Sabato: relax o stress? Pinguini, San Bernardi e sedie dell'Ikea

Oggi in macchina, di ritorno dal solito giro spesa-libreria-centro commerciale, sentivo che alla radio si parlava del sabato: il sabato dovrebbe essere il giorno più bello,  adatto a rilassarsi e a concedere del tempo a tutte quelle cose che in settimana non riusciamo a fare.. ma solo io finisco invece per stressarmi? La spesa, il negozio, la gente, il freddo.. a metà giornata vorrei solo piantare pacchi e sacchetti sulla prima panchina e tornarmene a casa con un bel thé.
Prendiamo oggi, ad esempio. Un sabato come tutti gli altri, se non fosse per qualche dettaglio. Il cielo è così grigio che stento a distinguerlo dall'asfalto.. se non fosse che uno è coperto di ghiaccio e l'altro è troppo in alto per essere sfiorato. Vogliamo parlare del freddo?! Sono abituata alle temperature da Polo Nord, qui è normale, ma oggi proprio ne avrei fatto a meno, sopratutto di quel dannato venticello gelato che soffiava in faccia ai disgraziati che, come me, erano fuori. Non mi soffermo neanche sulle occhiate stranite ricevute a causa del cappotto che indossavo (ah, il mio cappotto ♥_♥) che poi, obbiettivamente, le occhiate di sbieco vengono lanciate a me, quando in giro ci sono signore ultra settantenni che indossano pellicce tanto folte da sembrare un branco di San Bernardo fuggiti da un qualche recinto. Muniamole poi di borsetta e paraorecchie e il quadro è completo.
Con le mani congelate e le orecchie completamente assiderate io e mio marito giriamo tra gli scaffali del supermercato lottando contro i carrelli avversari che bloccano i corridoi e intralciano il cammino rendendo impossibile colmare lo spazio tra noi e il mascarpone.
Tappa all'Ikea per cercare una sedia da ufficio che serve a mia sorella. Io finisco per uscire dal negozio con una cornice, i braccioli della sedia appesi al braccio e una lampada a forma di gatto che cambia colore. Max ovviamente regge la sedia cercando di non uccidere i passanti che, come noi, vorrebbero essere da tutt'altra parte.
L'unica consolazione sono i libri nuovi, che sfoglio durante il tragitto verso casa un istante prima di sentire in radio il fatidico servizio su come il sabato dovrebbe essere rilassante.

Cari conduttori radiofonici, provate voi ad andare in giro imbaccucati come pinguini, con il vento gelido che vi soffia in faccia e i braccioli di una sedia appesi al braccio, voglio proprio vedere!