lunedì 8 febbraio 2016

Recensione "Diario" di Anne Frank

Buon inizio settimana Lettori! Vi ho già avvisato sabato, ma ci tenevo a ricordarvi che in questo periodo sarò poco presente, quindi non temete se trovate pochi post.. sto leggendo poco e accendendo il pc ancora meno. Per fortuna nei momenti di calma riesco a programmare qualche post per tenervi aggiornati sui miei pochi progressi.. ma non è questo il caso, perché la recensione che state per leggere l'ho scritta all'ultimo minuto, spero possa risultarvi utile lo stesso. Come avrete capito voglio parlarvi del famoso Diario di Anne Frank.

"Io non penso a tutte le miserie, ma a tutta la bellezza che ancora rimane."
Anne Frank

Titolo: Diario
Autore: Anne Frank
Prezzo: 12,50€
Pagine: 356
Pubblicazione: 1993
Editore: Einaudi
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Trama: Quando Anne inizia il suo diario, nel giugno 1942, ha appena compiuto tredici anni. Poche pagine, e all'immagine della scuola, dei compagni e di amori più o meno immaginari, si sostituisce la storia della lunga clandestinità: giornate passate a pelare patate, recitare poesie, leggere, scrivere, litigare, aspettare, temere il peggio. "Vedo noi otto nell'alloggio segreto come se fossimo un pezzetto di cielo azzurro circondati da nubi nere di pioggia", ha il coraggio di scrivere Anne. Obbedendo a una sicura vocazione di scrittrice, Anne ha voluto e saputo lasciare testimonianza di sé e dell'esperienza degli altri clandestini. La prima edizione del Diario subì tuttavia non pochi tagli, ritocchi, variazioni. Ora il testo è stato restituito alla sua integrità originale, e ci consegna un'immagine nuova: quella di una ragazza vera e viva, ironica, passionale, irriverente, animata da un'allegra voglia di vivere, già adulta nelle sue riflessioni.


Con l'arrivo del 27 gennaio, ho finalmente deciso di leggere il famoso Diario di Anne Frank per celebrare la Giornata della Memoria, in ricordo delle vittime dell'Olocausto. Il Diario è un testo che tenevo sul comodino da tantissimo tempo, ma temi come questi bisogna affrontarli con il giusto spirito e fin'ora avevo sempre rimandato, quindi sono contenta di essermi finalmente dedicata a questa lettura.
Come sempre trovo molto difficile dare un voto a simili testi, vi chiedo quindi di prendere le mie 3 stelle con le pinze e lo stesso vale naturalmente per il mio parere che, purtroppo, non è positivo come speravo. Fin dai primi capitoli, infatti, non ho fatto che lamentarmi di questa lettura. Con il Marito, con le amiche, con chiunque l'avesse già letto.. e ho continuato a farlo fino all'ultima pagina. Il che in un certo senso è positivo, perché pur non essendomi piaciuto particolarmente è un testo che mi ha portato a ragionare e a intavolare discussioni interessanti su argomenti più o meno profondi, purtroppo però non posso dire che la lettura mi abbia soddisfatta. La colpa probabilmente è mia, a forza di sentirne parlare avevo messo questo libro su un piedistallo aspettandomi grandi emozioni e tanta commozione.. tutte cose che non ho trovato. Ed è piuttosto ovvio, visto che la giovane Anne ha tenuto questo diario tra i suoi 13-15 anni, rinchiusa nell'Alloggio Segreto, tagliata fuori dal mondo. Ciò che appuntava quindi non riguardava la Guerra e il dolore, ma semplici stralci della sua vita che, detesto dirlo così, ma non trovo altre parole adatte, ho trovato poco interessanti. Il difetto e il pregio più grande del Diario è proprio di essere, semplicemente, il diario di un'adolescente. Ho trovato qualche passaggio che mi è piaciuto e in alcuni punti Anne, nonostante la giovane età, ha dato prova di avere una mente brillante e di saper scrivere, ma al di là di questo ho fatto fatica ad appassionarmi.. le pagine in cui raccontava dei bisticci tra gli ospiti dell'Alloggio Segreto sono diventate venti, cinquanta, e poi duecento. Di tanto in tanto Anne sfoga sul Diario anche le paure e non posso negare che da queste righe traspaia la sofferenza, ma tranne in qualche rara eccezione la ragazzina ha preferito confidare al suo diario delle piccolezze: un litigio, la cotta per un ragazzo, capricci e la difficoltà di diventare adulta in quello spazio ristretto. C'era tutto un mondo nascosto in quelle stanze e in una situazione del genere la scrittura deve aver portato grande sollievo ad Anne in quei due anni di reclusione, ma non posso dire di essermi commossa o emozionata più di tanto, ecco. Credo che il Diario sia un testo importante e interessante, come testimonianza diretta di chi durante la Guerra aveva la possibilità di tenere un resoconto costante di ciò che succedeva, ma Anne era giovane e non aveva contatti con l'esterno, quindi no, a costo di passare per un'insensibile, devo ammettere di non aver trovato i suoi scritti particolarmente intensi o struggenti come invece - erroneamente - immaginavo.

Nonostante tutto io ancora credo che la gente sia davvero buona nel proprio cuore. Io semplicemente non posso costruire le mie speranze su basi fatte di confusione, infelicità e morte.

La famiglia Frank è diventata un simbolo delle vittime dell'Olocausto ed è un fortuna che il Diario non sia andato perso, penso però che mi sarebbe interessato di più conoscere la loro storia visitando la casa di Anne, trasformata in museo, oppure leggendo altri romanzi a loro dedicati di cui non conoscevo l'esistenza e scritti da persone che hanno conosciuto Anne in momenti più o meno critici della sua vita e che sono poi sopravvissute alla Guerra, due esempi sono Si chiamava Anne Frank, di Miep Gies e Gli ultimi sette mesi di Anne Frank, di Willy Lindwer, che leggerò sicuramente.
Più di così mi viene difficile dire qualcosa.. è un argomento davvero delicato da affrontare, ma forse per me che amo i romanzi forti - soprattutto se tratti da storie vere - questo Diario è stato un po' troppo debole, se mi passate il termine. Mi aspettavo più orrore e sentimenti forti, ciò che invece mi ha resa triste è stato conoscere passo per passo i personaggi conoscendo già il loro destino. Non me la sento di parlarne male naturalmente, al contrario, immaginavo semplicemente una lettura diversa. Sono comunque contenta di aver letto uno dei testi più famosi sull'argomento, farò tesoro di alcune frasi scritte da Anne che, bisogna riconoscerlo, era davvero una persona piena di iniziativa. Se le fosse stata data la possibilità di vivere sarebbe diventata una grande donna. Ma in fondo, che io lo abbia trovato commovente oppure no, l'importante è che ancora oggi se ne parli, e che il suo Diario ci impedisca di dimenticare.

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Da leggere: il 27 gennaio (ma non solo!)
Sullo stesso tema: L'Usignolo, Kristin Hannah
Opere derivate: Il diario di Anne Frank (Film 1959)

9 commenti:

  1. Ti ti do pienamente ragione nel fatto che dici che è un testo di cui si parla moltissimo e ci impedirà di dimenticare!!! Veramente, se fosse sopravvissuta sarebbe diventata una grande donna!!!:-(

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    1. Per essere così giovane, vista l'epoca, aveva davvero spirito d'iniziativa.. avrebbe realizzato grandi cose, non c'è dubbio!

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    2. Veramente!!!! Contando l'età che aveva poche ragazzine si distinguono in questo modo

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  2. Ho letto il Diario di Anna Frank a dodici, tredici anni. Fu una lettura strana perchè, come hai detto tu, è semplicemente il diario di una ragazzina: brava a scrivere, e capace di restare ottimista pur nella sua situazione... ma mi trovai a chiedere a mio padre perchè questo libro fosse così famoso visto che, a livello di stile, non è che fosse chissà quale capolavoro e non c'era niente che non avrei potuto scrivere anche io. La sua risposta la ricordo ancora: "Perchè era una bambina che non dava noia a nessuno, e l'hanno ammazzata senza motivo. Tutto quello che voleva fare non si realizzerà mai".
    Lì per lì non ho capito cosa volesse dire, ma ora credo di sì: questo libro è la testimonianza di una vita spezzata, di una ragazzina che non faceva niente di male a cui hanno portato via il futuro e tutti i sogni.
    Credo sia questo a renderlo importante: umanizza le vittime, si fa portavoce del loro essere persone come tutti noi. Non sono più statistiche, non sono più un numero impressionante di persone, non sono gli ebrei e gli zingari e i disabili e i gay e i dissidenti politici. Sono persone, adulti e bambini con una vita e dei desideri simili ai nostri, e un diario che tutte noi avremmo potuto scrivere a quattordici anni.
    Pensare a quello che Anna Frank avrebbe potuto fare - e con lei tutti gli altri senza nome morti nell'Olocausto - è ciò che per me rende questo libro importante.
    Insomma, acredo che il valore stia più in ciò che rappresenta rispetto a quello che c'è scritto ^^

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    1. Hai ragione Katerina, come dicevo penso che Anne e la sua famiglia siano diventati un simbolo delle vittime di questa strage, più che il diario in sé mi piacerebbe vedere una delle trasposizioni cinematografiche :)

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  3. Quello che apprezzo tanto delle pagine del diario di Anna Frank è la sua positività nonostante tutte le cose orribili che la circondavano :) Sarà che l'ho letto da bambina ma io l'ho adorato. Non si può non provare empatia per Anna e i suoi ragionamenti cristallini. Non racconta l'Olocausto, questo è vero, ma da una "bella" testimonianza del senso di oppressione e terrore che molti hanno provato in quel periodo così buio :)

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    1. Vero Giuls, come dicevo sono io che mi aspettavo, erroneamente, una lettura diversa. Come testimonianza in sé è valida e interessante :)

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  4. Un libro letto tempo fa che devo rileggere.

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