martedì 20 novembre 2012

Recensione "Il club dei suicidi"


Nessuno resta suicida per sempre. 
O muori o vai avanti.
Titolo: Il club dei suicidi
Autore: Albert Borris
Prezzo: 14,50 euro
Pagine: 224
Data di pubblicazione: 6 luglio 2011
Editore: Giunti
Collana Y

Trama:
Sul sedile posteriore della macchina il timido protagonista Owen ripensa ai suoi sette tentativi di suicidio fallito. Così inizia Crash into me, un romanzo on the road, il viaggio strampalato della strana compagnia dei “Suicide Dogs”, quattro teenagers legati da un patto di morte. Dopo essersi conosciuti in una chat per aspiranti suicidi, i ragazzi decidono di partire dal New Jersey e attraversare il paese in un pellegrinaggio che toccherà le tombe di alcune celebrità che si sono tolte la vita, dalla poetessa Anne Sexton, prima tappa a Boston, a Kurt Cobain, passando per Judy Garland, Ernest Hemingway e Hunter S. Thompson. Un rituale che dovrebbe preludere al loro stesso suicidio. Scenario drammatico per il traguardo: la Death Valley. 

I dieci modi peggiori e più stupidi per suicidarsi 
10. Fare finta di avere una pistola e di sparare alla polizia
9. Soffocarsi con un sacchetto di plastica 
8. Arruolarsi
7. Saltare giù dal tetto di una casa 
6. Leccare una presa elettrica
5. Tagliarsi i polsi con un coltello di plastica
4. Fumare e aspettare che ti venga il cancro
3. Starsene in piedi su una collina sotto la pioggia con una gruccia di metallo in mano e aspettare un fulmine.
2. Overdose di lassativi! (dovrebbe essere al primo posto)
1. Ascoltare i Nirvana in macchina finché il cervello non ti va in pappa.


Stelle: 3,5/5


La mia recensione:
Fantasmi, oggi voglio riproporvi un libro che ho letto lo scorso anno. Ve ne avevo parlato qui sul blog, anzi, a dirla tutta ne avevo anche scritto una recensione.. ma era talmente breve e confusa che ho deciso di riscriverla ^^

Frank, Owen, Jin-Ae e Audrey. 
Quattro amici, quattro ragazzi, che insieme formano i Suicide Dogs. Il loro patto? Visitare le tombe dei loro idoli, per poi arrivare alla Death Valley, e suicidarsi. 
Un libro che porta in sè un valore immenso: la vita. 
La vita, che è ingiusta, che è dolorsa, infelice. Che crea problemi e spezza i cuori. Ma che vale la pena di essere vissuta. 
Quattro ragazzi con i problemi tipici dell'adolescenza, e forse qualche complicazione in più. L'omosessualità, il senso di colpa, il dispiacere, il non sentirsi accettati. Temi che devono essere trattati. 
E l'autore lo fa con un ritmo incalzante, dandoci l'occasione di conoscere Owen e gli altri aspiranti suicidi. Dandoci la possibilità di riflettere. 
La vita è uno schifo. 
Finché non trovi qualcosa per cui vale la pena soffrire. 

Lo stile dell'autore è semplice giovanile, in modo da far immedesimare il lettore fin dalle prime pagine. La storia si legge davvero in fretta, i personaggi sono ben caratterizzati e reali.
Ho apprezzato molto anche la decisione dell'autore di inserire tra le pagine le conversazioni in chat scritte tra i personaggi prima di incontrarsi.. mi ha aiutato a capire di più le loro decisioni e, soprattutto, le ho trovate un modo simpatico per spezzare i capitoli.
In conclusione, è una lettura che ho apprezzato molto, la storia mi è piaciuta perché è in grado di farci capire come i giovani, se trascurati o incompresi, si sentano crollare il mondo addosso. Gli adolescenti vivono in una dimensione tutta loro, difficile da comprendere per gli adulti, che la rimuovono alla mente il prima possibile. Spesso un piccolo problema per i giovani sembra diventare un ostacolo insormontabile, e in quei casi è importante avere accanto qualcuno che li aiuti a vedere la situazione da un punto di vista diverso.
Ma cosa succede quando accanto non si ha nessuno?

Durata della lettura: 1 giorno

Consigli:
Cibo/bevanda: panini e tè freddo
Da leggere: di pomeriggio
Voglia di: una lettura leggera ma importante

1 commento:

  1. Non so perché, ma qualcosa mi dice che potrebbe piacermi. Questi ragazzi alle prese con la morte e con il significato e il "peso" della vita... molto belllo

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