mercoledì 25 aprile 2012

Intervista ad Alessio Gradogna


'Giorno Fantasmi!
Dopo aver ospitato nel mio Antro la giovane autrice del romanzo Figlie di Diana, Stefania Tuveri, oggi ho il piacere di presentarvi Alessio Gradogna, autore del libro Stanze di carne, edito da Lettere Animate!
Vediamo insieme la scheda del libro e poi passiamo all'intervista ^^


Titolo: Stanze di carne
Autore: Alessio Gradogna
Prezzo: 11,00 euro
Pagine: 180
Editore: Lettere Animate

Trama:
"Francia, dintorni di Lione. Una grande casa in mezzo al bosco, nascosta agli occhi del mondo, appartenente a un misterioso uomo che nessuno ha mai visto. Un luogo quasi magico, dove gli ospiti, in fuga dalle difficoltà della vita, possono godere di una libertà senza limiti. Un'oasi di pace, in cui il piacere della carne sopravanza ogni barriera imposta dalla società, e il sesso è vissuto nel pieno e assoluto godimento reciproco. Vincent, su consiglio dell'amico Leo, abbandona un matrimonio senza più alcun sentimento e raggiunge la casa, lasciandosi cullare dalle gioie di questo meccanismo straordinario e perfetto. Poco alla volta, però, il protagonista si rende conto di come la libertà debba per forza avere un alto prezzo da pagare; il prezzo dell'orrore, e di una scelta da cui non si potrà più tornare indietro."

* * *


1) Ciao Alessio, benvenuto nell'Antro Oscuro del mio blog. Ti va di presentarti ai Lettori?
Grazie, sono molto contento di essere qui. Presentarmi? Be', in sintesi posso dire che da diversi anni svolgo l'attività di giornalista e critico cinematografico. Ho collaborato con varie riviste del settore, frequento abitualmente i festival, e opero in numerosi contesti sempre legati al cinema. Negli ultimi tempi ho poi deciso di provare ad affiancare l'attività letteraria a quella giornalistica: ho scritto diversi racconti brevi, che sono stati inseriti in antologie collettive, e ho pubblicato due romanzi, lo scorso anno “TAM_9.0” e adesso “Stanze di Carne”.

2) "Stanze di Carne" non è il primo lavoro che pubblichi, alle spalle hai già "Tokyo Syndrome" e "I dannati e gli eroi". È stato difficile per te portare a termine questi libri?
Sicuramente scrivere un libro di saggistica cinematografica è molto diverso rispetto alla stesura di racconti e romanzi. Nel primo caso di tratta di operare attraverso un intenso lavoro di ricerca e analisi, seguendo coordinate ben precise, mentre nel secondo c'è molto più spazio per la creatività, la fantasia e l'ispirazione del momento. Io comunque cerco sempre di conferire molto di “mio” a ciò che scrivo, indipendentemente dal fatto che siano libri di cinema o romanzi. Detesto la saggistica fredda e autoreferenziale, così come la narrativa troppo schematica, attenta allo scrupoloso rispetto delle regole ma incapace di lasciare strada all'istinto.

3) Tutti i tuoi lavori sono caratterizzati da temi oscuri e un po' cupi, da cosa deriva questa scelta?
Io ho la convinzione che ogni scrittore non possa esimersi dal trasmettere nei propri testi i sentimenti, le esperienze e le passioni che lo contraddistinguono. Fin da ragazzino ho sempre avuto una particolare predilezione per le tematiche oscure, nel cinema così come nei libri, per cui mi risulta spontaneo e naturale riportarne le suggestioni in ciò che scrivo.

4) "Stanze di Carne" parla soprattutto del sentirsi imprigionati nella propria vita, è così che pensi si senta la gente al giorno d'oggi?
Molto spesso sì, purtroppo. Vedo intorno a me persone che si chiudono a riccio in gabbie strette e soffocanti, consumandosi in vite ripetitive e prive di emozioni, e in rapporti che si trascinano avanti solo per convenienza reciproca, abitudine e rassegnazione. La gente ha perso il coraggio di rischiare, e in molti casi si limita a sopravvivere, senza provare a fare un passo oltre l'apparenza delle cose.

5) Che effetto fa sapere che il tuo libro è nelle mani di lettori e blogger? È più forte la paura delle critiche o la gioia dei pareri positivi?
Sono due sentimenti contrastanti, che si combattono senza tregua. L'importante credo sia comunque essere consapevoli dei propri pregi e anche dei propri limiti, e avere piena coscienza di ciò che si propone ai lettori. Io scrivo storie particolari, bizzarre, in un certo modo estreme, radicali, per cui so di espormi a giudizi eterogenei e antitetici. In ogni caso mi piace il gusto della sfida, per cui va bene così, anche perché di libri “facili” e accomodanti in giro ce ne sono già fin troppi.

6) Cosa consigli a chi ha un romanzo nel cassetto, o a chi sogna di scriverne uno?
Consiglio di avere molta pazienza. Siamo in un paese dove tutti vorrebbero essere scrittori, ma in tanti non si rendono conto di come il mondo editoriale italiano stia vivendo un momento nerissimo, sotto tutti i punti di vista. Bisogna cercare di migliorarsi nel tempo, rileggere mille volte ciò che si scrive, non spedire manoscritti agli editori tanto per fare, e sapere che prima di togliersi qualche (eventuale) soddisfazione potrebbero volerci tanti anni.

7) Sei soddisfatto di come scrivi?
Sembrerò forse arrogante e immodesto, ma credo di essere bravo a scrivere. Come ho detto prima, bisogna essere consapevoli dei propri pregi così come dei propri difetti. Questo a livello generale. Nello specifico non sono quasi mai del tutto soddisfatto quando mi rileggo, perché ogni pagina è sempre suscettibile di infiniti miglioramenti, e non basta saper scrivere per riuscire a costruire una trama solida e vincente.

8) Una domanda un po' inusuale: qual è il tuo libro preferito, o in quale ti rispecchi?
Bella domanda. Potrei citarti mille libri e mille autori. In tanti mi hanno emozionato e influenzato. Scrittori talvolta molto diversi per epoca, genere e pubblico di riferimento. Per esempio adoro da sempre Stephen King, Clive Barker, Richard Laymon, Anne Rice, Valerio Evangelisti, così come Baudelaire, Maupassant, Flaubert, Lovecraft, Shakespeare, ma anche Bukowski e Andrea De Carlo. Se dovessi comunque scegliere, per così dire, “il libro di una vita”, forse ti direi “L'ombra dello scorpione” di King.

9) Quali sono i tuoi progetti per il futuro, puoi darci qualche anticipazione?
In questo momento ho pronto nel cassetto un nuovo libro di cinema, incentrato sul regista americano Frank Darabont. Sarebbe dovuto uscire già lo scorso anno, poi la pubblicazione è saltata per deprimenti motivi indipendenti dalla mia volontà. Spero di riuscire quanto prima a trovare una soluzione per farlo arrivare nelle librerie. Per il resto cercherò di proseguire la mia attività parallela tra cinema e letteratura, con impegno, pazienza e passione. Come sempre.

10) Siamo arrivati alla fine, ti ringrazio molto Alessio per essere stato con noi e per averci fatto scoprire qualcosa in più su di te e sul tuo libro. Spero che tornerai nel mio Antro Oscuro a farmi visita, e mi auguro che ti sia divertito!
Grazie a te per l'interesse e la disponibilità. É stato un piacere!

2 commenti:

  1. Interessante la trama e il tema trattato in questo libro...
    Complimenti ad Alessio Gradogna per la sua scrittura coraggiosa e come sempre a te, cara Rowan ^^

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  2. grazie mille per averci fatto conoscere meglio anche quest'altro autore!

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