mercoledì 4 maggio 2011

Recensione "Break-Ossa rotte"

Un libro crudo e provocatorio che racconta
con realismo una forma estrema di autolesionismo.
Titolo: Break-Ossa rotte
Autore: Hannah Moskowitz
Prezzo: 14,50 euro
Pagine: 288
Data di pubblicazione: 2011
Editore: Giunti

Trama:
Jonah ha una famiglia a dir poco difficile. Ha due genitori quasi assenti, che non ricordano più perché stanno insieme e a malapena riescono a tenere le fila di un matrimonio che sta rovinando la loro vita e quella dei figli. E ha due fratelli: Will, di pochi mesi, che piange incessantemente, e Jesse, di 16 anni. Il rapporto tra Jonah e Jesse va ben al di là dell'amore fraterno. Sì, perché Jonah è l'angelo custode di Jesse, colui che ogni giorno lo salva da morte sicura per soffocamento. Jesse soffre infatti di gravi allergie alimentari, soprattutto al latte e, dato che Will è ancora un poppante, Jesse non è mai al sicuro, nemmeno in casa. I suoi attacchi sono violenti, terribili, devastanti, tanto da spedirlo in ospedale. Jonah non può permettersi di perderlo mai di vista: controlla tutto ciò che mangia, tocca, respira. Si assicura anche che quella sbadata di sua madre non allatti Will e poi tocchi il fratello. Ogni volta che il cellulare squilla, il cuore di Jonah parte al galoppo per la paura che Jesse sia in fin di vita. Jonah vuole essere più forte, ha bisogno di essere più forte, per sorreggere una famiglia sull'orlo del baratro, per sostenere un fratello che rischia di morire ogni giorno, per non cedere al raptus omicida nei confronti di un bebè che riduce a brandelli i nervi di tutti. Rompersi le ossa e guarire è l'unico modo che Jonah conosce per rinforzarsi. Perché chiunque sa che un osso fratturato ha il potere di curarsi da solo e di ricrescere più forte, rinvigorito.

Stelle: 4/5


La mia recensione:
Se vi è già capitato di imbattervi nella scheda di questo libro saprete che i pareri dei lettori sono molto discordanti. Alla maggioranza è piaciucchiato, altri sono rimasti molto delusi e ad alcuni, me compresa, è piaciuto davvero molto. Sarà che ormai mi conoscete, sarà che l'ho letto al momento giusto, ma a me queste storie prendono molto.
Parlare di Break-Ossa rotte non è semplice, perché è un romanzo scritto da una ragazza giovanissima, appena quindicenne, che tratta di uno dei temi più delicati e pungenti: l'autolesionismo. Hannah Moskowitz ci racconta la storia di Jonah con uno stile fresco e giovanile, in modo da far vedere al lettore il punto di vista di ha questo problema, facendoci entrare nella sua testa.
L'autolesionismo è un problema, una cosa da curare, da superare.. ma Jonah, a modo suo, non lo fa forse per le ragioni giuste?

Dopotutto la vita non è altro che una lotta contro la morte. Una lotta continua. Il desiderio d'immortalità non è solo roba da libri di storia. E' qualcosa che ti accompagna tutti i giorni. Ti allacci la cintura di sicurezza, prendi le vitamine, guardi a destra e a sinistra prima di attraversare la strada. Pensi davvero di fare tutto il possibie.
Cazzate.
Puoi anche fare tutta la ginnastica che vuoi, tanto morirai lo stesso.

Una storia che è più di una storia. Break è un piccolo inno al valore della vita, a come la vita può ridurci, a cosa si può arrivare a fare per disperazione.. e a cosa invece può farci guarire. E' un libro che tratta di un tema forte, ma lo fa con garbo. Con parole dure, ma lentamente, per darci il tempo di leggere. Di capire. Di capire perché l'unico modo che Jonah ha di sentirsi meglio sia rompersi le ossa. Una ad una.
Una storia appassionante resa ancora migliore dai personaggi reali, dai loro caratteri tutt'altro che perfetti e dallo stile fresco e giovanile.

Tu ti rompi, e loro ti curano. E tu diventi sempre più forte.

Una storia che mira ad insegnarci qualcosa, a dare valore a ciò che abbiamo e ad accettare un aiuto quando non ce la facciamo a rialzarci.
Divorato nel giro di pochissime ore, con una cover particolarmente interessante, Break è un romanzo che mi sento di consigliare a chi cerca una storia scorrevole ma importante.
Durata della lettura: poche ore

Consigli:
Cibo/bevanda: limonata
Da leggere: di pomeriggio
Voglia di: una storia che faccia riflettere

10 commenti:

  1. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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  2. Sembra interessante, è come Palahniuk?

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  3. Haha, direi di no.. però secondo me ne vale la pena.. prima o poi te lo farò leggere xD

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  4. Finalmente funzionano i commenti! *.*
    Bellissima citazione :)
    Il libro vedo che ti è piaciuto molto...
    Dalla copertina sembrava un uovo Fight Club, ma a me non è sembrato molto simile...

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  5. Forse cancellerai anche il mio commento... ci provo lo stesso.
    Ma ti sembra una recensione questa? hai 19 anni, no? Mica 15! Ripeto: ti sembra una recensione? A me sembra un pensierino, da elementari.
    Certo che la Giunti Y sa proprio come sceglierseli i collaboratori O_O

    Buona vita
    Vioshee

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  6. @Vioshee Non riesco a capire lo scopo né l'utilità del tuo intervento. Prima di tutto la Giunti Y ha già dei professionisti nel settore con cui collaborare, ma essendo una collana dedicata principalmente a giovani adulti, ha deciso di utilizzare il web come tramite per divulgare le sue pubblicazioni. Per fare questo ha deciso di chiedere la collaborazione di ragazze e ragazzi qualunque, in modo che esprimessero liberamente la propria opinione da lettori e non da addetti ai lavori. Si tratta di una collaborazione non pagata, in cui viene richiesta una opinione sincera e un lavoro di divulgazione. Nessuno ha chiesto un lavoro da pubblicista. Se cercavi altro ci sono un sacco di riviste con recensioni professionali. In questo caso troverai un'opinione sincera e soggettiva.
    Non sarà una vera e propria recensione da manuale, ma sicuramente è riuscita a racchiudere in poche parole il senso del libro e a invogliare a leggere per saperne di più.
    Ognuno è libero di avere la propria opinione, quindi sei libera di non apprezzare ciò che ha scritto, però non è molto carino il modo in cui l'hai espresso.
    Se non ti è piaciuto prova a scriverne di tue... Non è così semplice da fare e ogni ragazza o ragazzo che decide di collaborare con le case editrici spinto dalla passione per i libri, per me è da apprezzare comunque.
    Se hai dubbi o perplessità ti invito a indicare cosa non ti è piaciuto, a dare consigli per migliorare, ma non criticare senza comunicazione. Così è ingiusto, ipocrita e insensato.
    Non ti sto criticando come persona, né tantomeno attaccando! Cerco solo di capire meglio il motivo di questo astio e ritengo giusto e quasi doveroso un chiarimento per entrambe le parti.
    Buone letture!

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  7. @Vioshee, non ho motivo di cancellare il tuo commento. Hai espresso la tua opinione, e mi sta bene così. Il blog è aperto a chiunque abbia voglia di seguirmi, se tu non sei tra questi credimi, a me non fa alcuna differenza.
    Reina mi ha anticipata quindi ho poco da dire, ma forse dovresti informarti: la Giunti Y non sceglie i collaboratori in base alla loro capacità di recensire i libri, il loro scopo è semplicemente quello di pubblicizzare. I collaboratori sono liberi di pubblicizzare come meglio credono, e questo comporta anche il poter fare recensioni come la mia, niente di più :)
    Certo, ho puntato molto a far capire quello che "Break" mi aveva fatto provare, e non sulla narrazione o la bellezza dello stile della giovane autrice, ma questo, come dicevo, è una scelta che come collaboratrice della Giunti Y, e come 19enne, posso fare.

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  8. Secondo me ti sbagli. E' tuo diritto scrivere quello che vuoi ma se scrivi "Recensione" e fai un pensieri delle elementari (pure scritto male, dai un'occhiata alla punteggiatura, va) poi noi puoi offenderti se qualcuno ti fa notare che NO, non è una recensione. Si chiama "commento". Ma no, non hai fatto una recensione.
    Bel commento, evocativo ed ermetico. Sicuramente d'impatto. Ma pessima recensione, per un utente che cerca info sul libro sono solo parole vuote, non mi hai dato nessuna informazione. Commentare NON è recensire, sono due cose diverse.
    Buona serata.
    Vioshee

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  9. @Vioshee, quello che dici è in parte vero, il titoletto dice "recensione", e la mia non è in questo caso una recensione vera e propria, ma capisci che i titoletti sono uguali per tutte le mie schede: "trama", "autore", "recensione", "citazioni". È solo un modo per semplificare la scrittura del post.
    Riguardo alla punteggiatura non credo di aver nulla di dire, ho solo messo un sacco di punti, che ovviamente non sono il massimo in fatto di grammatica, ma non è neanche un errore.
    Tuttavia, anche se probabilmente non ti interessa, mi sposo tra due giorni e vorrei evitare qualunque discussione poco piacevole, in quanto sono piuttosto isterica data la situazione e finisco per scaldarmi con poco ;) se sarà necessario (e spero di no) ne riparleremo più avanti.
    Per il resto posso solo invitarti a non visitare il mio blog, visto l'ovvio fatto che non è di tuo gradimento. I blog sono tanti, piuttosto spendi tempo su quelli che ti interessano, no? :)

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