pagine lo scenario si apre proprio su una famiglia felice, che durante la notte di Natale si vede costretta a separarsi a causa di un grande pericolo.
Inutile dire che avevo moltissime aspettative, dopo due anni passati ad ammirarlo, ed è arrivato il momento di sbilanciarmi e di dirvi finalmente cosa ne penso. Ci tengo ad iniziare dicendo che L'Atlante è stata una lettura davvero sorprendente, anche se in modo diverso da quello che mi aspettavo. Mi ero fatta un'idea leggermente sbagliata della storia, immaginandomela più per bambini che per ragazzi.. pensavo di trovarmi davanti alla tipica avventura per un giovane pubblico di lettori, una di quelle storie scorrevoli e magiche, ricche di divertimento e avventure. Diciamo che ci ho azzeccato solo in parte.
Fin dai primi capitoli, infatti, mi sono resa conto che L'Atlante di smeraldo esercitava uno strano effetto su di me.. ogni volta che lo aprivo per andare avanti con la lettura mi piombava addosso un senso di ansia e disagio, come se nella storia ci fosse qualcosa di sbagliato.
Di capitolo in capitolo ho capito che, semplicemente, l'avventura di Kate, Michael ed Emma era molto più cupa ed inquietante di quanto mi sarei mai aspettata, e la cosa mi ha colto alla sprovvista.. se lo avessi saputo forse avrei scelto un momento diverso per leggerlo, perché di certo non è stata la lettura magica e leggera che mi ero tenuta da parte per Natale.
Tra orfanotrofi carichi di misteri inquietanti, sparizioni, abbandoni e morti, la mia opinione è che questo libro non sia adatto ai bambini, come invece mi era sembrato di capire. Non fraintendetemi, non sto dicendo che faccia paura o che ci siano contenuti particolarmente violenti, ma io qualche tema un po' macabro l'ho trovato, e mi sentirei di consigliare questa trilogia ad un pubblico di lettori un pochino più grandicello, diciamo dai 12 anni in su, anche perché credo che un lettore più piccolo potrebbe non apprezzare (o addirittura non capire) la parte della storia che riguarda i viaggi nel tempo. L'autore a mio avviso è stato molto bravo a gestire i salti temporali che i tre orfani faranno, e si vede che dietro a tutto ciò c'è stato uno studio attento, così come ho trovato la trama splendidamente intrecciata e ben costruita. I personaggi mi sono piaciuti perché ognuno è ben caratterizzato e, a modo suo, dà l'idea di essere una persona reale, con pregi e difetti, anche se poi di fatto quelli che mi sono piaciuti si contano sulle dita di una mano.
Ho apprezzato molto anche lo stile di questo autore (esordiente ma al tempo stesso già famoso), scorrevole ma ricco di descrizioni e dettagli che mi hanno letteralmente trasportata a Cambridge Falls, coinvolgente e piacevole quanto basta per finire il libro in pochi giorni, anche se di certo mi aspettavo qualcosa in più.
Il mio parere è quindi positivo, nonostante non riesca a togliermi di dosso la sensazione di angoscia che provavo nel leggerlo, è una storia che vale la pena di conoscere, ma che va affrontata al momento giusto e con le giuste aspettative.
Avendo lavorato nel campo della Tv come produttore televisivo, sceneggiatore e regista (occupandosi di serie Tv come The O.C e Una mamma per amica), John Stephens ha saputo mixare alla perfezione l'avventura, la sospance e i colpi di scena, dando vita ad un viaggio irto di pericoli. La strada di questi sfortunati orfani, però, è ancora in salita, e anche se mi aspettavo una lettura diversa leggerò senza dubbio il secondo volume della trilogia per scoprire quali prove dovranno affrontare Kate, Michael ed Emma, i Prescelti.
I consigli dell'Antro:
Cibo/bevanda: pane e miele
Da leggere: sul divano, al calduccio
Voglia di: un'avventura cupa ma non pesante
Anch'io ce l'ho lì da un sacco di tempo e mi hai fatto venir voglia di farne la mia lettura magico/natalizia!!!
RispondiEliminaIo non lo ho acquistato, ma come sai mi incuriosisce.
RispondiEliminaGrazie alla tua recensione ora è ufficialmente in wl|
@Radiolinablu.. magico/natalizia ma inquietante, mi raccomando! :P
RispondiElimina@Ilenia, c'è anche la seconda edizione, che è sempre in copertina rigida ma con un design diverso, e costa molto meno ^^