lunedì 16 gennaio 2012

Give me five #7


Ed eccoci qui con una nuova puntata di questa simpatica rubrica che ci terrà compagnia il lunedì.
La rubrica si chiama Give me five, e l'ho scoperta sul blog di Sophie: Libri da favola.

Ogni puntata sarà dedicata ad un tema scelto da me, e sceglierò un libro inerente all'argomento deciso, per poi presentarvelo ed elencarvi 5 buoni motivi per leggerlo.
Semplice e carina, no? ^^ Il tema che ho deciso questa settimana è.. l'autolesionismo!


Trama:
"Jonah ha una famiglia a dir poco difficile. Ha due genitori quasi assenti, che non ricordano più perché stanno insieme e a malapena riescono a tenere le fila di un matrimonio che sta rovinando la loro vita e quella dei figli. E ha due fratelli: Will, di pochi mesi, che piange incessantemente, e Jesse, di 16 anni. Il rapporto tra Jonah e Jesse va ben al di là dell'amore fraterno. Sì, perché Jonah è l'angelo custode di Jesse, colui che ogni giorno lo salva da morte sicura per soffocamento. Jesse soffre infatti di gravi allergie alimentari, soprattutto al latte e, dato che Will è ancora un poppante, Jesse non è mai al sicuro, nemmeno in casa. I suoi attacchi sono violenti, terribili, devastanti, tanto da spedirlo in ospedale. Jonah non può permettersi di perderlo mai di vista: controlla tutto ciò che mangia, tocca, respira. Si assicura anche che quella sbadata di sua madre non allatti Will e poi tocchi il fratello. Ogni volta che il cellulare squilla, il cuore di Jonah parte al galoppo per la paura che Jesse sia in fin di vita. Jonah vuole essere più forte, ha bisogno di essere più forte, per sorreggere una famiglia sull'orlo del baratro, per sostenere un fratello che rischia di morire ogni giorno, per non cedere al raptus omicida nei confronti di un bebè che riduce a brandelli i nervi di tutti. Rompersi le ossa e guarire è l'unico modo che Jonah conosce per rinforzarsi. Perché chiunque sa che un osso fratturato ha il potere di curarsi da solo e di ricrescere più forte, rinvigorito."


I cinque motivi che mi hanno spinta a consigliarveli:
1. Il volume è autoconclusivo, il che non guasta mai, con tutte le saghe infinite che vanno tanto di moda.

2. La storia di Jonah è raccontata con uno stile duro e con frasi brevi, che aggiunte alla prima persona singolare usata dal protagonista cattura il lettore senza mai lasciarlo.

3. La trama, neanche a dirlo, è molto originale e curiosa, e il libro tratta in modo serio un tema difficile come l'autolesionismo negli adolescenti, ma trova anche il modo di rendere curiosa e leggera la lettura.

4. Nonostante l'autrice sia giovanissima, il libro, la storia e lo stile di scrittura non cadono mai nel patetico, e non annoiano mai.

5. Personalmente credo che libri del genere vadano letti almeno una volta. Il messaggio di fondo è chiaro, e a fine lettura ci si ritrova ad amare la vita un po' di più.

1 commento:

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