giovedì 24 novembre 2011

Recensione "Quattro meno tre"

Anche se si è clown professionisti, non è facile trovare la forza di alzarsi dal letto la mattina quando la propria famiglia, nel giro di pochi secondi, viene sterminata da un terribile incidente. Questa è la storia di una donna e della sua lotta contro il mondo delle tenebre, della sua capacità di reagire alla morte di suo marito e dei suoi bambini, del suo coraggio e della sua forza.


Il racconto toccante di una donna che ha perso il marito e i due figli in un tragico incidente e che ha avuto la forza di continuare a vivere.

Titolo: Quattro meno tre
Autore: Barbara Pachl-Eberhart
Prezzo: 16,00€
Pagine: 288
Pubblicazione: 2011
Editore: Armenia

Trama: Barbara Pachl-Eberhart descrive, sotto forma di diario, ogni aspetto del tragico evento che in un giorno qualunque ha cambiato la sua vita per sempre. Dal terribile shock iniziale alla disperazione che è seguita alla perdita dei familiari (il marito e i figli), passando dalla solitudine all’apatia e al desiderio di rimanere attaccata ai ricordi, come se i suoi cari fossero ancora accanto a lei, Barbara esprime un dolore che va al di là di ogni immaginazione. Non le mancano però il coraggio e la forza di andare avanti. Grazie al sostegno degli amici, ai piccoli gesti quotidiani e alle migliaia di lettere inviatele sia da conoscenti sia da estranei, Barbara arriva ad arrendersi alla realtà, a rendersi conto che la sua vita è cambiata e che lei stessa dovrà farlo se vuole ricominciare. E così, dopo quasi un anno dalla tragedia, abbandona la sua casa, ritrova l’amore, ricomincia a cercare la felicità e, finalmente, a vivere ancora.

Nessuno può toglierci il dolore. Chi lo affronta può sentirsi come un eroe.

Barbara è una donna come tante altre, è una moglie e una madre. È altruista, e lavora come clown per i bambini malati. La sua vita è felice, serena, perfetta. Fino una terribile giornata di marzo, in cui un incidente disastroso le porta via il marito e i due figli piccoli. Barbara ci racconta la sua esperienza, il suo dolore, il suo lutto, nel tentativo di aiutare le persone a capire cosa succede nella testa di chi perde, all'improvviso, tutto ciò che ha di più caro al mondo.
Forse avrete notato che non ho messo la valutazione in stelline, per questo libro. Una, due, cinque, dieci. Come si valuta il dolore? Io non proprio non lo so. Quattro meno tre non è un libro da valutare, da apprezzare.. non è una storia, un racconto: è una testimonianza. La voce di una donna che è riuscita a riprendersi da questo dolore così grande, da questo buco nero che minaccia costantemente di inghiottirla. La prima metà del libro è la più intensa e la più triste. Una volta finito il secondo pacchetto di fazzoletti ho lasciato perdere e sono passata senza troppa eleganza al rotolo di carta igienica. Barbara racconta la giornata dell'incidente, i giorni in ospedale, la morte dei suoi bambini, la mancanza di suo marito e tutto ciò che la situazione comporta: isolamento, depressione, malinconia, dolore. Credo che ciò che l'abbia davvero salvata dal baratro sia il fatto che la capacità di pensare positivo e di vedere la gioia nella vita a questa donna non mancano, e nonostante l'enorme vuoto nel cuore si farà forza di vivere, per lei, per i suoi amici, per la sua famiglia: per i suoi angeli.

"Non farà male, non farà male,
di sicuro non come tu credi.
Non farà male come vuoi, e non credere che ti colpirà
proprio dove starebbe bene a te,
perché lì hai concentrato le tue difese.
Ma farà male in modo completamente diverso,
con altre parole, con un altro suono,
e farà male, tante volte, questo è certo."

La vita di Barbara verrà però risollevata da un nuovo e profondo amore, che la aiuterà a superare i momenti più difficili e insieme saranno in grado di costruire una nuova strada verso il futuro. Affrontare questo percorso insieme a Barbara non è semplice, nonostante il coinvolgimento del lettore sia altamente attutito, ma è bello sapere che qualcuno, tutto sommato, riesce ad andare avanti.



Il libro che ho scritto nell'arco di un anno tra poco verrà terminato e finirà esposto sugli scaffali delle librerie. Le sue righe troveranno la pace, nell'oscurità all'interno della copertina. Il suo contenuto, però, io continuerò a portarlo con me, a ogni passo della mia vita.
-Barbara Pachl-Eberhart-

Come avrete capito è stata una lettura davvero difficile e dolorosa, spero che questo piccolo
parere possa esservi comunque utile. Fatemi sapere se lo avete letto!

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