domenica 17 febbraio 2013

Recensione: "ValeANA"

Bentornati nell'Antro Oscuro Fantasmi! Questo pomeriggio voglio lasciarvi la breve recensione di un libro che ho rincorso davvero per tanto tempo, e che purtroppo mi ha parecchio delusa.. siete curiosi? Sto parlando di ValeANA, scritto da Fardin Martita.

Quod me nutrit me destruit

Titolo: ValeANA
Autore: Martita Fardin
Prezzo: 12,50 €
Pagine: 117
Uscita: 2009
Editore: Elliot

Valutazione
Trama: Valentina, detta Vale, ha diciotto anni e vive in una villa vista lago con sua madre, suo padre e una tata filippina. Figlia della borghesia comasca, ha in apparenza tutto: ottimi voti a scuola, bellezza, benessere, un blog di successo frequentato da migliaia di ragazze, ma c'è qualcosa che non và. Il dolore vero, la gioia vera, sembrano scivolarle addosso come acqua di rubinetto. Così come il cibo, il poco cibo che manda giù, le casca dall'esofago al water senza trattenersi un attimo. In poco tempo il suo corpo diventa scarnificato, uno scheletro ricoperto da pochi millimetri di pelle, simile a quello di Cristo, a cui lei vuole assomigliare. Suo padre, un imprenditore tessile posseduto e travolto dal lavoro, sua madre, con il brillantino al naso e il suo umore oscillante, e anche uno psiconutrizionista, cercano di aiutarla, ma Vale schiva tutto e tutti e s'incammina sul martirio dell'autodistruzione lenta e feroce. Neppure la sua nuova amica Marika e l'amore per un ragazzo austriaco malato di un tumore al seno, Markus, forse riusciranno a salvarla.


Di ValeANA mi ha colpita prima di tutto la copertina, scovata per caso sul web l'anno scorso. L'immagine ritrae la magrezza eccessiva di questa ragazza, e fin da subito è palese che la storia parli di anoressia, motivo che mi ha portata a cercare disperatamente questo libro. Non che io abbia problemi di questo tipo, ma è un tema che mi è sempre stato a cuore e a cui mi sono appassionata negli ultimi anni.
Forse il destino sapeva già che, purtroppo, ValeANA non mi sarebbe piaciuto, e ha cercato di tenermi lontana da questo libro per molto tempo: non lo trovavo in libreria, alle bancarelle dell'usato, nessuno di mia conoscenza lo possedeva, e per ben due volte ho cercato di ordinarlo su internet.. tentativo fallito, visto che entrambe le volte me lo sono vista togliere perché "non reperibile". Ebbene, dopo mille tentativi, sono riuscita a scambiarlo con la mia gemellina Kedi, e l'ho subito iniziato, talmente era forte la curiosità. L'ho finito in due giorni, o forse meno, ma si legge senza problemi in pochissime ore.
Sinceramente ho poco da dire, davvero.. è uno di quei libri che non mi ha lasciato nulla, e quindi parlarne non è facile. Da ValeANA mi aspettavo una lettura dura ed emozionante, ma forse la colpa è mia, speravo in qualcosa che mi ricordasse il mio adorato Wintergirls. Con mio grande dispiacere questo libricino non si avvicina nemmeno a quello della Anderson, ma fino a qui posso anche capire. Il problema è che ValeANA è.. brutto, terribilmente brutto. Un tema delicato come l'anoressia dovrebbe dare vita a una storia che faccia riflettere, stare male ed emozionare.. cosa che Martita Fardin non è minimamente riuscita a fare.
Per prima cosa trovo che l'autrice abbia cercato di inserire troppi temi "pesanti" in una sola storia: l'anoressia, la depressione, la droga, il tradimento, il cancro. Tutte argomentazioni importanti e di cui è importante parlare, ma che hanno reso questo libro tremendamente superficiale. D'altronde è impensabile riuscire a trattare tutte queste cose in modo approfondito in sole 100 pagine. Se l'autrice si fosse concentrata solo sull'anoressia di Valentina forse il risultato sarebbe stato migliore, ma così proprio non funziona, il risultato è solo una trama incasinata e inverosimile.
I personaggi sono solo un ammasso di nomi, nessuno viene caratterizzato, a partire dalla protagonista Valentina, e questo mi ha reso impossibile provare davvero dispiacere per lei o per uno qualsiasi degli altri sfortunati che le fanno compagnia in queste pagine vuote. Lo stile potrebbe non essere male, ma l'autrice ci ha inserito tanti modi di dire, dialetti e termini tipici di Roma che mi hanno a dir poco irritata.
La trama non ha né capo né coda, non si sviluppa in nessuna maniera e le azioni e i pensieri dei personaggi spesso mi hanno fatto cadere le braccia tanto li ho trovati assurdi. Valentina è una protagonista apatica, ma questa apatia non è dovuta all'anoressia o ai tragici eventi che le succedono, no.. è semplicemente un personaggio inutile e senza senso. È come se tutta la storia scivolasse addosso a lei, al lettore e agli altri personaggi. Superficiale, non trovo davvero un altro aggettivo adatto.
Personalmente non mi sento di consigliarlo.. se cercate una lettura sull'anoressia che faccia davvero riflettere ci sono moltissimi altri titoli (a partire da Wintergirls, appunto), ma non sprecate soldi per ValeANA, non ne vale la pena. Se siete interessati piuttosto fatevelo prestare o, come ho fatto io, cercatelo in scambio.


I consigli dell'Antro:
Cibo/bevanda: acqua
Da leggere: di pomeriggio
Voglia di: una lettura veloce e senza pretese

10 commenti:

  1. A me "Wintergirls" era piaciuto tanto, mi fido ciecamente del tuo parere. Secondo me i libri che trattano di temi forti devono lasciare qualcosa nel lettore, peccato.

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  2. IL LIBRO HA CAPO E CODA, UNA SUA CIRCOLARITà. LA SUPERFICILITà VIENE COLTA DA CHI NON SA ANDARE OLTRE L'APPARENZA. CONCORDO CON TE CHE SIANO STATI INSERITI TROPPI TEMI.
    SE TROVI IL LIBRO BRUTTISSIMO SCONSIGLIALO E BASTA. E AVANZA. GRAZIE PER LA RECENSIONE CHE è IN PARTE CONDIVISIBILE, IN PARTE NO.
    MARTITA Fardin

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  3. mi scuso per il maiuscolo, avendo digitato il tasto lock, nella fretta.

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  4. @Martita, tutte le recensioni sono condivisibili, perché ogni lettore ha un suo punto di vista :)
    Ho trovato il libro brutto, l'ho letto, recensito, sconsigliato e.. sono avanzata ^^ siamo d'accordo, mi sembra!

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  5. Non siamo d'accordo. Solo su un punto lo siamo: che sono state inserite troppe cose all'interno di un quadro complesso.
    Trovarlo brutto, anzi bruttissimo,è altrettanto legittimo. Ma quando scrivi che " non ha né capo né coda" significa che non hai compreso la circolarità della struttura, oltre al messaggio. Ciao.
    Martita Fardin

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  6. Un pò mi pento di averti mandato quel libro. Anche io l'ho letto perchè mi interessava, per anni mi hanno additata come Anoressica e quando ero più piccola, soffrivo di depressione e autoditruzione. Diciamo che questo genere mi interessa per venire a contatto con altre storie simili (più o meno) alla mia.
    ValeAna però è stato troppo. Non per un discorso di argomento(anche se è pesante) ma proprio perchè non mi ha lasciato nulla di duraturo. Sono passati parecchi mesi dalla mia lettura, eppure se ci penso, mi viene il vuoto.
    Martina Fardin, tutti noi abbiamo dei nostri pareri e mi associo anche io nel dire che è un brutto libro e che anche io non l'ho consigliato. Ci sarebbero volute più pagine, più approfondimento per tutto quello che è stato messo dentro ma così, è solo fumo.

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  7. @Alessandra, felice che a te sia piaciuto! ^^

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  8. Noemi O, ripassati accenti e apostrofi, prima di criticare, studia almeno i rudimenti della lingua italian, capra! Neppure a me il libro è piaciuto, ma almeno so scrivere.

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    1. Avrai forse studiato "i rudimenti della lingua italiana" ma non ti avrà certamente insegnato l'educazione verso gli altri.
      Complimenti... Non c'è bisogno di entrare con l'Anonimo e dare della "capra" a chi ti pare, dicendo cose oltretutto senza senso visto.

      .... Non sarai forse parente di Sgarbi?

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