lunedì 15 agosto 2011

Recensione "La custode di mia sorella"

Ed eccomi qui, dopo ben 12 giorni (12 giorni!) ho finalmente finito La custode di mia sorella, di Jodi Picoul. Era una lettura che mi incuriosiva molto, ma che purtroppo mi ha delusa.. non è facile parlarne, in effetti.

«Quando ti preoccupi più della vita di qualcun altro che della tua... è amore?»


Titolo: La custode di mia sorella
Autore: Jodi Picoul
Prezzo: 9,00 euro
Pubblicazione: 2007
Pagine: 428
Editore: TEA (collana Teadue)

Trama:
"Anna non è malata ma è come se lo fosse. A tredici anni è già stata sottoposta a numerosi interventi chirurgici, trasfusioni e iniezioni in modo che la sorella maggiore Kate possa combattere la leucemia che l'ha colpita in tenera età. Anna è stata concepita con le caratteristiche genetiche per poter essere donatore di midollo per sua sorella, ruolo che non ha mai messo in discussione ma che ora le diventa, di colpo, insostenibile. Perché nessuno le chiede mai il suo parere? Anna prende una decisione per molti impensabile e che sconvolgerà la vita di tutti i suoi cari: fa causa alla sua famiglia. Un romanzo su un tema difficile e doloroso."


Stelle: 3/5


12 giorni mi ci sono voluti per finire questo libro, e non c'entra niente con il fatto che ha 428 pagine. Decisamente no.
Una storia che ha dei pro, ma sopratutto dei contro. Inizio con l'ammettere una cosa: probabilmente iniziarlo subito dopo aver finito Voglio vivere prima di morire non è stata un'idea grandiosa. Sono entrambi libri dolorosi e amari, e trattano tutti e due la leucemia.. avrei dovuto aspettare del tempo tra uno e l'altro, ma così è andata, e così mi tocca recensire.
Forse erano troppo alte le mie aspettative, o semplicemente non ha retto il confronto con Voglio vivere prima di morire, fatto sta che è ben lontano dal passare a pieni voti. Quante stelle do? 3 e mezzo forse.
La custode di mia sorella è un libro che tocca tematiche profonde come la malattia, la vita, la morte e la sorellanza.
Anna ha tredici anni, ed è stata concepita in vitro per essere la donatrice perfetta per la sorella Kate, malata di leucemia. Fin dal momento della sua nascita, Anna ha dovuto donare parti di sè a Kate, a partire dal sangue del cordone ombelicale, e finendo, tredici anni dopo, con la donazione di un rene.
Ma cosa succederebbe se Anna si rifiutasse di continuare la vita da donatrice?

Anna sapeva di essere stata messa al mondo per salvare sua sorella. Ma non era d'accordo.

La scrittura e la trama sono interessanti senza dubbio, ma c'è un particolare che mi ha davvero irritata: i capitoli in prima persona. L'intero libro è scritto in prima persona, diviso in capitoli dal punto di vista dei personaggi: Anna, la madre, il padre, il fratello, l'avvocato, Julia Romano.. davvero troppo. Capisco che per una storia del genere sia importante ogni punto di vista, perché se fosse stata la sola Anna a raccontarcela, non avremmo mai conosciuto i sentimenti di due genitori distrutti dalla malattia della figlia. Non avremmo capito il perché del comportamento scontroso e arrabbiato del fratello Jesse. Non avremmo scoperto il segreto dell'avvocato Campbell Alexander e del suo cane Judge.
Però, voglio dire, se questa era la scelta dell'autrice, andava scritto in terza persona. Probabilmente avrebbe perso un po', è vero.. ma così è davvero troppo confuso. Basta dimenticarsi per un istante il nome scritto a inizio capitolo e non ci si capisce più nulla.
Oltre a questo posso dire che non mi ha emozionato come avrebbe dovuto. Molto bello il finale, assolutamente inaspettato, ma.. non mi ha dato abbastanza

Citazioni:
"Imparo da mia figlia che non è necessario essere svegli per piangere."

"L'amore è effimero come un arcobaleno, splendido fintantoché c'è, ma probabilemnte è già scomparso quando battete le palpebre."

"La conosco soltanto da due anni. Ma se vado a cercare ogni ricordo, ogni momento, e se li allungo da un capo all'altro.. la conosco da sempre."

"Una volta, in seconda, Kate fece il disegno di un pompiere con un'aureola sopra l'elmetto. Disse ai suoi compagni che io sarei potuto andare soltanto in paradiso, perché se fossi andato all'inferno avrei spento tutte le fiamme."

"«Cos'è che non andava con lei?»
«Assolutamente niente. Era tutto perfetto al novantotto per cento.»
«E il rimanente due per cento?» [...]
«Mancava qualcosa. Non saprei dirti cosa, se me lo chiedessi, ma qualcosa non andava. E se pensi a una relazione come a qualcosa di vivo, un conto è se il due per cento mancante è, che so, un'unghia. Ma se è il cuore, allora è tutta un'altra storia.»"

"Lasciate che vi dica una cosa: se incontrate dei solitari, qualsiasi cosa vi raccontino, non è perché amano la solitudine. È perché hanno cercato di amalgamarsi con il mondo prima, e la gente continua a deluderli."

"Dicevo a Sette il Barista che il vero amore è un crimine.
«Togli l'aria a qualcuno, lo derubi della capacità di dire anche una sola parola. Rubi un cuore.»
«Se proprio me lo chiedi, mi sembra un reato lieve.»
«Non c'è scampo. Una volta che ci sei dentro, è per la vita.»"

"Se ti fermi a pensare a quanto sarà caldo l'incendio, non ci andrai mai in mezzo."

"«Se vuoi essere trattata come un adulto dal giudice, devi cominciare a comportarti come tale. Potrò battermi per te, Anna, soltanto se riuscirai a dimostrare a tutti che puoi combattere da sola quando me ne vado.»"

Consigli:
Durata della lettura: 12 giorni
Cibo/bevanda: 7 up
Da leggere: a letto
Voglia di: amicizia e amore

3 commenti:

  1. Ottima recensione! Molto utile per chi è indeciso sulla lettura :)

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  2. Mi dispiace molto che non ti abbia lasciato nulla ^^
    Per quanto riguarda il film... siamo l'opposto xD Mi ha dato fastidio il cambio di finale (Che si sono messi in testa -.-') ma mi è piaciuto più questo del film di Amabili resti :)

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  3. ce l'ho in lettura adesso... ti dirò!

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