venerdì 7 ottobre 2016

Recensione "Volevo fare la cheerleader", di Francesca Fagone

Buongiorno Lettori! Spero vi stiate godendo questo venerdì e che abbiate qualche bel programma per il weekend, io in questo momento sarò dal dentista per, udite udite, togliere l'apparecchio che avevo fissato ad aprile! Non che abbia molto da gioire visto che lo sostituiremo con l'apparecchio fisso, ma è sempre un piccolo passo in avanti in questo lungo percorso che in futuro mi porterà, spero, a sorridere senza preoccupazioni. Prima di uscire ho trovato un momento per programmare questa breve recensione, purtroppo negativa... non credo siano in molti a conoscere questo romanzo, ma spero che il mio parere possa comunque esservi utile!

Tra le pressioni di genitori e insegnanti, Giulia dovrà prendere
decisioni importanti sul suo futuro.

Titolo: Volevo fare la cheerleader
Autore: Francesca Fagone
Prezzo: 13,90€
Pagine: 170
Pubblicazione: 2011
Editore: Albatros
Valutazione 

Trama: Giulia è una ragazza di quattordici anni che si trova ad affrontare una difficile età di cambiamenti: tra le pressioni di genitori e insegnanti dovrà prendere decisioni importanti sul suo futuro, dovrà superare le intermittenze emotive tipiche dell'adolescenza, dovrà imparare a conoscersi e a gestire in modo equilibrato e sereno il rapporto con gli altri. La conseguenza, come un sistema sovraccarico, sarà un vortice di sentimenti, ansie, paure, che esploderanno in una disfunzione del tutto visibile, nello spirito e nel corpo: l'anoressia e la bulimia trascinano Giulia in un tunnel profondo sarà necessario molto tempo, molte sconfitte, molto dolore prima che lei riesca a trovare la forza di riaffiorare alla luce. Lotterà, da sola, alla ricerca di un senso per la propria esistenza, e acquisirà a poco a poco quell'amore verso se stessa che per tanto tempo si era negata.


Non so voi, ma io sono sempre elettrizzata quando trovo romanzi scritti da autori della mia zona, spero in qualche modo di sentirli vicini, o di riconoscere i luoghi o le tradizioni descritti nella storia... insomma, mi lascio prendere dall'entusiasmo e purtroppo qualche volta finisco per restare delusa, come in questo caso. Prima di tutto non conoscevo questo romanzo, mi è stato regalato e trattandosi di una storia piuttosto breve ho subito ceduto alla curiosità, la trama poi mi ha subito catturata, quando si parla di problemi adolescenziali e disturbi alimentari non riesco proprio a resistere, si tratta di storie che di solito riescono a trasmettermi molte emozioni. In questo caso però, come capirete dal voto basso che gli ho assegnato, la lettura è stata lenta e poco appassionante. Lo stile mi è sembrato fin da subito troppo elaborato, ma soprattutto forzato come se, invece di lasciarsi andare al richiamo della scrittura, l'autrice si fosse soffermata su ogni frase, studiando il modo di rendere ogni pagina ricca e completa. Il risultato è poco naturale e spesso anche superfluo, ci sono passaggi ingarbugliati che ho dovuto rileggere un paio di volte che, scritti in maniera più pulita, avrebbero reso la lettura molto più scorrevole.

Il solo pensiero di avvicinare del cibo alla mia bocca continuava ad inorridirmi. Non riuscivo, infatti, a sentirmi abbastanza spaventata
da pretendere che le cose cambiassero nell'immediato.
In fondo stavo bene. In fondo stavo dimagrendo.

La storia di per sé non è male, ma diciamocelo, parlare di anoressia, bulimia e autolesionismo non è facile e purtroppo credo che l'autrice non sia riuscita a raccontare e ad approfondire questi temi tanto delicati in maniera soddisfacente. L'idea era valida, non sono mai stufa di leggere storie di ragazzi in cerca della propria strada, che si apprestano ad affrontare paure legate alla crescita e al futuro, in questo caso però il risultato è un testo troppo freddo, quasi un resoconto, che non ha saputo emozionarmi o lasciarmi qualcosa. Forse sbaglio io ad aspettarmi sempre letture forti quando si tratta di temi spinosi, ovviamente niente vieta ad un autore di parlarne in maniera più leggera, penso però che ci debba sempre essere qualcosa di importante a fare da sfondo e, per quanto non possa certo dire che Volevo fare la cheerleader sia un brutto libro, è anche ben lontano dall'essere una lettura appassionante o istruttiva. La bocciatura è soprattutto per la sensazione di vuoto che mi ha lasciato a fine lettura, zero coinvolgimento e pochi spunti di riflessioni, non è riuscito a colpirmi.

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Voglia di: una storia breve
Sullo stesso tema: Wintergirls, Laurie H. Anderson
Da leggere: Sull'autobus o in treno

4 commenti:

  1. Peccato, ci sono argomenti che io leggerei anche in mille libri talmente mi appassionano Seli, però purtroppo non tutti riescono a prendermi. Purtroppo va così a volte.

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    1. Sono d'accordo Simo, la storia aveva del potenziale, ma non mi piace come è stata raccontata e sviluppata, peccato! Se in futuro l'autrice dovesse scrivere altro non escludo di darle un'altra chance però :)

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  2. Hm...in effetti argomento delicato che non sempre è trattato degnamente. Grazie per il non-consiglio ;) sempre utile! Io sono da poca uscita dal tunnel "Miss Peregrine - La casa dei ragazzi speciali", di cui ho parlato sul blog (a proposito di libri) e devo dire che, invece, mi è piaciuto molto! Non c'entra con questo genere di romanzi e con le tematiche...ma trattando di libri magari può essere utile citarlo, anche se non so se già ne hai parlato e me lo sono perso (scrivi più post di quanti io riesca a leggerne! ehehe a volte mi perdo qualcosa, non sempre riesco a commentare :P )

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    1. Grazie di essere passata a commentare, è sempre un piacere leggerti ♥
      Ho finito Miss Peregrine giusto ieri sera e l'ho davvero amato, dovrei riuscire a recensirlo questa settimana :D

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