Titolo: Lo sspecchio di Beatrice
Autore: Marta Dionisio
Prezzo: 16,50 euro
Pubblicazione: 2010
Pagine: 415
Editore: Fazi (collana Lain)
Trama:
"Jessica: sedici anni, jeans a vita bassa, irrequieta,
disordinata, cellulare dipendente. Una teenager come tante. Beatrice: coetanea
di Jessica, studiosa e assennata, ligia ai regolamenti di casa. Anche lei, una
teenager come tante. Impossibile? Tutt'altro, se si considera che Jessica vive
nel 2010, mentre Beatrice è un'adolescente nell'Italia fascista degli anni
Quaranta. Due destini paralleli che s'incrociano un magico giorno d'inizio
estate, quando, di fronte a uno specchio, i volti di Jessica e Beatrice si
scrutano terrorizzati e increduli, un attimo prima che le due ragazzine si
ritrovino proiettate l'una nel corpo dell'altra. Per entrambe è l'inizio di una
serie di vicende tragicomiche, che le costringerà a misurarsi con mondi e regole
sconosciute e a scoprire qualcosa di nuovo su se stesse. Senza le puntate di
Lost, senza Internet, lontana dalle amiche e dal fidanzato, Jessica si aggira
come una sperduta Alice in un paese dalle poche meraviglie e dalle mille follie,
dove le capita d'essere pedinata dalla governante, schiaffeggiata dal fratello
per aver rivolto la parola a un ragazzo, costretta a un appuntamento combinato
col rampollo di una ricca famiglia. Dal canto suo, Beatrice faticherà non poco a
superare il terrore per la sveglia digitale, a non scambiare gli SMS per sos, a
respingere scandalizzata gli assalti dei ragazzi, destreggiandosi tra baruffe
sentimentali per lei finora impensabili. Finché il peso della Storia non busserà
alla porta di entrambe."
L'autrice:
Marta Dionisio è nata nel 1992 a Roma, dove frequenta il penultimo anno del liceo scientifico Augusto Righi. Da piccola sognava di diventare scrittrice e inventava racconti per il fratellino. Ama il mare, l'estate e odia la pioggia. Lo specchio di Beatrice è il suo primo rimanzo.
Stelle: 3/5
La mia recensione:
Lo dico senza problemi: la causa delle tre stelle è solo Jessica. Il libro è molto carino, nonostante non sia una cosa nuova, la storia dello specchio e dello scambio di persona non credo fosse mai stato sfruttato in questo modo.
Che non ho assolutamente apprezzato è stato il modo di scrivere della giovane autrice. Quello che per me è un: "Dobbiamo essere là alle 8", nel libro diventava: "Dobbiamo stare alle 8 là."
D'accordo, sono di Roma, probabilmente sono io che non apprezzo questo modo di parlare, non so.
Jessica per me è stata un enorme problema fin da subito. Non sono riuscita ad apprezzare lei, il suo modo di fare, di pensare, di agire.. niente. E quello che mi viene da dire è semplicemente che Jessica è stupida. Deve esserlo per forza, perché a 16 anni una ragazza che accetta di essere catapultata nel 1943 nel corpo di una sconosciuta non può frignare perché non può uscire con i ragazzi e mettersi le minigonne. Capisco lo shock, ma una volta accettata la cosa a 16 dovrebbe essere abbastanza matura da capire che nel 1943, in piena guerra, non ha proprio da lamentarsi per la mancanza di un rossetto.
È stato per la maggior parte questo a non farmi apprezzare pienamente il libro, che comunque ha buone qualità.
Aspetto solo di capire se ci sarà un seguito, dato il modo in cui è finito e il fatto che non ha spiegato nulla del come e del perché sia avvenuto lo scambio.
Se non fosse stato per Jessica sarebbe arrivato tranquillamente a 4 stelle.
Consigli:
Durata della lettura: / (purtroppo non l'ho segnato)
Cibo/bevanda: limonata
Da leggere: in vacanza al mare
Voglia di: amicizia
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